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JACK GREALISH: GENIO E SREGOLATEZZA DALLA BIRMINGHAM DEI PEAKY BLINDERS

01.04.2020 | 09:30

Jack Grealish - Aston Villa - Birmingham Mail

Riportata alla ribalta con la serie televisiva Peaky Blinders, Birmingham è da sempre nota per il suo essere una città operaia grigia e burrascosa. Infatti, chi lì ci nasce e ci cresce lo fa con la consapevolezza di dover lottare tanto e più di altri per raggiungere i propri obiettivi, e lamentarsi poco durante il tragitto. Ciò riassume benissimo parte della storia del personaggio odierno: il talentuoso Jack Grealish, 24enne bandiera dell’Aston Villa accostato spesso alle big di Premier  – in particolare il Manchester United – e, purtroppo, noto anche per i suoi comportamenti fuori dal campo.

Cresciuto da madre irlandese e padre britannico, non disastrata dal punto di vista economico, è costretto tuttavia in tenera età a dover subire la morte del fratellino e della sorella. Il piccolo Jack, classe 1995, lega molto con il bisnonno materno, Bill Garraty, ex-gloria dei Villains. A soli 6 anni, entra nell’Academy del club e, in un’era in cui tutti ammirano i calciatori del grande Manchester United, lui si ispira a Paul Merson, eclettico centrocampista dell’Aston Villa. Cresciuto sui campi di calcio e calcio gaelico di Birmingham, perfeziona la sua tecnica di giorno in giorno, ammirando soprattutto George Best, diventato suo punto di riferimento dopo aver visto un documentario in televisione che ne parlava. Esordisce fra i grandi a soli 16 anni, nel marzo del 2012, in Premier League contro il Chelsea. A fine stagione passa in prestito al Notts County in League One dove comincia a prendere confidenza con il calcio dei grandi: 5 gol e i 7 assist in 38 partite a soli diciotto anni. Torna poi a Birmingham, divenendo subito un punto cardine della squadra ma regalando ai tabloid molti motivi per parlare di sé. Dopo tre anni movimentati e con la fascia di capitano al braccio, Grealish è fra i protagonisti assoluti della squadra che è tornata in Premier League la scorsa stagione. Nel mentre, dopo aver fatto tutte le trafile giovanile nella Nazionale irlandese, nel 2015 ha scelto definitivamente la selezione dei Tre Leoni. Nasce come esterno offensivo ma è capace di ricoprire all’occorrenza tutti i ruoli del centrocampo. Molto abile a saltare l’uomo e creare superiorità numerica, spesso è fondamentale in zona assist. Negli anni si è confermato come uno dei talenti più cristallini di questa generazione di calciatori inglesi e, in questa stagione, ha collezionato 7 reti e 6 assist in 26 presenze.

Ma facciamo un passo indietro: prima abbiamo parlato del materiale “regalato” da Grealish ai tabloid inglesi. Stiamo forse dicendo che il party con schianto in macchina di ieri è solo l’ultima bravata di una lunga serie? Sì. Nel 2015, infatti, si fece beccare ubriaco per le strade di Tenerife e, nella stagione seguente, organizzò un party a base di hippy crack – il gas esilarante – in un hotel di Birmingham dopo una partita pareggiata 0-0, in un clima di contestazione. I precedenti sono finiti qui? Assolutamente no: sempre in quegli anni, venne messo fuori rosa in più occasioni e mandato a giocare con la squadra Under-21 poiché beccato ubriaco durante dei festini. Infine, lo scorso anno, è stato coinvolto in una rissa in un locale con un tifoso. Insomma, se dovesse fallire nella carriera da calciatore, potrebbe benissimo entrare a far parte del cast di Peaky Blinders!

 

Foto: Birmingham Mail