Ultimo aggiornamento: venerdi' 26 aprile 2024 21:45

Kanté, il sorriso dell’antidivo, che ora sogna il Pallone d’Oro

30.05.2021 | 14:27

Uno dei volti del trionfo del Chelsea in Champions, nella finale contro il Manchester City, è senza dubbio quello di N’Golo Kanté, premiato non a caso MVP della finale. Il francese è l’elemento che ogni allenatore vorrebbe avere nella sua squadra.

Emblema dell’antidivo, è il motore silenzioso che diventa la base essenziale di un progetto vincente. Corre per tutti i compagni, dall’inizio alla fine, pressa, recupera palloni a non finire sradicandoli anche dai piedi di geni come De Bruyne, è lo scudo dei difensori ma anche il primo a impostare le ripartenze. Leicester, dove con Ranieri fu uno degli artefici del trionfo delle foxies nel 2016, Francia, campione del Mondo 2018 e infine Chelsea, dove è riuscito a salire sul tetto d’Europa.

Kanté non è mai l’uomo copertina, ma è sempre il fondamento dei trionfi delle squadre in cui ha militato. Essenziale per chiunque, generoso, indomabile, instancabile. Un centrocampista che ora vorrebbero tutti, non era un caso che Conte lo desiderasse a tutti i costi all’Inter, dopo averlo avuto al Chelsea. Kanté racchiude proprio l’essenza di un mediano che per il gioco di Conte è l’emblema del calcio.

Il Chelsea fu bravissimo nell’estate 2016 a fiutarne l’affare, prelevandolo dal Leicester per ‘soli’ 36 milioni di euro,  una cifra che oggi fa sorridere pensando ai costi di tanti colleghi di reparto che non sono in grado di garantire la costanza e l’efficacia del francese.

Classe 1991, di origini maliane, Kanté è dotato di eccellente resistenza fisica, è un incontrista che possiede una grande visione di gioco e una grande intelligenza tattica. Segna col contagocce, ma non importa, non è il suo mestiere. Il suo mestiere è recuperare i palloni da servire poi a chi deve segnare. Ma a N’Golo tutto questo non interessa, si gode con il sorriso un altro titolo, la sua prima Champions, sempre da protagonista silenzioso. Il simbolo di un calcio bello, pulito e senza bisogno di riflettori per dover dimostrare qualcosa a qualcuno.

E ora, si sogna il Pallone d’Oro. Sarebbe un riconoscimento giusto per un ruolo magari mai del tutto apprezzato. Gli Europei certamente diranno molto di più su quello che sarà un obiettivo per il francese.

Foto: Twitter Chelsea