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KINGSLEY COMAN, DEBUTTO DA PREDESTINATO

31.08.2014 | 10:38

Alzi la mano chi, guardandolo giocare ieri in Chievo-Juventus, non ha pensato almeno per un attimo di trovarsi di fronte a una nuova operazione in stile Pogba. Stiamo parlando di Kingsley Coman, il nuovo gioiellino bianconero messosi in mostra già all’esordio in campionato. Tutti si aspettavano Roberto Pereyra tra i titolari contro i gialloblu (essendo stato soprattutto tra i più in forma nel precampionato della Vecchia Signora). Allegri ha spiazzato tutti, lanciando il 18enne talento francese dal primo minuto. Un investimento umano che ha portato i suoi frutti: Coman ha sostenuto l’impatto con il calcio italiano con la classe e l’esperienza di un veterano, ha brillato per qualità, spunti personali e intelligenza tattica, ha sempre fatto la cosa giusta al momento giusto per tutti i 68 minuti durante i quali è rimasto in campo, prima della sostituzione con Fernando Llorente. Gli indicatori di tutto ciò? La standing ovation che il pubblico juventino gli ha riservato al momento del cambio e il plebiscito di ottimi voti in pagella su tutti i principali quotidiani nazionali e non.
Kingsley Coman nasce a Parigi il 14 giugno del 1996 e muove i primi passi nel calcio prima nelle giovanili dell’US Sénart-Moissy (che ha lanciato anche Kondogbia) e, successivamente, nel vivaio del Psg (grazie al padre Christian). Un balzo di qualità, storia e prestigio che la dice lunga sulle doti fisiche del ragazzo e su quanto gli addetti ai lavori transalpini siano rimasti colpiti da lui. Il 17 febbraio dello scorso anno esordisce in Ligue 1 e per lui è subito record: diventa infatti il più giovane debuttante per il Psg nella storia del campionato francese. Il tutto dopo aver conquistato nel 2012 il Titi d’Or, premio attribuito annualmente al giocatore che si è meglio distinto con i blu-bianco-rossi. Chiamato da Ancelotti ad allenarsi con la prima squadra già al termine di quella stagione, Coman viene poi inserito nella lista Champions presentata a fine gennaio. Il debutto nella massima competizione continentale è datato 17 febbraio 2013. E’ dunque anche il più giovane calciatore in assoluto ad aver indossato la maglia della prima squadra del club della capitale in una gara ufficiale (16 anni, 8 mesi e 4 giorni, davanti a Domi e Anelka).
“The King” (come è stato soprannominato fin dai primissimi anni di carriera) è un esterno offensivo che può giocare anche come trequartista, ha caratteristiche tecniche di base fuori dal comune, una velocità nello stretto e nel dribbling impressionanti, ottima esplosività nelle gambe, fantasia da vendere, rapidità negli scatti, intuizioni geniali. E non finisce qui: Coman ha sempre messo in luce la disponibilità nel dare una mano in fase difensiva (particolare fondamentale nel calcio moderno), salvo poi riproiettarsi in terza linea per sfornare assist e, perché no, anche qualche gol. Nulla è sfuggito alla Juventus che il 2 luglio scorso ha ufficializzato il suo acquisto (a costo zero), ben consapevole che sarebbe stato gradualmente inserito in un progetto finalizzato alla vittoria della Champions League. Contratto fino al 2019, Pogba al suo fianco per la fase di ambientamento, con la tutt’altro che velata speranza di esplodere come e meglio di lui. Le premesse ci sono tutte, i punti di contatto (a partire dalla modalità con cui è sbarcato a Torino, visto che anche il Polpo è stato un gioiello perso senza troppa considerazione da un altro top club, stavolta il Manchester United) sono molteplici.
Un esordio e un futuro da predestinato: tra Morata, Pereyra, Romulo ed Evra (e in attesa dei botti finali), vuoi vedere che è proprio Coman il vero colpaccio del mercato estivo bianconero?