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JAMES RODRIGUEZ, LA COLOMBIA E’ AI TUOI PIEDI

29.06.2014 | 11:16

Grecia, Costa d’Avorio, Giappone, due volte l’Uruguay. Non è l’elenco delle mete turistiche per la prossima estate, ma la lista delle vittime del revolver di James Rodriguez. Mira impeccabile, polvere da sparo di ottima qualità, canna sempre fumante. 5 colpi andati a segno, ma la scorta di munizioni sembra non avere fine. Lo sanno bene gli uomini di Tabarez, eliminati dalla sua infinita classe e spietatezza. Un killer dell’area di rigore? Anche fuori di essa. Lo testimonia lo spettacolare 1-0 al minuto numero 28 della sfida contro la Celeste: palla stoppata ai 18 metri e sassata al volo che Muslera può solo veder baciare la parte inferiore della traversa e infilarsi in rete. Al 50′ l’essenza del gioco colombiano: cross di Armero, sponda di Cuadrado e tap-in vincente del talentuosissimo trequartista. Passato, presente e (forse) futuro della nostra serie A in una sola azione. Già, perché appena quattro giorni fa Aytekin Erayabakan, agente del giocatore, ad areanapoli.it ha confessato: “Confermo che parliamo con il club di De Laurentiis, ma non sono gli unici a seguirlo” (tant’è vero che il diretto interessato ha svelato di sognare la Liga).
In attesa di quello che potrebbe essere il colpaccio estivo partenopeo, James Rodriguez continua a stupire e a mietere vittime. Attualmente è capocannoniere del Mondiale con 5 reti, davanti a gente come Messi e Neymar. Ha lasciato il segno in ogni match fin qui disputato, nessuno escluso. E allora come non ricordare il delizioso sigillo per il 4-1 finale contro i nipponici, nella terza e ultima gara del girone C? Doppio dribbling a disorientare l’avversario e scavino a beffare Kawashima. Colpi geniali, degni del numero 10 che indossa. E degni soprattutto dell’onerosissimo investimento realizzato 11 mesi fa dal Monaco che lo prelevò dal Porto per ben 45 milioni di euro (nell’operazione che coinvolgeva anche Joao Moutinho e che costò complessivamente ai transalpini la bellezza di 70 milioni).
Particolare fondamentale che lascia ancora più di stucco: stiamo parlando di un ragazzo di appena 22 anni. Dopo l’esordio nel 2006 con la maglia dell’Envigado, due anni dopo ecco l’approdo al Banfield, vero trampolino di lancio per una carriera ancora breve ma già costellata da numerose gioie. Nel 2009 vittoria del campionato di Apertura, primo trofeo di un certo livello conquistato anche grazie alle sue perle su punizione e ai suoi assist ricamati. Quanto basta per convincere il Porto, nel luglio del 2010, a sborsare 5,3 milioni di euro per il 70% del cartellino e a inserire una clausola rescissoria da 45 milioni di euro (chiaro segnale delle doti del ragazzo). Per lui è l’apoteosi: in tre anni con i lusitani alza al cielo tre scudetti, una Coppa Nazionale, una Supercoppa di Portogallo e un’Europa League, il tutto condito da 64 presenze e 25 reti. Una valutazione di mercato che inevitabilmente schizza alle stelle, con tanti saluti all’occasione persa dalla Juventus, che qualche mese prima – come raccontato dall’agente Fifa Bruno Carpeggiani – avrebbe potuto portarselo a casa per una cifra non superiore ai 5-6 milioni. Un’opportunità d’oro gettata al vento, una nave già salpata verso i lidi delle trattative a suon di decine di milioni.
A maggio dell’anno scorso, come detto, l’assalto vincente del Monaco. Prima stagione chiusa in saldo decisamente positivo: 34 gettoni di presenza e rete bucata in 9 circostanze. Ora ha deciso di fare il fenomeno al Mondiale dei Mondiali, impallinando qualsiasi avversario abbia di fronte. Next stop: quarti di finale contro il Brasile. Il match più atteso e più complicato, con i padroni di casa che hanno superato l’ostacolo Cile solo ai calci di rigore. Appuntamento a Fortaleza, 4 luglio 2014, ore 22 locali: James Rodriguez sta già ricaricando e lucidando la sua arma, in attesa di far fuori anche Julio Cesar. Con un occhio al calendario: il 12 luglio il gioiello colombiano compirà 23 anni; il giorno dopo è in programma la finale al Maracanà. La voglia di spostare 24 ore in avanti le lancette per una doppia magnifica festa è a dir poco immensa…