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Il mercato in campo – Hellas Verona, un altro campionato con Igor Tudor

27.10.2021 | 12:55

Il cammino è lungo e ricco di insidie per ogni compagine, non ci sono però dubbi sul forte impatto di Igor Tudor sull’Hellas Verona da qualsiasi punto di vista.

L’esonero di Eusebio Di Francesco dopo appena tre giornate aveva lasciato qualche perplessità sulla bontà delle decisioni estive e la tempistica del provvedimento, come se la convinzione nelle scelte non fosse stata totale, o lo scenario cambiato radicalmente all’improvviso per qualche evento imprevisto. È vero, negli ultimi due mercati estivi sono partiti parecchi pezzi pregiati ma la società, senza fare giustamente il passo più lungo della gamba, ha sempre provveduto a rimpiazzare i partenti nel miglior modo possibile, tra scommesse estere e investimenti sul mercato nazionale.

Il rendimento di Sampdoria e Cagliari, rispettivamente sotto le guide di Claudio Ranieri e Leonardo Semplici, hanno rivalutato gli organici a disposizione, invertendo il trend di risultati e prestazioni con Di Francesco e andando a centrare obiettivi quasi diventati autentiche chimere. Finora viene seguito il medesimo copione anche a Verona, dove Igor Tudor è entrato nella testa della squadra, riuscendo a rivalutarla e rigenerarla nella mentalità. Un doppio obiettivo è stato raggiunto contemporaneamente: ogni elemento si sente responsabilizzato e liberato da pressioni e ansie.

L’Hellas Verona gioca, corre, lotta, vince spesso e convince quasi sempre, pazienza per qualche rimonta subita a causa di un calo fisico oppure episodi sfortunati, in primis l’autorete di Koray Gunter contro il Milan. Il gruppo sta dimostrando di avere gli attributi, molte formazioni si sarebbero arrese passando a Genova in pochi minuti dal doppio vantaggio al 3-2 e invece non ha gettato la spugna, trovando il definitivo 3-3 all’ultimo respiro.

Gioco, spirito, carattere, dinamismo, compattezza, voglia di divertirsi e divertire, in un ben oliato mix di esperienza e gioventù dove diverse individualità emergono con prepotenza nonostante l’identità del collettivo. Il credo tattico di Tudor sta consentendo ad Antonìn Barak di diventare pressochè immarcabile a tutto campo, Gianluca Caprari sta offrendo una costanza in termini di concretezza mai vista nella massima serie nonostante i noti mezzi tecnici.

Dulcis in fundo il rendimento di Nikola Kalinic e Giovanni Simeone, i quali stanno trovando la via del goal con la continuità dei tempi migliori, la mole di gioco della squadra viene capitalizzata con tecnica, potenza e tempismo. L’obiettivo deve e probabilmente non può essere altro che la salvezza perchè sono sufficienti un paio di risultati sfavorevoli per far parlare in giro di involuzione e organico sopravvalutato.

I valori ci sono e Igor Tudor in pochissimo tempo ha trovato la quadra per mettere i singoli nelle migliori condizioni per esaltarsi ponendo il collettivo come priorità assoluta. A tali condizioni lo scenario di una salvezza tranquilla è certamente alla portata dei gialloblu.

Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net

Foto: Twitter Verona