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MOUNIER: VELOCITÀ, TECNICA, GRINTA DA VENDERE E UN CLAMOROSO RIPUDIO DA DIMENTICARE

31.01.2017 | 09:05

Se fosse un film potrebbe intitolarsi “La strana settimana di Anthony Mounier”. In effetti, quelli appena trascorsi, sono stati giorni parecchio movimentati per l’esterno francese di proprietà del Bologna; una trama da film, in cui c’è tutto ciò che potrebbe rendere una pellicola avvincente, compreso il finale: seduzione, rabbia, ripudio e l’inatteso lieto fine. L’attaccante transalpino, dopo un inizio di stagione difficile in maglia rossoblu, con tanta panchina e zero reti, cercava un nuovo club dove rilanciarsi. Ecco presentarsi alla sua porta nei panni del seduttore il Saint Etienne, storico club francese che fu di Platini. Come sempre accade in questi casi, ci si parla, ci si conosce e poi magari si decide di convolare a nozze. E, in effetti, il matrimonio c’era anche stato. Tre giorni fa, infatti, Mounier diventa un nuovo giocatore dei ‘Verts’: accordo con il Bologna per un prestito fino a giugno. Apriti cielo. Appresa la notizia, i tifosi della squadra francese si scagliano contro la dirigenza del club e inondano di messaggi di protesta i canali di comunicazione della società. La rabbia monta e al centro sportivo di l’Etrat, quartier generale del club transalpino, appare uno striscione inequivocabile: “Mounier, i nostri colori non saranno mai i tuoi”. Una presa di posizione forte, che non lascia indifferente la dirigenza. Ma da dove nasce tutta questa avversione nei confronti del calciatore del Bologna? Cose da tifosi, storie di vecchie ruggini legate ad un’antica rivalità sportiva, a sberleffi mai digeriti e a parole che pesano ancora come macigni. Era il 2015 e Mounier dichiarava: “Il Saint-Etienne? Beh, non lo amo particolarmente. Da piccolo ho iniziato a giocare nel Lione, ed era vietato perdere contro Les Verts”. Prima, però, aveva fatto pure di peggio. Era il 2012 e Anthony giocava per il Nizza: colpo di testa e sinistro, doppietta contro il Saint e corsa sotto la curva avversaria con tanto di provocazione verso i tifosi. Cose che non si dimenticano. E così, a soli tre giorni dal suo acquisto, Anthony Mounier viene ripudiato dal club che tanto lo aveva cercato e rispedito al mittente con biglietto di sola andata. Complicato e pericoloso per il club mettersi contro un’intera tifoseria. Ma che film sarebbe senza un lieto fine? Ebbene, il felice epilogo di questa storia sta per arrivare: appreso del divorzio, l’Atalanta ha fiutato l’affare e si è immediatamente fiondata sull’esterno francese classe 1987. L’affare dovrebbe concludersi nelle prossime ore e Mounier dovrebbe ritrovare la Serie A senza averla praticamente mai lasciata.

Ma chi è Anthony Mounier? Nato ad Aubenas il 27 settembre del 1987,  è cresciuto nel prestigioso settore giovanile del Lione, arrivando in prima squadra nella stagione 2007/08. Quel Lione aveva una rosa ricca di campioni: Benzema, Juninho e Malouda, solo per fare qualche nome. Difficile trovare spazio. Nella stagione successiva le cose cambiano: 26 presenze comprese alcune in Champions League. L’ultimo giorno del calciomercato estivo del 2009, Mounier accetta la proposta del Nizza dove vive tre stagioni importanti che lo consacrano come uno dei migliori esterni del panorama calcistico francese. Nel 2012 cambia ancora aria accettando la proposta del Montpellier fresco campione di Francia e un importante contratto quadriennale. Primo anno abbastanza complicato a livello di continuità, ma poi le cose iniziano a girare nel verso giusto: Mounier diventa titolare inamovibile, disputando in particolare un 2014/15 di assoluto livello, impreziosito da 9 gol e 8 assist in 36 presenze. Nell’estate del 2015 si presenta alla porta il Bologna: una nuova esperienza in un campionato diverso dalla Ligue 1 lo intriga. Il primo anno in Emilia è ottimo: 32 presenze e 6 reti. Infine l’inaspettato oblio di questa prima parte di stagione, fino ad arrivare a questi giorni.  Le sue caratteristiche? Mounier è un esterno sinistro dotato di grande capacità atletica, velocità e fondamentali tecnici molto solidi. E’ uno che sa pressare e ripartire, rompere e creare. Giocatore tutto mancino, è bravo anche quando si tratta di concludere a rete. A  29 anni la svolta di Bergamo potrebbe essere un’opportunità di rilancio importante per uno che deve mettersi alle spalle un clamoroso ripudio.

Foto: Twitter Saint-Etienne