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LUIZ ADRIANO, SOGNO ROSSONERO DI UNA SERATA DI INIZIO ESTATE

03.07.2015 | 11:07

E’ successo tutto in poche ore. Ieri, intorno alle 12, l’accelerazione decisiva del Milan; alle 20 in punto l’annuncio ufficiale. E in quel lasso di tempo ristretto, otto ore al cardiopalma, chissà se Adriano Galliani avrà ripensato alla beffa Kondogbia-Jackson Martinez. Lui, troppe volte criticato per essersi fatto soffiare da sotto il naso una doppia appetitosa pietanza quando il palato era già pronto ad assaporarle. E’ arrivato Bertolacci, è sbarcato Bacca, poco dopo ufficializzato anche Luiz Adriano: 8 milioni di euro versati nelle casse ucraine e attacco atomico regalato a Sinisa Mihajlovic. I cattivi pensieri sono svaniti, addirittura spazzati via dopo le prime dichiarazioni del centravanti brasiliano in qualità di nuovo bomber rossonero: “Oggi è un giorno molto importante e felice per la mia carriera. Lascio lo Shakhtar dopo otto anni, un club che è stato molto importante per me. Hanno creduto nelle mie potenzialità e mi hanno fatto conoscere nel calcio mondiale. Ringrazio il presidente Rinat Akhmetov, il mister Mircea Lucescu, che è stato come un padre per me, e tutti i miei compagni, che mi hanno aiutato a raggiungere questi livelli. Un grazie particolare ai tifosi che mi hanno sempre mostrato il loro affetto. Sono arrivato in uno dei club più importanti al Mondo. Sono felicissimo, non vedo l’ora di cominciare ad allenarmi e a vestire la maglia del Milan”. Insomma, il primo gol nei cuori dei tifosi del Milan l’ex Shakhtar l’ha già siglato.


Se pensi a Luiz Adriano pensi innanzitutto a uno spilungone di 183 centimetri dalla chioma fantasiosa e dal letale killer instinct nell’area di rigore. Classe 1987, la sua carriera parte con la maglia dell’Internacional 11 anni orsono e, nella sua prima stagione da professionista, colleziona 3 reti in 12 presenze e l’ambitissimo Mondiale per Club. La convocazione nel Brasile Under 20 (con cui vincerà il Mondiale nel 2007) e la chiamata da Donetsk (per lui spesi 3 milioni di euro) sono le successive e fondamentali tappe verso la gloria. E con lo Shakhtar Luiz Adriano scriverà pagine colme di successi e ricordi indelebili: 6 scudetti, 4 Coppe d’Ucraina, 5 Supercoppe nazionali e 1 Coppa Uefa, il tutto condito da 128 reti in 266 presenze complessive (miglior bomber nella storia del club, davanti a Vorobej, fermo a quota 114). Ma il binomio Shakhtar-Luiz Adriano vive il suo momento più alto in una data ben precisa. E’ il 21 ottobre del 2014 e, nella gara di Champions League in casa del Bate Borisov (vinta 7-0), l’attaccante di Porto Alegre mette a segno una cinquina da urlo. Assicurandosi in un sol boccone tre invidiabili record: 1) primo giocatore nella storia della competizione a siglare un poker nei primi 45 minuti di gioco; 2) tripletta più veloce nella storia della Champions (appena 7 minuti); 3) eguagliato il primato che appartiene a Messi, unico giocatore prima di allora a siglare 5 reti in una gara di Champions (7 marzo 2012, Barcellona-Bayer Leverkusen 7-1). Dalle parti di San Siro c’è già chi si lecca i baffi, immaginando e pregustando quella palla in fondo al sacco in compagnia di un altro gioiello colombiano che di gol se ne intende eccome (e, perché no, cullando anche il sogno Ibrahimovic). Luiz Adriano ha scelto la ‘9’, indossata in passato da leggende come Inzaghi, Weah e Van Basten. Emulare almeno parte delle gesta e dei trionfi di chi l’ha preceduto con quel numero sulle spalle sarebbe già un enorme successo.

Foto: Milan on Twitter