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Marotta: “Non sono juventino, ora voglio vincere con l’Inter. Su Icardi, Ronaldo e il VAR…”

29.03.2019 | 17:21

Marotta Giuseppe Inter sito ufficiale

Anche Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, è intervenuto durante l’evento ‘Il Foglio a San Siro’. Queste le sue parole riportate da fcinter1908.it: “Nedved ha detto che non sono mai stato juventino? Ha ragione, io sono un tifoso del calcio, è una malattia, passione tifo, insieme di valori e ho frequentato da piccolo i campi di allenamento del Varese e da lì mi sono innamorato del calcio e quindi delle squadre nelle quali ho lavorato. Per me è una professione e seguo con particolare attenzione le gesta dei giocatori e spero sempre sia contento nella squadra che guido. L’uscita di Pavel, che a sua volta veniva dalla Lazio, è legata al suo essere spontaneo. Il concetto è che non si può pretendere che dirigente, allenatore o giocatore abbia una fede. Io tifo Varese. Ritengo che la professionalità conti. Il VAR? Con il Var oggi è impossibile godere dei gol perché dopo 10-20 secondi non è gol. Sono favorevole, non è una macchina perfetta ma dovrebbe ridurre gli errori: se ricordo Fiorentina-Inter di quest’anno, meglio non parlarne. Caso Icardi? Mi riconosco la qualità della diplomazia, gestisco le difficoltà senza sbraitare e ognuno con esperienza e caratteristiche cerca di fare del proprio meglio e ho cercato di fare l’interesse di tutti in questa storia. Le critiche? E’ normale che in una società ci siano delle dinamiche non pubbliche, delle decisioni devono essere prese con grande senso di responsabilità. Non volevamo punire nessuno, ma prendere una decisione per l’interesse del gruppo, poi ci sono cose che sanno le persone della società e gli addetti ai lavori. Bisogna gestire al meglio le risorse e bisogna proteggere l’allenatore: le decisioni hanno come obiettivo, rispettare la squadra come comunità e dico in generale e in alcune circostanze quindi vanno prese delle decisioni. Penso che la vita sia una bella sfida e la felicità la impostiamo a secondo degli obiettivi che ci poniamo. Anche io ne ho uno con l’Inter e ci metto voglia, passione ed esperienza perché ora voglio vincere con l’Inter. Non è facile perché se non si è riusciti finora ci sono state delle problematiche. Suning vuole arrivare in alto, l’Inter ha un patrimonio storico e di tifosi, non bisogna mettere a posto solo i bilanci ma cercare anche di vincere. Se è vero che non volevo Ronaldo alla Juve? Il presidente ci disse di lasciargli qualche giorno di tempo e poi ha detto che si poteva fare l’operazione, per costo del cartellino e dell’ingaggio. E’ stata facile da fare e sicuramente è stata un’azione di grande lungimiranza di Agnelli. Io non mi sono certo opposto e Ronaldo è un grande campione e trasmette tanto con il suo esempio. I giovani allenandosi con lui imparano e possono diventare campioni”.

 

Foto: sito ufficiale Inter