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Malagò: “Lotito faccia il presidente di Lega. Su Marotta e il caso Parma…”

02.03.2015 | 15:00

A margine di un evento tenutosi nell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport all’Acqua Acetosa, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, è tornato a parlare del caso Parma, lanciando inoltre una provocazione avente ad oggetto Claudio Lotito e soffermandosi sulla possibile disparità di trattamento nei confronti di Beppe Marotta: “Sul Parma aspettiamo l’assemblea di Lega venerdì, poi mi confronterò col sottosegretario Delrio, anche ufficialmente. Se nessuno si prende le responsabilità, allora saranno le istituzioni ad individuare di chi è la colpa. Non è accettabile che nessuno abbia detto ‘è colpa mia’. Questo scarico di responsabilità l’uno con l’altro io non lo accetto, quindi aspettiamo questa assemblea e vediamo cosa emerge. Disparità Lotito-Marotta sulle querele? Stiamo verificando se è vero che sono stati applicati due pesi e due misure. Anche questo non è accettabile. Dobbiamo capire perché sulle deroga alla clausola compromissoria si è agito in modo diverso. Noi come Coni ci siamo spogliati del merito dell’ultimo grado, ma abbiamo il diritto-dovere di capire se tutti partono allo stesso modo. L’influenza del presidente della Lazio? Dato che Lotito ha questo grande consenso all’interno dell’assemblea, forse è giusto che diventi lui il presidente della Lega di Serie A, così si esce fuori dall’equivoco una volta per tutte. Il mio è un ramoscello d’ulivo da una parte, ma una provocazione dall’altra. Considerato questo nuovo modello di governance di cui parlano, con il presidente che ha funzioni particolari, sarebbe giusto che il presidente della Lega lo facesse Lotito. Ora non può per un fatto statutario, ma cambiassero lo Statuto così non ci sono più interpretazioni dei ruoli. Tavecchio gli ha tolto la delega alle riforme? Si è impegnato nei confronti miei e di Delrio. Poi al tavolo delle riforme, se l’assemblea della Lega Pro o di Serie A decideranno che deve essere Lotito l’interlocutore nella Federazione, io non potrò né impedirlo, né disconoscerlo. Ma bisogna specificare bene i ruoli”