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Mario Somma: “Vi racconto Michele e il sogno Roma”

13.03.2014 | 19:18

Difensori, merce rara, sia a livello internazionale che guardando all’interno dei nostri confini, non a caso Cesare Prandelli da ultimo è dovuto ricorrere all’oriundo Gabriel Paletta per rimpolpare la batteria dei centrali. A livello giovanile, però, c’è chi sta impressionando per qualità e personalità. Un nome su tutti: quello del classe 1995 Michele Somma, punto di forza della Roma Primavera nonché capitano dell’Italia Under 19.

Figlio d’arte, la passione sconfinata per il calcio sboccia in tenerissima età, considerato che già nella stagione 1999-2000 seguiva papà Mario (un amuleto portafortuna, stando alle relative cronache) ai tempi alla guida del Baracca Lugo. Michele muove i primi passi nelle scuole calcio di Latina, la sua città, ma a rivelarsi fondamentale per la sua formazione è l’avventura nella Polisportiva Carso, gestita dai due ex calciatori Roberto Simonetta e Gennaro Del Prete.

Dai Giovanissimi  Regionali a quelli Nazionali il passo è breve: il giocatore calamita le attenzioni degli scout della Juventus, coordinati dal responsabile Renzo Castagnini, e a tal riguardo particolarmente significativo è l’aneddoto riportatoci proprio da Mario Somma, attuale opinionista Rai: “Con Castagnini avevamo lavorato insieme a Piacenza, conosceva Michele perché mi seguiva anche lì in panchina e un giorno mi disse ‘Perché non mi fai vedere tuo figlio? Siamo in ritiro, resta con noi una settimana e lo valutiamo’. Appena tre giorni dopo, lo ricordo come se fosse ieri, era la prima settimana di agosto e io e mia moglie eravamo in veranda di ritorno dal mare, squilla il telefono. Era Renzo: ‘Resta con noi, è uno dei più bravi del 1995, malgrado gli altri giochino insieme da tempo’. Beh, ricordo l’emozione che abbiamo provato, un qualcosa di indescrivibile”.

E in bianconero (agli ordini dei mister Maggiora, Della Morte e Del Rosso) il giovane prospetto percorre con profitto anche gli step rappresentati dalla categoria Allievi B e Nazionali, si conquista la maglia della rappresentativa italiana Under 16 e raggranella anche qualche sporadica apparizione nella Primavera di Marco Baroni. “Un altro mio ricordo nitido – prosegue Somma senior – è legato al Torneo Nike di Pescara, Michele non doveva giocare perché era reduce da un problema fisico tipico dell’età della formazione, lo schlatter, e invece in occasione della semifinale contro il Chievo lo vedo spuntare dagli spogliatoi con la maglia bianconera numero 6 sulle spalle, anche qui una gioia immensa, simile a quella provata per l’esordio con l’Italia Under 16 che, guarda caso, avvenne proprio qui a Latina, a pochi metri da casa con tutti gli amici e i parenti presenti sugli spalti”.   

Nell’estate del 2012 per Michele è tempo di riavvicinarsi a casa, dalla porta principale però. Il duttile specialista, impiegabile sia da centrale che da terzino destro, sbarca infatti a Trigoria e – affidato alle sapienti cure di Alberto De Rossi – cresce esponenzialmente, guadagnandosi ben presto i galloni da titolare della Primavera della Roma, da sempre serbatoio inesauribile di talenti nostrani. “Già era un qualcosa di diverso, un passo importantissimo ovviamente, ma iniziavamo a ragionare in un’ottica più consapevole”, racconta l’ex tecnico – tra le altre – di Empoli, Brescia, Piacenza, Mantova e Grosseto. “Poi chiaro, quando mi dice ‘Papà, domani mi alleno con la prima squadra’, credo che per chiunque, ma a maggior ragione per un uomo di calcio, vedere il proprio figlio allenarsi con i grandi su Roma Channel sia un qualcosa che riempie di orgoglio. Io lo seguo sempre, ma non mi sono mai permesso di dare giudizi, né tanto meno di interferire anche perché ha sempre frequentato ambienti dove la professionalità è ai massimi livelli. Al massimo gli ho ricordato che la parola del mister è sacra”.

Venendo adesso alle caratteristiche tecniche, grazie ad una struttura fisica elastica (182 cm di altezza) Michele fa della velocità una delle sue armi migliori. Bravo nell’anticipo e nelle letture, il ragazzo spicca anche nel gioco aereo in entrambe le fasi, come documentato dalle 4 reti all’attivo in giallorosso, l’ultima nel derby del weekend precedente contro la Lazio. Dulcis in fundo, va rimarcata la personalità dentro e fuori dal campo, che gli ha consentito di indossare la fascia da capitano in ogni esperienza sin qui accumulata.

Insomma, numeri e repertorio da predestinato per Michele Somma che, grazie anche all’educazione sportiva impartitagli, mantiene la testa saldamente sulle spalle e fra qualche mese sosterrà gli esami di Stato finalizzati al conseguimento della maturità scientifica.

Un talento assolutamente da monitorare, anche perché il tempo gioca a suo favore: con 19 anni ancora da compiere sussistono tutti i margini di miglioramento possibili. 

                                                                                                                                     Jody Colletti   Twitter: @jodycolletti