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Italia, perché (quasi) tutte le strade portano a Mancini

03.02.2018 | 00:15

Via al nuovo corso federale, il commissariamento targato Fabbricini con il subcomissario Costacurta uomo forte al quale è stata delegata, di fatto, la scelta del nuovo commissario tecnico dell’Italia. Ruolo ancora vacante, che presto verrà formalmente assegnato come traghettatore a Gigi Di Biagio, responsabile dell’Under 21. A medio termine la situazione però va delineandosi sempre più e (quasi) tutte le strade portano a Roberto Mancini. Rispetto al quartetto di nomi snocciolato ieri dai diretti interessati, oggi il grande ex Conte si è praticamente chiamato fuori, Ancelotti ha ribadito a più riprese di preferire ancora la panchina di un club ed è comunque più defilato, anche per motivi di carattere personale. Ranieri? Una soluzione che, nelle considerazioni attuali, sarebbe valutata concretamente solo in caso di mancato arrivo di Mancini. Ma al riguardo i segnali sono tutti positivi: il tecnico jesino recentemente è uscito allo scoperto, la Nazionale rappresenta la sua aspirazione, per la quale sarebbe disposto a fare rinunce importanti. Il Mancio ora è al timone dello Zenit, ma non ci penserebbe due volte a lasciare San Pietroburgo per andare a guidare gli azzurri. I primi contatti sono stati positivi, quasi una folgorazione: ecco perché (quasi) tutte le strade portano a Mancini.

 

Foto: sito ufficiale Zenit