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IVAN JURIC, PRINCIPE DI CROTONE SULLE ORME DI GASPERINI

10.11.2015 | 09:30

“Il Crotone è una squadra molto giovane, con tanti calciatori che arrivano dalla Primavera o da una retrocessione. Oggi nei primi 40 minuti l’Avellino ha fatto meglio di noi anche se ha avuto solo l’occasione di Bastien a inizio gara. Poi però le cose si sono sistemate, la vittoria è ampiamente meritata. Abbiamo concesso poco a una compagine costruita per l’altra classifica, subendo un gol fortuito, Tesser ha giocato con una sola punta e nove corridori che pressavano tanto. L’obiettivo stagionale? Siamo partiti per salvarci, ma stiamo facendo un campionato stratosferico, che nessuno si aspettava. Stiamo giocando veramente bene e il merito è soprattutto della rosa. A bocce ferme mai avrei pensato che saremmo potuti essere così in alto a questo punto”. Firmato Ivan Juric.

 

Schietto e sincero come sempre il condottiero del Crotone delle meraviglie, che ieri sera è tornato alla vittoria, sulla pelle dell’Avellino, dopo la mini serie negativa (un punto tra Pescara e Brescia). Il 3-1 finale, con le griffe di Zampano, Ricci (eurogol di tacco) e Budimir, ha consentito ai calabresi di riappropriarsi del secondo posto alle spalle del Cagliari capolista. Ha ragione Juric quando dice che nessuno, con più di un quarto di campionato già in archivio, avrebbe immaginato i pitagorici arrampicati fin lassù in classifica: se finisse oggi, sarebbe promozione diretta! Ben 24 i punti messi in cascina in dodici giornate, alla media di due a partita, frutto di sette successi, tre pareggi e due sole sconfitte. Un bottino sensazionale per chi, con l’umiltà di sempre, aveva – ha – come obiettivo primario quello della permanenza.

 

Insomma, l’intuizione estiva della società si è rivelata azzeccata: c’era da sostituire un mammasantissima come Massimo Drago, che all’ombra dell’Ezio Scida aveva scritto la storia partendo dal lontano 2005, alla guida dei Giovanissimi. E chi c’era ai tempi al timone della prima squadra? Gian Piero Gasperini, che aveva in Ivan Juric l’allenatore in campo del suo Crotone. Ecco che tutto torna, i fili si riannodano e vanno fatti ancora una volta i complimenti a un club che, da sempre, dimostra che tra i cadetti le competenze e le buone idee (del ds Ursino in primis) valgono almeno quanto il portafoglio, se non di più. Basti pensare a tutti i gioielli forgiati nella pregiata oreficeria Crotone: da Florenzi e Bernardeschi, che oggi fanno la differenza anche in Serie A, ai vari Cataldi, Sansone (quello del Sassuolo), Maiello e Crisetig, volendo citare soltanto i primi che ci vengono in mente e con la consapevolezza di poter aver dimenticato qualcuno. Giovani che furono mandati dalle società proprietarie dei rispettivi cartellini a farsi le ossa in rossoblu, con la certezza che l’esperienza in Calabria avrebbe costituito il miglior trampolino di lancio.

 

Tornando al nostro personaggio del giorno, Juric ha intrapreso la carriera di allenatore un secondo dopo avere appeso le scarpette al chiodo, al termine di un percorso da calciatore che l’aveva visto indossare le maglie di Hadjuk Spalato, Siviglia, Albacete, Crotone, Genoa, oltre che della sua Croazia. Nel luglio del 2010 il sanguigno Ivan, nato a Spalato il 25 agosto del 1975, entra infatti nello staff della Primavera del Genoa, all’epoca diretta da Corradi. L’estate successiva, interrottasi l’epopea di Gasperini sotto la Lanterna, non indugia e continua a restare avvinghiato al suo maestro, che lo vuole con sé sia all’Inter che al Palermo. Parentesi non fortunate per il Gasp, che il 29 settembre del 2013 viene richiamato da Preziosi al capezzale del Grifone dopo tre anni. E Juric? Guarda caso sei giorni prima, il 23 settembre, si era insediato quale nuovo tecnico della Primavera del Genoa, in sostituzione di Stefano Eranio. Cordone ombelicale difficilissimo da spezzare, quello tra Gian Piero e Ivan: inevitabilmente il credo calcistico risulta il medesimo, pane e 3-4-3, eventualmente modificabile in 4-3-3 in situazioni di estrema emergenza, con il fondamentale lavoro degli esterni per la tenuta del canovaccio tattico. La passata stagione l’unica avventura alla guida di una prima squadra: era stato il Mantova ad affidarsi alle cure del condottiero croato, ricevendone in cambio una salvezza tranquilla.

Il ritorno in Calabria come chiusura di un cerchio, alla conquista di un sogno. Ivan Juric, principe di Crotone sulle orme di Gasperini, sembra davvero sulla buona strada.

 

Foto: Facebook ufficiale Crotone