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LA RINASCITA DI PESOLI

21.06.2013 | 11:05

Ricominciare. Ricominciare da qui, dal pallone, da Trapani

A volte un momento cancella tutto, tutto il resto, tutta una vita, tutti i sacrifici di una vita.

A volte poi siamo addirittura noi stessi a farci del male.

Quella che stiamo raccontando potrebbe essere una storia comune a molti calciatori e a molti uomini fuori dal campo ma oggi il nostro personaggio si chiama Emanuele Pesoli.

Classe 1980 Pesoli è un difensore centrale che può giostrare anche come terzino destro. Un giocatore abile nel gioco aereo, forte fisicamente e con una buona visione di gioco. Nel suo repertorio non manca anche una certa abilità sui calci piazzati.

Inizia a giocare a certi livelli nelle fila dell’Anagni, sua città natale. Nel 2002 viene acquistato dal Tivoli riuscendo a esordire in Serie C2.

L’anno successivo torna in Serie D con la maglia della Lupa Frascati con cui conclude la stagione giocando 30 partite e collezionando 7 reti, suo record. Nel 2004 viene acquistato dal Vittoria in Serie C1. Il 5 gennaio 2005 viene acquistato dal Vicenza, militante in Serie B. Esordisce nel campionato cadetto il 30 gennaio 2005, in Vicenza-Catania (2-2), giocando da titolare.

Nella sessione estiva del calciomercato del 2007 approda al Venezia in Serie C1.

Il 4 luglio 2008 passa a titolo definitivo al Cittadella. Esordisce subito, alla prima giornata, il 30 agosto 2008, nel match perso contro il Piacenza.

Il 4 aprile 2009 mette a segno il suo primo gol con la maglia granata contro il Sassuolo (1-1). Gioie e dolori perché in quella stessa partita segna anche l’autogol che regala il vantaggio agli avversari. Chiude la stagione con 37 presenze e una rete.

La stagione seguente aiuta fortemente a raggiungere i play-off validi per la promozione in Serie A, giocando la partita di andata casalinga contro il Brescia, poi persa 1-0, subentrando al 71′ .

Il 30 giugno 2010 viene annunciato il suo acquisto da parte del Varese, neopromossa in Serie B.Mette a segno il suo primo gol con i lombardi il 1 marzo 2011, nel pari casalingo per 1-1 contro il Crotone.

A fine stagione la squadra arriva 4ª qualificandosi per i play-off, e lui giocherà entrambe le partite  contro il Padova.

Il 27 luglio 2011 passa al Siena. Il 22 settembre 2011 esordisce in Serie A, giocando tutti  i 90 minuti di Roma-Siena (1-1).

Il 2 maggio 2012, nella partita esterna contro la Lazio, è costretto a uscire al 46′ del primo tempo a causa di una lesione di primo grado del bicipite femorale destro, che di fatto chiude la sua stagione.

Il 20 luglio 2012 avrebbe dovuto firmare un contratto biennale con l’Hellas Verona ma, dopo essere stato travolto dallo scandalo del calcio scommesse con la conseguente decisione del tribunale di fermarlo per 3 anni, la società scaligera decise di congelare la firma fino a un esito positivo (in favore del calciatore) del processo. Nel frattempo gli viene comunque data la possibilità di allenarsi con i gialloblù.

Decise di incatenarsi davanti alla FIGC e di fare lo sciopero della fame per protestare contro la condanna in attesa di incontrare i suoi accusatori, Carobbio e Gervasoni, con Maurizio Nassi dell’Alessandria che poi si aggregò al difensore.

Il 15 agosto riesce ad ottenere un incontro con il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete e decide così di porre fine alla sua protesta. Il colloquio con Abete, dalla durata di 80 minuti, avviene il 17 agosto alla presenza anche del legale Paolo Rodella. Al termine dell’incontro Pesoli ha dichiarato: “Abete si è mostrato gentile e sensibile. È una grande soddisfazione, questa, anche se la mia protesta era volta a ottenere un confronto con chi mi accusa, che purtroppo non ci sarà”.

Il 22 agosto in secondo grado gli viene confermata la squalifica.

Il 31 gennaio 2013 il tribunale del TNAS accoglie in parte le sue richieste e riduce la condanna da tre anni a dieci mesi. Poco dopo, un po’ più sollevato, afferma che: “La mia unica colpa è stata quella di non aver capito che dall’altra parte del telefono c’era un delinquente!”

Ora il Trapani,che non è serie A, ma per un uomo che si è sempre professato innocente potrebbe essere abbastanza per tornare all’antico amore del pallone, a sognare e a vivere.