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Il mercato in campo – Manolo Gabbiadini, l’ago della bilancia

20.02.2019 | 14:00

In casa blucerchiata il periodo è delicato, tre sconfitte consecutive, compreso l’inatteso passo falso casalingo con il Frosinone che ha seriamente compromesso la rincorsa europea.

Almeno a livello di mercato invernale la Sampdoria può ritenersi soddisfatta. Come promesso nessun pezzo pregiato è partito, sul fronte Audero si è passato all’obbligo di riscatto e soprattutto è arrivato un attaccante di valore senza attendere tra mille patemi gli ultimi giorni di trattative.

I dodici milioni investiti su Manolo Gabbiadini confermano la volontà del club doriano di provarci fino in fondo nella rincorsa europea. Un’operazione di rilievo, a prescindere da varie considerazioni; se il suo profilo possa rientrare nella filosofia delle plusvalenze e se le sue caratteristiche siano in grado di colmare le lacune dell’organico.

È ancora presto per valutare il suo rendimento nella seconda esperienza sotto la lanterna, qualche segnale è però già stato lanciato. Con l’Udinese, a gara ormai in discesa, subentra e si fa trovare al posto giusto nel momento giusto sul traversone al bacio di Quagliarella.

Molto più complicato lo scenario a San Siro, con l’Inter appena passata in vantaggio e pochi minuti a disposizione. Gabbiadini, al quale era stato preferito Defrel dal 1′, entra con il giusto piglio, quella voglia di riscatto destinata a fare la differenza.

Al primo pallone giocabile l’ex Southampton fulmina Handanovic con una girata di sinistro, dimostrandosi un cecchino nel ripulire nel migliore dei modi una palla sporca schizzata in area dopo un’azione concitata. Pochi giri di lancette più tardi ci pensa Nainggolan a punire i blucerchiati, costretti a ritornare a casa a mani vuote con qualche rimpianto di troppo.

Mister Giampaolo avrà da lavorare sotto il profilo mentale a livello di collettivo in vista della sfida contro il Cagliari, un appuntamento da non fallire. Tra i motivi per sorridere senz’altro la voglia di incidere mostrata a San Siro dall’ex partenopeo, il quale, prima e dopo la marcatura, non ha mai esitato nel smarcarsi e chiamare palla.

Un passo in avanti considerevole rispetto alla deludente prestazione offerta contro il Frosinone, durante la quale si era fatto notare per scarso dinamismo in fase di non possesso e alcune difficoltà di posizionamento tattico. Una prova ben al di sotto dei suoi standard in un pomeriggio comunque da dimenticare per l’intero 11 blucerchiato.

Una giustificazione legittima, come del resto il tempo necessario per entrare nei meccanismi richiesti da Giampaolo, ma solo parziale. Non ci sono dubbi sul fatto che Gabbiadini rientri tra i migliori elementi dell’intero organico al fianco di Quagliarella, da lui ci si aspetta efficacia realizzativa e l’agognata continuità di rendimento.

E, perchè no, mostrando la cattiveria agonistica di San Siro, quel valore aggiunto di carattere e rabbia tanto atteso da alcuni addetti ai lavori ai tempi di Napoli e durante il tempo trascorso in Premier. Qualche sassolino da togliersi per ritornare protagonista e far volare la Sampdoria.

Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net