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LEWANDOWSKI, UNA MACCHINA PERFETTA

09.03.2022 | 20:55

Cambiano gli allenatori e i compagni di reparto, ma Lewandowski non perde occasione per dimostrare di essere una macchina perfetta. Il calciatore polacco, probabilmente il più forte della storia per quel che riguarda la sua nazione, ha vinto quasi tutto sia a livello individuale che di squadra e sembra destinato a fare incetta di premi anche in futuro, nonostante la carta d’identità reciti 1988 alla voce data di nascita. Unica macchia, peraltro non dipesa dalle sue prestazioni, la mancata assegnazione del Pallone d’oro nella confusionaria stagione 2019-20, caratterizzata dall’imperversare del
Covid. Sarebbe toccato a lui, probabilmente, alzare il trofeo dedicato al miglior giocatore al mondo: d’altronde Lewandowski quell’anno conquistò tutto con il Bayern in Germania (Bundes e Coppa, entrambe da capocannoniere, e Supercoppa) e in Europa (Champions League da capocannoniere) oltre a diversi premi individuali come il UEFA Men’s Player of The Year, il The Best FIFA Men’s Player, il FIFA FIFPro World XI, il Globe Soccer Award come miglior calciatore del 2020.

Ieri, nella gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League, l’ennesima prodezza: una tripletta in 23 minuti che ha indirizzato la qualificazione ai quarti dei bavaresi. Certo, non saranno i 5 gol rifilati al Wolfsburg in 9’ nella partita del 2017, però sono stati sufficienti a fargli conquistare un altro record personale: infatti, i 23 minuti necessari a realizzare le tre reti gli hanno fatto superare Marco Simone, ormai ex primatista per aver realizzato la tripletta più veloce dall’inizio della partita, che nel ‘96 aveva impiegato 24 minuti in Milan-Rosenborg. In più, Lewa ha fatto tutto da solo, perché i due rigori trasformati sono anche stati procurati dal polacco, mentre l’altro gol è stato segnato dopo aver vinto un doppio rimpallo. La tripletta vale anche la vetta solitaria della classifica marcatori di Champions con 12 gol (Haller è fermo a 11, ma con il ritorno degli ottavi da giocare).

E pensare che non segnava da due partite, qualcosa di clamoroso viste le sue medie realizzative. Infatti, Lewandowski ha già sfondato il muro delle 40 reti stagionali con il Bayern (42 in 35 presenze a cui andrebbero aggiunti i 5 messi a segno nelle 6 presenze con la maglia della Polonia) ed è la settima stagione consecutiva che ciò accade. Solo in quella dell’esordio con i bavaresi si fermò a 25 reti. Da quel momento una vera e propria escalation di marcature, che da qualche stagione superano addirittura il numero di partite giocate. 

Nonostante si avvicinino i 34 anni, Lewandowski continua incredibilmente a migliorare e a confermarsi centravanti completissimo e implacabile. Considerando il rendimento e l’integrità del suo fisico da 185 cm, risulta difficile immaginare che il Bayern si privi del suo bomber alla scadenza del contratto, che al momento avverrà al termine della prossima stagione. 

Foto: Twitter Bayern Monaco