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Lotito-bis: “Carpi e Frosinone? Il sistema non regge…”

13.02.2015 | 13:33

Claudio Lotito, finito nella bufera per la telefonata da padre-padrone con il dg dell’Ischia, Pino Iodice, ha tenuto una conferenza stampa negli uffici della Lega Serie A per chiarire il suo punto di vista: “Il sistema calcio sta saltando, è un dato incontrovertibile. La situazione è drammatica perché non ci sono le risorse, io ho un programma per rilanciare la Lega Pro, redatto nell’interesse della Lega stessa e del calcio italiano. Il numero delle squadre sono elevate rispetto alle risorse e come vedete le società stanno saltando una per una. Quando dico che un presidente di Lega conta zero è perché i presidenti sono organi di garanzia, noi abbiamo approvato in Lega di A un programma condiviso da 16-17 società e a quel programma ci atteniamo. Il programma lo approva l’assemblea, lo decidono i presidenti. La maggioranza dei club di Lega Pro sono d’accordo, contrariamente a quello che dicono perché vogliono strumentalizzare per fini personali, se siamo in queste condizioni è grazie a loro. L’obbligo dell’IVA l’ho portato io, il concetto del pagamento degli stipendi attraverso il bonifico bancario dedicato e con le penalizzazioni? Sono stato io il promotore, perché facendo parte del sistema voglio che sia trasparente. La norma per l’acquisizione delle squadre la sto portando avanti io. La mia proposta è potenziare lo streaming tv, mettendolo a pagamento. Come si fa? Attraverso un partner, un advisor. Se avessimo seguito gli intenti di altre squadre, che volevano l’annullamento dei diritti televisivi, il calcio sarebbe saltato. Le scelte che abbiamo fatto sono scelte intelligenti. Io non faccio chiacchiere e non voglio occupare nessuna posizione. Io voglio solo l’interesse del sistema e forse sbaglio a farlo. Le mie parole su Carpi e Frosinone? Io ho fatto un ragionamento semplice: è un problema sulla riforma dei campionati. Bisogna ridurre le squadre, 18 in A, 18 in B e due gironi da 18 in Lega Pro. Se salgono tre squadre dalla B che non hanno bacini d’utenza, ho detto Carpi e Frosinone perché sono nelle zone altissime della classifica, il sistema non lo regge perché quando vado a vendere i diritti all’estero sono in difficoltà, con tutto il rispetto per queste società. La prima è giusto che salga in Serie A, la seconda prenda dei soldi, anche 10 milioni, ma non sia legata alla promozione in A. Il declino del campionato italiano è legato al fatto che tante squadre dai dilettanti piano piano sono salite in Serie A. Come farà la Lega di Serie A, senza togliere nulla al valore di queste squadre, a gestire squadre con 1-2 mila spettatori in Serie A? Quanti ricavi dai diritti tv arrivano dall’estero? Secondo me zero. Noi siamo stati abili a creare il dualismo Mediaset-Sky. Non puoi vendere sogni, ma solide realtà o il sistema salta perché le risorse sono limitate, il sistema incassa 100 e spende 150, per questo abbiamo messo la limitazione delle rose, il fair play e il tesseramento di due extracomunitari di qualità. Il sistema non sopporterebbe più nei prossimi 3 anni bacini d’utenza con poco appeal e questo non vale solo per la serie A, ma per tutte le Leghe. Io non ho fini personali, non ho avuto alcun vantaggio perché lavoro gratis e per 20 ore al giorno, manco mia moglie capisce perché lo faccio e me lo dice. Vogliamo cambiare o no questo sistema o vogliamo arrivare al capolinea prima di farlo? Il Parma oggi salta se non mette i soldi per gli adempimenti, a voi non frega nulla, ma a me si. Non cerco il consenso per mantenere una poltrona, io lavoro nell’interesse del sistema per evitare danni”.