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IL NUOVO BIRAGHI, UNA SENTENZA

18.01.2022 | 13:00

La Fiorentina strapazza il Genoa in una partita più dal sapore tennistico che calcistico, nel bel mezzo di una bufera che travolge i rossoblù dal punto di vista della guida tecnica e societaria. La viola di Vincenzo  Italiano rifila sei reti al grifone che potevano essere sette se Vlahovic non avesse fallito il rigore, calciato con il cucchiaio, parato da Sirigu. Il vero mattatore di giornata è stato però Cristiano Biraghi, autore di una doppietta, con due calci di punizione magistrali.

L’esterno della Fiorentina pare stia vivendo una nuova carriera, ha ritrovato stimoli e motivazione lasciati intravedere da giovane promessa del calcio, e ora si sta specializzando ancora di più sulle palle inattive che da sempre hanno fatto parte del suo bagaglio tecnico. Nel match di ieri al Franchi due conclusioni velenosissime che non hanno lasciato scampo a Sirigu, con un mancino educato e potente che hanno spinto il pallone in fondo al sacco.

Ultimamente Biraghi non è nuovo a questo tipo di prodezze: nella scorsa settimana l’esterno viola è andato in gol nel match di Coppa Italia vinto contro il Napoli per 2-5 in una partita rocambolesca segnata da numerose espulsioni. La rete è arrivata sempre sugli sviluppi di un calcio di punizione che non si è infilato direttamente in rete ma, prima respinto dalla barriera, ha trovato la conclusione di Biraghi sul tap-in che ha spinto la sfera in fondo al sacco.

Numeri fantastici per Biraghi sui calci da fermo, confermati anche dalla fiducia riposta in lui dal tecnico che gli concede la battuta di ogni situazione da palla inattiva che siano punizioni dirette, indirette o calci d’angolo. Una sentenza che nel nostro calcio si sta confermando partita dopo partita e che, chissà, presto possa venire denominata la “zona Biraghi”.

La carriera dell’esterno viola è stata fin da subito contrassegnata dal grande estro del suo mancino educato, abbinato ad una eccezionale facilità di calcio e di corsa che spesso gli hanno permesso di offrire agli spettatori prodezze balistiche degne di nota, oppure servire assist al bacio ai propri compagni di squadra che non dovevano far altro che accompagnare la palla dentro la porta.

Cresciuto nelle giovanili dell’Inter si è sempre parlato un gran bene di Biraghi, esterno a tutta fascia che avrebbe potuta fare le fortune dell’Inter nel futuro, ma così non è stato. I nerazzurri hanno voluto far crescere il ragazzo cedendolo in prestito in giro per l’Italia prima alla Juve Stabia, poi al Cittadella, Catania, Chievo, Granada finché il Pescara nel 2016 ha deciso di puntare su di lui rilevando il cartellino. La splendida annata con “il delfino” gli è valsa la consacrazione nella massima serie italiana tanto da attirare le attenzioni della Fiorentina che nella stagione seguente decide di affidargli la corsia di sinistra. Due stagioni in viola in cui Biraghi è cresciuto esponenzialmente tanto da guadagnarsi anche la convocazione in nazionale. Nel 2019 a bussare alla porta è stata nuovamente l’Inter, rea di essersi fatta scappare un talento così grande, che lo rivuole tra le sue fila prendendolo in prestito dalla viola. Il ritorno di Biraghi in nerazzurro è segnato da una stagione passata da comprimario sula corsia di sinistra, con 26 presenze e 2 gol all’attivo e una stagione tutto sommato positiva non gli valgono la riconferma. Nel 2020 torna così alla Fiorentina.

Il ritorno in viola non blocca la carriera del calciatore, anzi, una nuova linfa scorre nelle vene di Biraghi che partita dopo partita sta diventando sempre più leader del gruppo viola di cui è anche capitano. Alle sue prestazioni ha abbinato ora anche i gol, su calcio di punizione, che Italiano si gode nella rincorsa ad un posto nell’Europa che conta.
FOTO: instagram personale