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I 31 DI PRANDELLI: IO LA VEDO COSÌ

14.05.2014 | 15:20

Premessa: quando fai la lista, qualsiasi lista, pre Mondiale diventa automaticamente impossibile che tutti siano contenti, felici, appagati. Non sarebbe umano, mica siamo (sono) robot. Quindi, ci saranno sempre quelli che scrivono tweet, che si sfogano in diretta o in differita, che la mandano a dire con gli amici. Oppure con gli amici degli amici. In fondo, anche questo è lo sport preferito. Si tratta soltanto di capire – e soltanto l’Evento lo dirà – quanto le scelte di Prandelli siano più o meno distanti dalla perfezione. Aspettando l’ulteriore taglio, quello che porterà alla lista definitiva. Intanto vi dico come la penso sui 31, partendo da un presupposto: qualsiasi giudizio resta molto opinabile.

Le cose che mi convincono. Per esempio la scelta degli attaccanti: da febbraio conducevo una battaglia tutta personale su Ciro Immobile e sulla necessità di portarlo in Brasile. E qualcuno mi guardava di traverso. Da febbraio perché Immo aveva dimostrato di essere il vento fresco che, sul più bello, ci può regalare qualcosa di importante. D’accordo su Destro, dopo l’infortunio è tornato più dirompente e competitivo che mai. Nulla da dire su Balotelli, Cerci, ovviamente Cassano, naturalmente Giuseppe Rossi. A proposito: si sapeva che se avesse dato un segnale sarebbe stato arruolato, in fondo uno come Pepito non lo si trova dietro l’angolo. Insigne è salito sull’ultimo autobus, al volo, adesso bisogna capire se resisterà alla prossima selezione. Non sarà semplice. L’assorbimento offensivo giustifica la rinuncia a Diamanti o allo stesso Gilardino, si può soltanto intuire il rammarico e il rimpianto di Toni reduce da una stagione che può addirittura consacrarlo re del gol. Siccome ha 37 anni, perdere l’ultimo autobus significa mettersi per sempre l’anima in pace.

Sui centrocampisti c’è poco da dire: i migliori sono quelli o quasi, si potrebbe cambiare una virgola ma in questo caso non cambierebbe il senso della frase. Sento dire che Verratti rischia di non prendere l’aereo per il Brasile: per me sarebbe un errore importante, ritengo sia l’unico vero sostituto naturale in caso di raffreddore o squalifica di Pirlo.

Le cose che non mi convincono. Il tweet di Criscito è stato violento, accorato, sentito. E lo condivido. Ha perso gli Europei nel modo che conosciamo, nessuno lo ha risarcito, anzi è stato anche massacrato mediaticamente. Avrebbe meritato, come minimo, di entrare nella lista dei 31. Anzi, se devo essere sincero, lo avrei portato proprio a Rio e dintorni, con tutto il rispetto che si deve a Pasqual. La freschezza di Darmian ruba l’occhio. Non solo la freschezza, ma anche la qualità dell’esterno, la sua stagione è stata di un altro livello rispetto all’anonimato di Abate, quest’ultimo alle prese con problemi di qualsiasi tipo. Mai avrei rinunciato a un tuttofare come Florenzi per una serie di motivi che cerco di riassumere in breve: ha gambe, corre come un dannato, può ricoprire almeno tre o quattro ruoli e trova la porta con giocate improvvise. In linea di massima una bella sintesi per giustificare una chiamata. Niente, peccato.

Ps In tanti mi chiedono un giudizio sul codice etico. Me la cavo con un mezzo telegramma: è perfettamente inutile, come lo è stata la tessera del tifoso. Non capisco per quale motivo debba essere ancora considerato al punto da dare adito a equivoci. Con il rischio di fare figli e figliastri. Qualcuno pensa che Chiellini avrebbe saltato il Mondiale per una sciocchezza commessa alla penultima di campionato? Nessuno lo pensa, il codice etico serve a zero. E conta ancora meno.