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L’album dei ricordi: Lazio-Juve, storia di campioni e magie

04.12.2015 | 00:10

Lazio e Juventus giocheranno d’anticipo il big match della quindicesima giornata, che andrà in scena questa sera allo stadio Olimpico. Due squadre che stanno attraversando momenti diametralmente opposti: i biancocelesti sono in crisi nera, avendo ottenuto la miseria di un punto negli ultimi cinque impegni di campionato. Madama, al contrario, dopo un avvio traumatico ha iniziato a viaggiare a marce altissime: sono già quattro le vittorie inanellate consecutivamente in Serie A dagli uomini di Massimiliano Allegri, arrampicatisi fino alla quinta posizione e adesso distanti appena cinque lunghezze dalla zona Champions. Torna quindi anche il nostro consueto appuntamento settimanale in chiave amarcord e, tra le partite consegnate agli annali, ne scegliamo due – nel pieno rispetto della “par condicio” dell’album dei ricordi – che ci riportano indietro di un paio di decenni.

 

Partiamo dall’11 dicembre del 1994: Lazio-Juve cade all’undicesima giornata d’andata e il pirotecnico 3-4 finale costituirà uno snodo cruciale, nell’ottica della consapevolezza dei propri mezzi, per la Vecchia Signora che a fine stagione tornerà a vincere lo scudetto dopo ben 9 anni di digiuno, con dieci punti di vantaggio proprio sui biancocelesti e sul Parma. La banda di Zdenek Zeman si porta avanti al 20’ con Rambaudi, pupillo del boemo dai tempi di Foggia, che ribadisce in rete il pallone respinto da Peruzzi su incursione di Signori. Sette minuti dopo, l’espulsione di Cravero per doppia ammonizione cambia inesorabilmente l’inerzia della partita. Al 37’ i ragazzi di Marcello Lippi pareggiano con un guizzo di Pinturicchio (alla sua prima annata da titolare, sulla pelle di Roberto Baggio), che – in caduta – anticipa Marchegiani quasi da terra e insacca. Ad inizio ripresa Marocchi firma il sorpasso in spaccata, su assist di Antonio Conte, dopodiché sale in cattedra definitivamente il giovane Alex, che realizza uno dei primi gol “alla Del Piero”, incuneandosi dalla sinistra tra due avversari per poi calciare imparabilmente a giro sul secondo palo. Al minuto 81 c’è gloria anche per il giovanissimo Ciccio Grabbi, che va via in campo aperto e sigla il 4-1 in contropiede. Due giri di lancette e l’ex di turno Gigi Casiraghi accorcia le distanze, prima che Diego Fuser apponga il definitivo sigillo nel recupero con un preciso destro sul primo palo in seguito a un disimpegno affrettato di Tacchinardi.

 

Voliamo adesso al 18 marzo del 2001, sesto turno del girone di ritorno. Le due compagini si presentano all’appuntamento a ruoli praticamente invertiti. La Lazio cragnottiana ha lo scudetto cucito sulla maglia, essendosi laureata campione d’Italia dieci mesi prima grazie al naufragio bianconero nel pantano di Perugia, ma in panchina non c’è più Sven-Goran Eriksson (dimessosi a gennaio) bensì uno dei grandi ex della contesa, Dino Zoff. La Juventus di Ancelotti è reduce da cinque successi di fila e sta cercando di tenere il passo della Roma di Capello, ma proprio la pesantissima sconfitta contro gli aquilotti (anch’essi inseguitori dei cugini) frustra le velleità di rimonta dei piemontesi, rivelandosi tra quelle decisive (la classifica finale reciterà infatti Roma 75, Juve 73, Lazio 69). All’Olimpico finisce 4-1, mattatore indiscusso Hernan Crespo con 2 reti e altrettanti assist. Al 22’ Valdanito serve a Nedved, che tre mesi dopo clamorosamente approderà proprio alla Juve, il comodo pallone da spingere in rete per l’1-0; quindi raddoppia, al rientro in campo dopo l’intervallo, capitalizzando con un sontuoso diagonale un lancio illuminante del connazionale Veron; poi recapita a Pavel la sfera da scaraventare alle spalle del marmoreo Van der Sar per la doppietta della Furia Ceca e, infine, chiude i giochi all’esito di una combinazione con l’altro connazionale Castroman. Bella ma inutile la prodezza di Del Piero, autore del momentaneo 2-1 con un altro gol dei suoi sotto l’incrocio, beffando Nesta e Negro su scarico di Zidane.

 

Storie di magie e campioni, operazione nostalgia conclusa anche per questa settimana: appuntamento alla prossima pagina dell’album dei ricordi

                                                                                     Jody Colletti                 Twitter: @JodyColletti

Foto tratte dal web