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LUIZ GUSTAVO, FRANGIFLUTTI DI QUALITÀ

13.08.2013 | 10:37

Tra i nomi più caldi sul proscenio del calciomercato c’è quello di Luiz Gustavo, il centrocampista in uscita dal Bayern Monaco. Stiamo assistendo quotidianamente a un balletto continuo, tra smentite dell’agente e dichiarazioni di vario tenore rilasciate dal calciatore, per il più classico gioco delle parti. Quel che è certo è che il ventiseienne brasiliano cambierà aria, nei giorni scorsi lo ha ammesso espressamente anche Rummenigge, nello specificare che proprio l’addio di Guga è l’unico previsto nell’agenda bavarese. Ma proviamo a conoscere meglio l’oggetto del desiderio di diverse società del vecchio continente, Arsenal e Wolfsburg in primis, senza tralasciare del tutto le eventuali piste che portano in Italia.

Luiz Gustavo Dias nasce il 23 luglio del 1987 a Pindamonhangaba, nello stato di San Paolo, e a livello giovanile -dopo le prime esperienze con l’Universal FC Rio Largo– completa la sua formazione tra le file del Corinthians Alcoano, compagine di Maceiò nota per il florido vivaio, ma che non va confusa con la blasonata società nella quale attualmente milita, tra gli altri, Alexandre Pato. Dopo una breve parentesi al CRB, in terza serie, l’Hoffenheim, che ne monitorava le prestazioni da tempo, nel 2007 decide di rompere gli indugi, prelevandolo in prestito per testarlo tra i cadetti tedeschi. Prova superata decisamente con profitto, dal momento che Luiz si rivela tra gli artefici della promozione in Bundesliga, guadagnandosi così l’acquisizione a titolo definitivo. Progressivamente, il giovane carioca, che agli esordi veniva schierato nel ruolo di terzino sinistro, dalla fascia viene accentrato nel cuore della manovra, dove può esaltare al meglio le grandi qualità di cui è munito, sia in fase di interdizione che di costruzione. Mancino naturale dal fisico granitico (188 cm per 80 kg), Luiz Gustavo può infatti vantare nel suo bagaglio sia piedi educatissimi da brasiliano doc che polmoni da medianaccio vecchio stampo, maestro nel rubar palla agli avversari e far ripartire l’azione. Tornando alle tappe salienti della sua escalation, il paulista tra il 2008 e la fine del 2010 indossa la maglia dell’Hoffenheim in 79 occasioni e assapora in due circostanze la gioia del gol, affermandosi tra i migliori interpreti della massima serie tedesca e calamitando inevitabilmente le attenzioni del Bayern Monaco, che il 1 gennaio del 2011 ne annuncia l’acquisto a fronte del versamento di circa 17 milioni di euro nelle casse del club biancoblu. Un vero e proprio botto di capodanno per il tecnico Rangnick, che prende malissimo la cessione del suo pupillo alla corazzata bavarese, al punto da dimettersi seduta stante dopo l’ufficializzazione dell’operazione. Il resto è storia relativamente recente: all’ombra dell’Allianz Arena gioca quasi tutto il girone di ritorno da titolare e, dopo la gioia dell’esordio in nazionale nell’agosto del 2011 contro la Germania, all’inizio della stagione successiva è già un inamovibile nel canovaccio di Jupp Heynckes, le 46 presenze totalizzate al termine dell’annata ne costituiscono la riprova. Arriva la vittoria in Supercoppa di Germania a spese del Borussia Dortmund, ma arriva anche Javi Martinez dall’Athletic Bilbao, un acquisto monstre per il forziere dei rossi di Baviera, che ben presto inizia a farsi largo nello scacchiere del santone tedesco, che comunque all’occorrenza utilizza Guga anche come difensore centrale, ricavandone ottimi riscontri. Nello storico Triplete conquistato nei mesi scorsi, il centrocampista brasiliano recita comunque una parte abbastanza significativa, come documentato dai 36 gettoni totalizzati, parecchi dei quali da subentrato, impreziositi da quattro reti. Con l’avvento di Guardiola in panchina, e quello susseguente di Thiago Alcantara, gli spazi per il brasiliano classe 1987 si sono ridotti ancor di più e, nell’anno del Mondiale da disputarsi davanti al pubblico amico, Luiz ha chiesto di essere ceduto per non correre il rischio di perdere posizioni anche nelle gerarchie di Felipe Scolari, agli ordini del quale ha appena vinto una Confederations Cup da protagonista. La sua quotazione è più vicina ai 20 che ai 15 milioni di euro, cifra assolutamente congrua considerato lo spessore del calciatore. E la compagine che riuscirà ad accaparrarsi un simile frangiflutti, da collocare davanti la difesa, potrà certamente risolvere gran parte dei problemi relativi all’equilibrio sul rettangolo di gioco.