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MARKO ARNAUTOVIC, GOL PRESTIGIOSI PER LO STOKE CITY

06.12.2015 | 10:59

E’ uno di quegli attaccanti che segna pochi gol, per caratteristiche tattiche soprattutto. Ma quando va in rete, segna sempre gol belli e decisivi. Come ieri, quando una sua straordinaria doppietta ha deciso la sfida tra Stoke City e Manchester City. Una vittoria per certi sorprendente per i Potters, considerato il prestigioso avversario. Ma non così tanto per i tifosi e gli addetti ai lavori, visto che si è trattata della terza vittoria nelle ultime quattro sfide di Premier League. E ieri, il protagonista è stato uno solo: quel Marko Arnautovic che, nel giro di un quarto d’ora, ha spezzato le ali dei Citizens regalando ai suoi supporters un successo straordinario. Tra l’altro, sono le prime due reti stagionali per l’esterno offensivo austriaco, a dimostrazione del fatto che quando segna, risulta sempre decisivo. Arnautovic, dopo aver girovagato l’Europa (passando anche per l’Italia), ha trovato la sua dimensione in Inghilterra, nella fase di maturazione della carriera (ha 26 anni), ed anche perché il calcio d’oltremanica lo aiuta alla grande per le caratteristiche che possiede: agilità, forza fisica e duttilità. Durante la sua carriera è stato più volte paragonato a Ibrahimovic, soprattutto per le caratteristiche sopra citate, ma è un paragone quantomeno azzardato. Arnautovic è un buonissimo giocatore, ma per arrivare ai livelli di Ibra ce ne vuole. La doppietta di ieri al City lo fa entrare di diritto tra i grandi del Britannia Stadium, il tempio dello Stoke City. E il club si augura che possa continuare con questo rendimento, forse una delle pecche del giocatore austriaco.

Potente e prestante fisicamente, Marko Arnautovic è nato nel 1989 a Florisdorf, in Austria, da padre serbo e madre austriaca. Ha iniziato a giocare a calcio proprio  squadra del suo paese natìo, prima di essere notato e acquistato dal Twente (club della massimo campionato olandese) nel 2006. Durante la prima stagione in Olanda, Arnautovic viene schierato nella rappresentativa Allievi, dove fa incetta di gol e presenze.La sua duttilità tattica, capace di farlo giocare indifferentemente sia come esterno offensivo che come punta centrale, gli permette di arrivare immediatamente in prima squadra, nella quale debutta il 14 aprile del 2007. Arnautovic conquista gradualmente considerazione e spazio all’interno del club, tant’è che l’anno successivo il Feyenoord ha provato ad acquistarlo, offrendo 6,5 milioni di euro. Rimasto, così, al Twente, ne diventa un punto cardine: la stagione 2008/2009 è quella della sua consacrazione, con 14 reti messe a segno in 41 presenze tra campionato e coppe. Un campanello d’allarme per i top cub europei, che nell’estate del 2009 provano a soffiarlo al Twente. Ci aveva provato addirittura il Chelsea (con un’offerta da 12 milioni di euro), ma a spuntarla poi è stata l’Inter, capace di prenderlo in prestito con diritto di riscatto fissato a 10 milioni. Il club nerazzurro aveva adottato questa formula di trasferimento perché voleva assicurarsi che le condizioni fisiche del calciatore fossero buone, dopo una serie di infortuni subìti in Olanda. Arnautovic capitò nell’Inter di Mourinho,, quella del Triplete, quella di Eto’o e Milito: davvero difficile trovare spazio con dei campioni così. Tant’è che l’austriaco riesce a scendere in campo soltanto in spezzoni di partita. Finita l’esperienza all’Inter, Arnautovic ricorderà con queste parole la sua breve parentesi milanese: “A Enschede io di fianco a casa avevo le mucche al pascolo. Poi atterri a Milano e trovi le Fashion Week, i ristoranti, i club, solo belle donne. A quel tempo non avevo la fidanzata. Avevo 19 anni. Ho pensato tra me e me: ‘Bene, ora che sei qui, non sai cosa può succedere, ti devi fare rapidamente un nome’. Nessuno mi controllava dalle mie scappatelle? C’era mio fratello con me, ma io non avevo intenzione di smettere. Anche mio padre mi seguiva, ma non riuscivo a smettere. Dopo un anno e mezzo poi ho capito che avrei dovuto fare qualcosa, da lì mi sono allenato molto bene”. La prima, vera, svolta della sua carriera è avvenuta nell’estate del 2010, quando il Twente (che l’aveva ripreso dal prestito) decide di venderlo a titolo definitivo al Werder Brema in cambio di 6,2 milioni di euro. Il suo carattere un po’ eccentrico lo porta a scontrarsi immediatamente con i vertici del club, ma le sue qualità riescono comunque ad aiutarlo a trovare posto in squadra. Resta in Germania tre stagioni (il periodo più lungo per lui dopo Twente), ottenendo 84 presenze e sedici reti. Il suo rendimento altalenante non era stato reputato soddisfacente dai dirigenti del Werder, che così l’hanno ceduto – nell’agosto del 2013 – allo Stoke City per circa 2 milioni di euro. In Premier diventa titolare fisso della squadra e, da due campionati, guida l’attacco dei Potters. Fino alla partita di ieri, allorquando Arnautovic si è reso protagonista, forse, della più bella partita della sua carriera. Maglia numero 10, Arnautovic è, ovviamente, punta di diamante anche della sua Nazionale, dove finora ha messo a segno cinque reti. 

 

Foto: SC on Twitter