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JOEL CAMPBELL, DIREZIONE EMIRATES

26.02.2014 | 09:29

“Crediamo di poter battere il Manchester United negli ottavi di Champions League: siamo forti. I Red Devils mi hanno corteggiato in passato, ma tifo Arsenal da quando ero bambino perciò ho scelto di andare a Londra. La prossima stagione sarò pronto per i Gunners”. Parole e musica di Joel Nathaniel Campbell Samuels, rilasciate al Daily Mail nel commento pre-partita degli ottavi di andata di Coppa dei Campioni tra il suo Olympiakos ed il Manchester United. Frasi che avranno fatto sorridere gli ascoltatori inglesi, che sorridendo si saranno domandati: come potrebbe il piccolo Olympiakos riuscire a fermare uno squadrone come lo United?

Alla fine è stato il campo a parlare. 2-0 in favore dei greci, con i Red Devils molli, senza anima, autori di una gara decisamente incolore. E la rete del raddoppio è stata siglata proprio dal numero 26 biancorosso, quel Campbell tanto sicuro di sé prima del match. Prende palla dai trenta metri, tunnel secco a Carrick e palla piazzata con un sinistro a giro nell’angolino dove De Gea non può arrivare. Un super gol, da prima pagina.

Una rete che ha acceso una lampadina nella mente degli appassionati. Campbell il costaricano, come quello della Copa America 2011, quel fulmine che si segnalò come uno dei talenti più fulgidi della competizione, avendo appena 19 anni. Lo stesso calciatore che furoreggiò nel Mondiale Under 17 in Egitto nel 2009 con sei reti in cinque partite. Proprio lui, impossibile non riconoscerlo, il passo, lo stile, il mancino.

Allora i paragoni si sprecarono, chi lo accostava a Samuel Eto’o e chi a Thierry Henry, ma Campbell, nato a San Josè il 26 giugno 1992, sino al 2011 giocava ancora nel suo Costa Rica e aveva bisogno di un confronto con il calcio europeo per poter maturare definitivamente.

D’altronde, le sue caratteristiche tecniche erano e sono di primissimo piano: è molto rapido, la velocità è il suo punto forte, ha una progressione dirompente e un tiro potente e preciso. Alto 178 centimetri per 71 chili, in Grecia sta sviluppando anche le sue doti da assist-man. Nel 4-2-3-1 di Michel gioca largo a destra con facoltà di accentramento, ma può giocare anche da prima o seconda punta.

In chiave mercato ha già un biglietto in tasca per l’Arsenal, suo club di appartenenza. Arsène Wenger lo acquista dopo la Copa America del 2011, ma non può impiegarlo in Premier League a causa delle regole restrittive in materia di permessi di lavoro (il calciatore non aveva raggiunto il minutaggio richiesto con la propria Nazionale). 2,5 milioni di euro e contratto quinquennale, scadenza 2016 per il giovane acquistato dal Saprissa. E’ stato necessario spedirlo in prestito: nel 2011/12 fa esperienza in Francia, nel Lorient, dove somma 27 presenze e 4 reti.

La stagione seguente assaggia la Liga, con la maglia del Betis, che lo rileva in prestito sino a fine stagione. 31 gettoni e 2 reti, 22 come titolare.

E per questa stagione si fa avanti l’Olympiakos Campione di Grecia che partecipa alla Champions League. Titolare indiscusso, Campbell non si fa sfuggire una vetrina tanto prestigiosa. Il suo obiettivo, quello di tornare all’Arsenal, è sempre più vicino: Wenger non è uno da lasciarsi scappare un talento tanto cristallino e con tutta probabilità lo riporterà a Londra la prossima stagione.

Ma prima, un altro palcoscenico importante per la pantera costaricana: il Mondiale del Brasile con la maglia della Sele (con cui ha messo insieme 30 presenze e 8 gol), in un girone impossibile con Italia, Uruguay ed Inghilterra. E siamo sicuri che riuscirà a sfruttare anche questa occasione.