Ultimo aggiornamento: mercoledi' 01 maggio 2024 00:30

MARCELINHO E QUEI 120 MILA EURO…

26.03.2016 | 10:08

L’amichevole da seguire, la più spettacolare ieri, era sicuramente Olanda-Francia, terminata sul punteggio di 2 a 3 in favore dei transalpini, con tanto d’interruzione del gioco al minuto 14 per onorare la memoria di Cruyff. Scene che fanno bene al calcio! Anche l’altra sfida, che ha visto fronteggiarsi il Portogallo di CR7 e la Bulgaria non ha deluso le attese: anzi le ha stravolte. Una magra figura dei lusitani, sconfitti in casa dalla Bulgaria, al termine di un match dominato dal Portogallo in fase di possesso, oltre 30 tiri nello specchio della porta, contro le quattro conclusioni dei bulgari. Decide la sfida il centrocampista Marcelinho, che firma il vantaggio dopo venti minuti di gioco, mentre nella ripresa, Cristiano Ronaldo sbaglia un calcio di rigore. Si sa, il calcio è imprevedibile e affascinante per questo: a volte premia chi non ti aspetti; per una sera ricopre di gloria una nazione non qualificata agli Europei 2016 e punisce una corazzata guidata da un artista del pallone. E’ d’obbligo quindi, che il nostro personaggio del giorno sia Marchelinho, match winner dell’amichevole di ieri.

Marcelo Nascimento da Costa, meglio noto come Marcelinho nasce a Manacapuru il 24 agosto 1984. Non è il classico brasiliano che tutti si aspettano, tutto fantasia e football bailato. Si presenta invece come centrocampista di sostanza che nei momenti opportuni sa anche far gol e si tratta di gol importanti come quello di ieri. Agli esordi è un giovane come tanti in Brasile, che vuole sfondare nel mondo del calcio per fare fortuna, per ottenere quella occasione di riscatto che solo il pallone, in un paese povero, può darti. Le sue prime apparizioni nel mondo dei professionisti risalgono all’annata 2008/09 con la squadra brasiliana dell’Ituano, dove non brilla. E’ ceduto a titolo gratuito al Al-Nasr, team di Dubai, dove molti giocatori a fine carriera si trasferiscono in cerca di soldi facili, ma anche negli Emirati non convince e la nostalgia di casa è tanta. Da qui la decisione di tornare in Brasile, sempre gratuitamente al Mogi Mirin e poi al Bragantino. E’ in quest’ultima squadra che si fa notare e dove il suo cartellino acquista un peso economico più rilevante. Nel 2011, per soli 120mila euro viene prelevato dai bulgari del Ludogorets, che gli apriranno le porte del calcio europeo: il calcio che conta.

In Bulgaria trova la sua dimensione, si sente a casa e non la lascerà più, tanto da ottenere la cittadinanza e la possibilità di giocare per la nazione che lo ospita e lo acclama. Diventa primatista di presenze con il Ludogorets nelle competizioni UEFA con 24 gare ufficiali disputate e 5 gol realizzati. In campionato è un perno inamovibile della sua squadra. Non è molto prolifico, segna infatti in 5 anni solo 26 reti perché come già detto, non è un realizzatore ma piuttosto un inspiratore che predilige le marcature che contano, quelle decisive. La dimostrazione è arrivata ieri con il gol al 20’ che ha deciso la partita contro i giganti del Portogallo, eclissando per una volta, per una sola notte, il talento stratosferico di Ronaldo. Ieri è stata la serata di Marcelo Nascimento da Costa, detto  Marcelinho.

foto: acritica.uol.com.br