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JOHN STONES, IL CHELSEA E QUELLA VALUTAZIONE DA CAPOGIRO

01.08.2015 | 11:13

Ci sono vari filoni di pensiero sulle cifre che stanno circolando in relazione al possibile passaggio di John Stones al Chelsea. C’è chi a prescindere è disgustato dalle vagonate di milioni che vengono quasi lanciate in faccia con una leggerezza disarmante, chi ritiene che – avendo visto giocare il diretto interessato – si tratti di una richiesta tutto sommato adeguata e chi – attualizzando il proprio pensiero alle ultime vicende di mercato – potrebbe ironizzare tirando in ballo la discutibile valutazione da 30 milioni di euro per Romagnoli. In un modo o nell’altro, Stones è tra i migliori centrali di difesa in circolazione. Un top nel suo ruolo, un predestinato, uno che se a soli 21 anni riesce ad attirare su di sé l’attenzione di club come Chelsea (in primis) e Manchester United (disperato tentativo di inserimento), costringendo le rispettive dirigenze a una guerra di rilanci fuori dal comune, vuol dire che davvero rappresenta il futuro del calcio inglese e mondiale.


Ma procediamo con ordine. Tutto parte con il biennio 2011-2013 al Barnsley, modesto sodalizio che attualmente milita nella Football League One (la nostra Lega Pro) e che all’epoca si destreggiava con difficoltà nella serie B inglese. Un nome che sta fin troppo stretto a Stones, che ha soli 17 anni ma che nelle 24 presenze in cui metterà in mostra tutto il proprio talento renderà chiaro a tutti che il salto di qualità sarebbe stato tanto scontato quanto imminente. Ecco che dunque si fanno sotto i Toffees, un trasferimento che segna anche l’inizio della lunga trafila tra le Nazionali Under 19, Under 20 e Under 21, fino ad arrivare al 30 maggio dell’anno scorso, giorno del suo esordio con i “grandi” Tre Leoni, nel 3-0 inflitto al Perù in amichevole. Sarà una colonna dell’Inghilterra, non c’è bisogno di un mago per capirlo, qualcuno l’ha già definito il “nuovo Terry“. E l’Everton è consapevole che prima o poi (anzi, più prima che poi) Stones è destinato a un top club europeo, molto probabilmente della Premier League, non potendo competere con certe cifre. Per informazioni chiedere delucidazioni a Wayne Rooney sull’estate del 2004.


Come si è arrivati in un sol colpo a mettere sul piatto 30-35 milioni, fino all’indiscrezione della stampa britannica degli ultimi giorni che parlava addirittura di sfondamento della soglia dei 40? Un po’ ha inciso – senza ombra di dubbio – la moria di difensori che ha attanagliato il calcio non solo italiano ma internazionale: i centrali di livello, ad oggi, sono una razza rarissima; parte del merito spetta a un contratto in scadenza nel 2019, una mossa dell’Everton che si è rivelata più che vincente e che porterà i suoi frutti, tecnici o economici che siano; ma una fetta molto larga di questo discorso porta la firma dello stesso Stones: parliamo infatti di una vera e propria colonna, 188 centimetri di altezza, tatticamente superdotato, qualunque centravanti dovesse circolare dalle sue parti sa già che le speranze di trovare la via del gol potrebbero ridursi al lumicino nel giro di 2-3 secondi. Insomma, un vero e proprio leader, del presente e del futuro, un must per chiunque intendesse blindare la propria retroguardia affidando le chiavi a uno specialista del settore. Ieri Josè Mourinho, stuzzicato dalla stampa britannica circa il possibile imminente approdo a Londra di John, ha mascherato la trattativa: “Se arriva Stones? Nulla da dire, non confermo e non parlo di giocatori di altre squadre, soprattutto adesso che l’inizio della Premier si avvicina”. Le classiche dichiarazioni di rito che in realtà sottintendono un affare ben avviato e non lontano affatto dalla fumata bianca. Stones e il Chelsea, a quando le nozze? Intanto il ragazzone originario dello Yorkshire del sud continua a far parlare di sé. Aspettando quel giorno – magari non troppo lontano – in cui a parlare saranno i trofei alzati al cielo.


Foto: goal.com