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LA FAVOLA DI VARDY, DAI DILETTANTI AL TRONO DEL GOL IN PREMIER

27.10.2015 | 09:30

Qual è l’obiettivo primario del gioco del calcio? Fare gol. Banale, ma a volte serve partire da lontano per raccontare determinate storie, che divengono di dominio pubblico solo quando il diretto interessato assurge ai più alti livelli della cronaca. Jamie Vardy, alfiere del Leicester City di Claudio Ranieri, è l’attuale capocannoniere del campionato più bello del mondo, la Premier League: guarda tutti dall’alto delle 10 reti realizzate in altrettanti incontri. Sempre a segno nelle ultime sette partite contro Bournemouth, Aston Villa, Stoke, Arsenal, Norwich, Southampton e Crystal Palace: un’impresa che, prima di lui, era riuscita soltanto a Mark Stein, Emmanuel Adebayor e a fenomeni del calibro di Alan Shearer, Ian Wright e Thierry Henry. Difficilissimo raggiungere Ruud Van Nistelrooy, che nel 2003 segnò in 10 sfide consecutive per il Manchester United.

 

Tutto molto bello ma niente di davvero eclatante, starete pensando. E invece no, perché la particolarità è rappresentata dal fatto che Vardy, 29 anni da compiere il prossimo gennaio, fino a tre anni fa giocava in Conference Premier, la nostra Serie D, con la maglia del Fletwood Town, oggi militante però in League One (terza serie). La buona gavetta paga, è vero, ma in questo caso sembra un po’ riduttivo perché, solitamente, non si annaspa fino a 25 anni nei dilettanti se si hanno dei mezzi tecnici superiori. Per quanto poi, per rendere al meglio in campo, servano una serie di fattori, componenti e coincidenze ulteriori, anche di natura psicologica. Il nostro personaggio del giorno sembra essere stato premiato dalla buona sorte, che finalmente ha deciso di regalargli un posto da primattore nell’olimpo del pallone. Dai piovosi sobborghi british alle copertine dei tabloid, tra prodezze e mercato. Si è già parlato di Liverpool e Tottenham, poi è spuntata anche la suggestione Real Madrid con Rafa Benítez che l’avrebbe individuato quale naturale alternativa a Karim Benzema. Soltanto speculazioni? Forse. Ma magari c’è di più, questo perlomeno si evince dalle dichiarazioni di Ranieri, che nelle scorse ore ha ribadito il concetto già espresso cinque giorni fa, in merito all’inamovibilità a gennaio del dinamico attaccante (178 cm per 75 kg), aggiungendo però qualche parola significativa in più: ”Ripeto, a gennaio non si muove. Jamie è felice di stare qui, ma se poi in estate volesse andare in un grande club potrei chiaramente capirlo. La valutazione del cartellino compete alla proprietà, non a me. Di certo non molte squadre potrebbero permetterselo, andrebbe via per una cifra elevata. Le voci di mercato? Le speculazioni ci sono sempre, lo sappiamo bene. Se però il Real Madrid lo vuole, beh, dispone delle risorse economiche per prenderlo. Il discorso vale anche per gli altri top club. Se però nessuno dovesse presentare una buona offerta, rimarrà qui. Il Leicester non ha l’esigenza o l’intenzione di venderlo, questo sia chiaro”. E quando un allenatore navigato come il tecnico romano, tornato in Inghilterra 11 anni dopo l’esperienza al Chelsea, parla in questi termini, vuol dire che qualcosa in pentola effettivamente bolle. Per completare il quadro relativo al magic moment di Vardy va detto che il 5 settembre il vecchio Roy Hodgson gli ha regalato la gioia dell’esordio da titolare in Nazionale, in occasione della morbida sfida con San Marino valida per le qualificazioni europee. Mentre il debutto assoluto, uno spezzone di 15 minuti, era arrivato il 7 giugno scorso nell’amichevole contro l’Irlanda.

 

Jamie nasce a Sheffield l’11 gennaio del 1987 e calcisticamente, dopo una fugace tappa nel locale Wednesday, si forma nel settore giovanile del modesto Stocksbridge Park Steels che lo lancia in prima squadra vedendosi ripagato dai 66 gol siglati in tre annate. Nel 2010-11, trasferitosi all’Halifax Town in Conference North (sesta serie), mette a referto 29 reti in 41 partite. La stagione successiva fa ancora meglio tra le file del già menzionato Fletwood Town (31 segnature in 36 presenze). Numeri, relativi ai soli campionati, che attirano le attenzioni degli scout del Leicester, che nell’estate del 2012 lo portano all’ombra del King Power Stadium: 4 gol il primo anno con la maglia dei Foxes, ben 16 il secondo conclusosi con la promozione dalla Championship, appena 5 la scorsa annata e adesso l’esplosione definitiva, anche grazie alle sapienti cure di Claudio da Testaccio. Fra qualche mese Jamie, attualmente sotto contratto fino al 2018, potrà aspirare al grande salto. Da ogni punto di vista, compreso quello economico che finora non gli ha certo riservato ingaggi da top. Dipenderà dal rendimento, suo e del Leicester dei miracoli, attuale 5ª forza della Premier a sole tre lunghezze dal duo di testa Arsenal-Manchester City. Ma la favola di Vardy, sparuta pagina romantica del calcio business, sembra davvero destinata a continuare.

 

Foto: Daily Mirror