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Juric: “Non mi piace non avere un obiettivo ben chiaro. Le prime sono lontane e la salvezza è il minimo sindacale”

07.01.2023 | 09:55

Monza Torino

Ivan Juric, allenatore del Torino, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara contro la Salernitana.
Queste le sue parole: “Sarà una gara difficile, loro sono un’ ottima squadra e allenata bene. Sarà una partita molto dura”

Come stanno gli infortunati? “Per Aina e Pellegri ci vuole tempo, Singo sarà convocato e vedremo come introdurlo per il ritmo partita”

Come incideranno le tre partite? Abbiamo giocatori che non si allenavano sempre e altri che fanno fatica un po’ a recuperare. Domani va bene, non dovrei fare cambiare tanto, poi si valuterà se si riesce a fare ancora Milano. Oggi vediamo, qualcosa cambierò e speriamo di indovinarlo”

Pensa che la società sia sulla sua stessa linea? “Penso di sì. Poi dipende dalle possibilità economiche…Ma mi sembra che vorrebbero non di accontentarmi, ma migliorare o completarsi e rispettare le mie idee. E’ la mia sensazione, poi bisogna vedere se sono giocatori che ci possano migliorare. Noi abbiamo bisogno di qualcuno di sostanzioso”

Cosa si aspetta dalla stagione del Toro? La vedo difficile stare attaccati lassù. Ci sono le sei grandi, noi non possiamo paragonarci a loro come organico, struttura e tutto. Non mi piace non avere un obiettivo chiaro: l’obiettivo è migliorare e fare il massimo, ma non possiamo dire noi vogliamo questo. Tutti devono avere un obiettivo chiaro, il nostro è salvarsi perché è la nostra realtà e io voglio migliorare al massimo la squadra”

Quanto è difficile per i giocatori non avere un obiettivo?
“Bisogna stare attenti, basta vedere il Verona: molli un attimo, fai qualcosa di sbagliato e ti ritrovi ultimo. Leggo i giocatori dell’Hellas e sono quelli che per tre anni di fila sono stati a sinistra della classifica. La differenza è poca. La base dello sport è avere un obiettivo: ora può dartene uno, il decimo posto è un qualcosa di inventato. Le otto o nove sono irraggiungibili per noi, facciamo battaglia con altri per provare a vincere. In questo momento l’Europa non è reale. Servono grandi motivazioni dei singoli e del gruppo. A questo punto percepisco insoddisfazione, dell’essere in mezzo, anche se è un grande successo”

E per il prossimo anno? “E’ lontano…Se cominciamo a migliorare, dobbiamo tirare fuori il meglio di tutti. Ma avvicinarsi a chi sta davanti, siamo lontanissimi…Io sono convinto di dover avere un obiettivo forte perché ti spinge ogni giorno e spinge anche i giocatori ad avere più attaccamento. Bisogna lavorare sul creare queste sensazioni, che mancano un po'”

Ha un ricordo di Vialli? “Quando succedono cose così, come Mihajlovic, ti toccano perché fai riflessioni…A Vialli siete più legati voi di me, siete voi che le avete vissute. Mi sembrava una gran bella persona, trasmetteva serenità e positività. Anche nelle interviste era positivo, mi dispiace molto”
Foto: twitter Torino