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MAGIC MOMENT EDERA: QUALITÀ, PERSONALITÀ E GOL. CON L’OLIMPICO NEL DESTINO

21.12.2017 | 09:45

Il Toro avanza in Coppa Italia e si regala il derby con la Juventus ai quarti di finale. I granata, in meno di dieci giorni, sbancano per ben due volte la Capitale piegando prima la Lazio in campionato e poi, appunto, la Roma in Coppa. Sinisa Mihajlovic può ritenersi soddisfatto e sorridere, in particolar modo per il responso del campo che, al di là del risultato finale, ha confermato il magic moment di Simone Edera. Il giovanissimo esterno d’attacco, 21 anni il prossimo 9 gennaio, ha l’Olimpico nel destino e, non a caso, ha partecipato attivamente ad entrambi i blitz contro le romane ponendo la parola fine nell’1-3 dell’11 dicembre e nell’1-2 di ieri. Le sua capacità sono ormai sotto gli occhi di tutti. La sua salutare quanto naturale incoscienza, abbinata a un carattere forte e ambizioso, ha fatto sì che il suo talento venisse fuori proprio in questa stagione. Ora Edera è conosciuto come uno dei migliori prospetti del panorama calcistico italiano. In realtà, il ragazzo nativo di Torino non è nuovo a queste gesta e, negli anni, ha sempre dimostrato il proprio valore facendo costantemente parlare di sé in ambito giovanile. Il suo percorso inizia tra le mura dell’oratorio Valdocco e tra una giocata e un’altra con la palla tra i piedi, viene notato dagli attenti osservatori del Torino che, senza alcun tipo di esitazione, decidono di tesserarlo e di aggregarlo all’interno del proprio settore giovanile.

Così, a 16 anni, Edera si affaccia nel mondo del calcio, quello vero fatto di campi regolamentari e allenamenti quotidiani. Il promettente attaccante inizia a far notare le proprie qualità: mancino preciso e velenoso, una buona tecnica individuale e abilità nell’attaccare lo spazio. Per via delle sue caratteristiche viene spesso impiegato, in un 4-3-3, come esterno offensivo largo a destra. Un ruolo che gli permette di esaltarsi e, in poco tempo, il classe ’97 si guadagna una maglia da titolare facendo spesso e volentieri la differenza sul rettangolo verde. Il suo lodevole rendimento, nel 2015, trascina il Torino alla conquista del campionato Primavera e della Supercoppa Primavera, alzata proprio all’Olimpico. Tutto ciò non passa affatto inosservato e nella seconda parte della stagione 2015-2016, l’allora tecnico granata Gian Piero Ventura, opta per la sua promozione in prima squadra. Dopo svariate sedute di allenamento, giunge anche il tanto atteso giorno dell’esordio in Serie A: è il 20 aprile e, all’Olimpico, si gioca Roma-Torino. Edera subentra nel finale al posto di Alessandro Gazzi e l’incontro termina 3-2 per i giallorossi con rimonta finale firmata Francesco Totti. Terminato il torneo, il Torino sceglie di mandare Edera via in prestito. Ad aggiudicarsi le sue prestazioni è il Venezia, in quel momento in Serie C. Lo spazio a disposizione, però, è veramente ridotto con i lagunari e in totale la punta scende in campo soltanto 6 volte senza mai la sciare il segno. Edera fa ritorno alla base e il Toro lo spedisce, ancora a titolo temporaneo, al Parma dove con appena 8 apparizioni contribuisce comunque alla promozione in Serie B, attraverso i playoff, dei ducali trovando anche la via della rete contro la Lucchese. Terminata la stagione rientra in Piemonte, per lui le richieste dalla C e dalla serie cadetta non mancano, ma il Toro alla fine lo trattiene e decide di confermarlo in prima squadra. Mihajlovic lo osserva con attenzione, ammira le sue doti e pian piano gli concede qualche occasione. Come accaduto l’11 dicembre contro la Lazio, giorno in cui il Toro sbanca l’Olimpico per 1-3 ed Edera si regala l’agognata prima gioia in Serie A. Il promettente talento granata è ormai in rampa di lancio, il sigillo di ieri contro la Roma è soltanto l’ennesima conferma. Il suo futuro è garantito, questa può diventare la stagione della consacrazione. Un gol tira l’altro, Edera ci ha preso gusto e, ne siamo convinti, inizierà a gonfiare la rete anche lontano dall’Olimpico…

Foto: zimbio