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Milan, la “fatal Verona” tabù da sfatare. In due occasioni i rossoneri hanno lasciato il tricolore al Bentegodi

08.05.2022 | 12:30

Il Milan questa sera si gioca una fetta importante di scudetto in casa del Verona, senza obiettivi, ma tra le squadre più in forma del campionato in questo momento. I rossoneri di Pioli sanno che non troveranno un avversario sazio, ma desideroso di far bene.

Al Milan servono 7 punti in queste 3 giornate finali per laurearsi campione d’Italia, perché un arrivo a pari punti con l’Inter premierebbe i rossoneri per gli scontri diretti. Dunque, a Verona per i diavoli, sarebbe importante quanto almeno non perdere.

Ma ecco che tornano i corsi e i ricorsi storici e i tifosi, soprattutto quelli con qualche capello bianco, nel sentir parlare di Verona-Milan, vedono le streghe. Streghe che per già due volte il Milan ha visto perdere lo scudetto al Bentegodi.

Si parlò di Fatal Verona per la prima volta il 20 maggio 1973: primo in classifica con un punto su Lazio e Juve, il Milan di Nereo Rocco era reduce dalla vittoria della Coppa delle Coppa a Salonicco (contro il Leeds) e dopo aver invano chiesto un rinvio del match per poter recuperare le energie,  ma che la Lega non accordò. I rossoneri si  recarono nell’ultima giornata di campionato a Verona, squadra senza obiettivi perché già salva, dove persero 5-3. Fino a pochi minuti dalla fine, nonostante la sconfitta il Milan era certo almeno di fare lo spareggio con la Juve, che stava pareggiando a Roma. Con la Lazio che invece stava perdendo a Napoli e quindi fuori dai giochi. Ma un gol di Cuccureddu all’88’, cambiò le sorti del campionato e la Juve scavalcò il Milan nel finale e vinse il campionato.

Ma Verona si rivelerà fatale ancora una volta per i rossoneri. La storia si ripete nel 1990. il Milan di Arrigo Sacchi e degli olandesi Marco Van Basten, Ruud Gullit e Frank Rijkaard si presenta al Bentegodi per la penultima di campionato, si gioca Verona-Milan a quattro giorni da una faticosa semifinale di Coppa dei Campioni, giocata a Monaco di Baviera e terminata con la qualificazione ai tempi supplementari (Milan che poi vinse quella Coppa a Vienna contro il Benfica). I rossoneri sono primi a pari punti col Napoli a 47 punti. In effetti, il Napoli aveva agganciato il Milan solo nella settimana precedente alla gara, visto che gli fu assegnata la vittoria a tavolino contro l’Atalanta, nella famosa gara della monetina che colpì Alemao, che era finita altrimenti 0-0.

Si arriva quindi a Verona Milan. Arbitra Rosario Lo Bello. Gli scaligeri lottano per salvarsi e la partita si fa subito rovente. Sull’1-1 Rijkaard viene espulso per presunto sputo all’arbitro e dopo soli 5′ van Basten protestò sempre nei confronti di Lo Bello, togliendosi la maglia gettandola a terra, e dicendo al direttore di gara “gioca tu, allora”, dopo l’ennesimo fallo non fischiato. Altro cartellino rosso. Viene espulso anche Sacchi nel frattempo. Milan in 9. Il Verona segna il 2-1 a pochi minuti dalla fine, con il Milan che vede anche l’espulsione a Costacurta restando in 8.

Finisce 2-1 per gli scaligeri, un risultato che condanna il Milan, visto che nel frattempo, a Bologna, il Napoli (di Maradona) vinse facilmente e si allontanò di due punti in classifica e la settimana successiva, con la vittoria sulla Lazio, vinse il suo secondo e ultimo scudetto della storia.  Quel 2-1 di Verona, alla fine, non accontentò nessuno, visto che i gialloblù non riuscirono comunque ad evitare la retrocessione.

Si arriva dunque al terzo Verona-Milan, dopo oltre 30 anni dai fatti del 1990. Corsi e ricorsi storici che si ripetono.

Foto: Twitter Milan