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L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI JORDAN HENDERSON

17.03.2015 | 10:40

Le magie di Coutinho? La rapidità di Sterling? La potenza fisica di Sturridge? I rari colpi di genio di Balotelli? In casa Liverpool nulla di tutto ciò oggi può essere messo in copertina. La sottolineatura da fare è il terzo gol nelle ultime tre partite di Jordan Henderson, giocatore troppo spesso sottovalutato dai media inglesi e forse dai suoi stessi tifosi. Il momento di gloria si è consumato ieri sera, nel posticipo della ventinovesima giornata di Premier League, sul campo dello Swansea. Minuto 68: delizioso lancio in profondità di Skrtel, la palla è leggermente lunga e così Amat è in vantaggio per spazzare, ma Henderson ci crede e ci mette il piede. La sfera assume una traiettoria beffarda, un pallonetto che scavalca l’incolpevole Fabianski e si insacca per il vantaggio degli ospiti. E’ l’episodio chiave di una vittoria fondamentale per il Liverpool e anche per Rodgers, sempre più saldo sulla propria panchina dopo i deludenti e preoccupanti risultati ottenuti fino a un paio di mesi fa che lo avevano seriamente messo in discussione. ll gioiello inglese classe 1990 sale a quota cinque nella classifica cannonieri della Premier, ma – cosa ben più importante – la sua squadra fa un altro deciso balzo verso un piazzamento in zona Champions: 54 punti, a meno due dal Manchester United quarto (e prossima avversaria per un match che già si preannuncia infuocato) ma – perché no – anche a meno tre dall’Arsenal e a quattro lunghezze dal Manchester City. Una vera e propria bagarre, nessun obiettivo ora può essere precluso ai Reds, reduci dal quinto successo consecutivo in campionato e dal tredicesimo risultato utile di fila. Un magic moment firmato, ancora una volta, da Henderson.
Negli occhi dei tifosi e di ogni appassionato di questo sport non può non esserci ancora la prodezza lucidata e messa in vetrina due settimane fa proprio contro i Citizen. Era il 1 marzo, era Liverpool-Manchester City. Tutto esaurito ad Anfield, delirio assoluto dopo soli 11 minuti quando, dopo il servizio di Sterling su palla persa da Kompany, proprio Henderson fa partire una cannonata a giro dai 20 metri che spacca in due il match e lo indirizza sul binario desiderato. Sì, perché è proprio questa una delle caratteristiche più apprezzate in dote al 24enne centrocampista inglese: la potenza nel tiro, una precisione balistica che sta decisamente portando i suoi frutti. Un’arma letale di cui si resero conto gli osservatori del Sunderland fin dal suo periodo di militanza tra le giovanili (2006-2008), decisivo per il grande salto in prima squadra. Henderson è a Liverpool dal 2011, da quando cioè è stato prelevato per ben 16 milioni di sterline. Forse già all’epoca si pensava a lui come all’erede di Steven Gerrard. E probabilmente non potrà mai raggiungere, anche solo in termini numerici, lo storico capitano, ma bisogna ammettere che sta facendo di tutto per occupare un posto importante all’interno della storia del club. Prestazioni che non sono ovviamente sfuggite alle big d’Europa: una decina di giorni fa il Mundo Deportivo parlava di un possibile assalto del Barcellona per il mercato estivo del 2016, quando il blocco imposto dalla Fifa sarà svanito. Il gioiello Jordan non ci pensa e così anche la dirigenza che, tuttavia, ha un conto in sospeso a livello contrattuale: l’attuale accordo scadrà a giugno 2016, proprio nel momento in cui i blaugrana avrebbero fissato l’arrembaggio e, se si vogliono evitare bruttissime sorprese (come l’addio a costo zero), bisognerà velocizzare le operazioni. Ma con prodezze come quella di ieri in terra gallese, tutto sarà più tremendamente semplice ed efficace…