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MATHEUS PEREIRA, ESTRO E FANTASIA NEL FUTURO DELLA JUVE

24.03.2016 | 09:34

Dal solstizio d’inverno all’equinozio di primavera la musica non è cambiata. O meglio, la Juventus si è decisa a dare l’affondo finale, a spingere a tavoletta sull’acceleratore per assicurarsi un bel pezzo di futuro. Matheus Pereira ha compiuto 18 anni esattamente un mese fa, ma non ha tempo per cullarsi sugli allori di un’età in cui la spensieratezza dovrebbe farla da padrona. Dallo scorso 21 dicembre a oggi conferme su conferme, fino al freschissimo accordo tra bianconeri e Corinthians sulla base di 2,5 milioni di euro, proprio a metà strada tra la domanda carioca (3) e l’offerta della Vecchia Signora (1,8). Il passaporto da comunitario? Non più una priorità per la Juve. Un segnale lapalissiano, che testimonia quanta stima e fiducia venga riposta tra i piedi e i margini di miglioramento di quello che in tanti hanno definito il classe ’98 più forte in Brasile.


E pensare che Pereira è stato aggregato alla prima squadra solo da pochi mesi, dopo sei stagioni passate a completare un percorso di maturazione precoce ma estremamente fruttuoso. A San Paolo (e non solo) ormai lo conoscono tutti, per via soprattutto di un sinistro che canta. Fisicamente ben strutturato (181 centimetri di altezza), sin dal 23 agosto 2015, giorno del suo debutto ufficiale contro il Cruzeiro, le sue caratteristiche sono balzate agli occhi dei più quotati osservatori mondiali. Stiamo parlando del classico trequartista rapido e tecnico, adattabile largo a sinistra nel tridente o addirittura da regista in una mediana a tre o a quattro. Insomma, un Hernanes in miniatura. Se torniamo indietro con la memoria di sette mesi, tutti ricorderete che nelle idee di Allegri la Juventus avrebbe dovuto giocare con il 4-3-1-2 e proprio per questo motivo Marotta riuscì a strappare all’Inter il centrocampista ex Lazio nell’ultimo giorno del mercato estivo. I risultati, però, furono tutt’altro che soddisfacenti, almeno fino a metà ottobre. E se oggi i bianconeri si trovano ad aver conquistato 58 degli ultimi 60 punti disponibili, gran parte del merito spetta proprio a quella virata tattica che ha fatto di gente come Cuadrado, Alex Sandro, Dybala e Morata punti cardine di una cavalcata trionfale. La colonia sudamericana presto potrebbe dunque arricchirsi di un nuovo elemento. Pereira si gode il momento, anche se forse un po’ se lo aspettava. Fin dai suoi undici anni, quando era considerato l’elemento di spicco dell’Academy del Corinthians, sempre foriera di talenti da lanciare nel mondo del grande calcio. La Nazionale maggiore? Un traguardo che – potremmo scommetterci – arriverà a stretto giro di posta, così come il primo centro in gare ufficiali. Nel frattempo, il grande balzo nel Vecchio Continente. Con una duttilità tattica e una tecnica di base come punti di forza per imporsi davanti ai palcoscenici più prestigiosi. Da un bianconero all’altro, la sua impresa sarà proprio questa.


Foto: Corinthians on Twitter