Ultimo aggiornamento: lunedi' 22 aprile 2024 00:28

LUKE SHAW, L’ENFANT PRODIGE PIÙ COSTOSO DI SEMPRE

28.06.2014 | 11:00

I tabloid ci avevano visto giusto: da un paio di mesi avevano messo in allerta le concorrenti interne, non quelle europee data la clamorosa assenza del Manchester United dalle scene dopo un ventennio, al grido “Occhio al budget stanziato dai Glazer per la ricostruzione”. Mantenendo la stessa linea anche dopo la scomparsa del capostipite Malcom, risalente esattamente ad un mese fa. Il balletto di cifre faraoniche è partito dai 180 per arrivare a toccare addirittura i 270 milioni di euro, i conti si faranno alla fine ma fino a 36 ore fa alle indiscrezioni non erano seguiti passi significativi.

Poi l’accelerata da Formula 1: i Red Devils tagliano la chicane e annunciano gli acquisti di Ander Herrera e Luke Shaw. Un doppio battito di ciglia da 84 milioni di euro equamente ripartiti, 42 per il centrocampista basco (anche se alcune fonti iberiche hanno parlato di clausola rescissoria da 36 versata nelle casse del Bilbao), altrettanti per il fenomenale terzino sinistro 18enne prelevato dal Southampton.

Il tutto per la gioia di Louis Van Gaal, attualmente impegnato al Mondiale con gli Orange (domani pomeriggio la sfida con il Messico, valida per gli ottavi di finale) ma che dopo la mission iridata prenderà il timone dello United. Nella convinzione, supportata dall’apertura del forziere, di poter far dimenticare in fretta all’esigente pubblico dell’Old Trafford la sventurata annata targata David Moyes, sostituito troppo tardi con quel Ryan Giggs che affiancherà il santone olandese alla sua prima, prestigiosa, avventura in Premier League.

“Sono entusiasta ed emozionato di entrare a far parte del Manchester United. Ero sempre stato al Southampton, da quando avevo 8 anni, e vorrei ringraziare il club ed i tifosi per tutto quello che hanno fatto per me. Ora voglio che la mia carriera progredisca e questa società è l’ideale affinché ciò si verifichi. Non vedo l’ora che inizi questo nuovo capitolo della mia vita, sono impaziente di imparare dai giocatori di livello mondiale che ci sono qui”. Queste le prime dichiarazioni rilasciate da Shaw al sito internet del suo nuovo club, contestualmente all’ufficializzazione dell’accordo quadriennale – scadenza 2018 – con opzione per un’ulteriore stagione. Il teenager più pagato di sempre, superato nella speciale classifica proprio il neo compagno di squadra Wayne Rooney, dovrà adesso rispettare le abnormi attese. Le stigmate del predestinato han lasciato spazio alla consacrazione da top player, per lo meno dal punto di vista della quotazione, ma Luke, a dispetto della giovane età, dovrebbe avere anche caratterialmente le spalle larghe, nessun dubbio sulla struttura fisica (185 cm per 75 kg, con altri tre anni per svilupparsi ulteriormente).

Il nostro personaggio del giorno nasce a Kingston upon Thames, tra i distretti principali di Londra, il 12 luglio del 1995 e, come appena riferito tramite il suo virgolettato, i Saints per lui hanno rappresentato sin qui l’unica famiglia calcistica.

L’escalation definitiva ha inizio tra l’agosto e il novembre del 2012: dapprima con l’esordio in League Cup nel vittorioso match con lo Stevenage, successivamente con il debutto in Premier League contro lo Swansea. In totale, all’ombra del St. Mary’s, l’enfant prodige colleziona 67 presenze nelle varie competizioni (60 in campionato) senza alcun gol e con soli 2 assist all’attivo.

Rimarchiamo questi ultimi dati perché già si sono sprecati i paragoni con Gareth Bale. Attenzione, perché in comune con l’asso del Real Madrid Luke ha sì la provenienza, anche Bale si formò nel settore giovanile del Southampton, e la zona di competenza – originaria, perché ricordiamo che il gallese nasce terzino sinistro – ma i due al momento risultano abbastanza diversi quanto all’interpretazione del ruolo. Gareth sin da subito palesò una straordinaria confidenza con la porta avversaria, in termini di conclusioni, reti e ultimi passaggi. Luke ancora deve assaporare la gioia del gol da professionista, ma eccelle sia in fase di spinta che di copertura, grazie ad uno strapotere atletico con pochi eguali. Ripiega diligentemente, effettua diagonali e traversoni calibrati con la maestria di un veterano, oltre ad avere sempre esibito una personalità sorprendente, tale da convincere Nigel Adkins, prima, e Re Mida Mauricio Pochettino, poi, ad affidargli senza indugio il presidio della corsia difensiva. Con risultati eccezionali, a giudicare dalla nomina a miglior terzino sinistro della Premier da poco confusasi, preludio dell’inserimento nei ventitré di Hodgson per la spedizione mondiale rivelatasi nefasta, al pari di quella degli azzurri. Peccato che nonno Roy, dopo averlo fatto esordire in Nazionale il 27 febbraio scorso con la Danimarca, poi in Brasile non abbia puntato su di lui se non ad eliminazione già concretizzatasi. In Inghilterra lo avrebbero voluto in campo, al posto di Leighton Baines, anche contro Italia e Uruguay, ma l’esclusione dell’esterno non ha certo costituito l’unico errore del navigato commissario tecnico.

La Coppa del Mondo, però, è già alle spalle: per Shaw adesso è il momento delle strameritate vacanze, al ritorno dalle quali Luke comincerà a mordere il suo nuovo sogno, il Manchester United. Con lo sprint e la forza di sempre.  

Foto: The Indipendent