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HUSBAUER, IL PALLINO DI ZEMAN

02.12.2014 | 09:30

Josef Husbauer e il Cagliari si piacciono da parecchi mesi, ma nel calciomercato bisogna aspettare gli incastri giusti, al di là del gradimento più totale da parte di Zeman, pienamente corrisposto dal versatile centrocampista, il cui procuratore Ondrej Chovanec in estate si era così espresso: “La serie A è uno dei campionati più importanti d’Europa. E poi in Sardegna c’è Zdenek Zeman: una garanzia, oltre che una persona rispettatissima sia in Italia che in Repubblica Ceca. Se l’interesse nei confronti del mio assistito fosse reale, ci sederemmo volentieri ad un tavolo per parlarne”.

E adesso i tempi sono maturi per un trasferimento da concretizzare a gennaio: il club di Giulini ha continuato a seguirlo, ricevendo dai propri osservatori relazioni sempre positive sul ventiquattrenne dell’est. Come vi abbiamo raccontato nella notte, tra domanda e offerta ancora balla circa un milione di euro: lo Sparta Praga, cui il giocatore è attualmente vincolato fino al 2016, ne chiede quattro, il Cagliari si è avvicinato alla soglia dei tre milioni. Come spesso accade in questi casi, l’accordo si può trovare a metà strada: la sensazione è che il gap non sia incolmabile e che l’operazione abbia ottime possibilità di andare in porto, magari lavorando sui bonus.

Ripercorrendo le tappe principali che hanno contraddistinto la carriera del nostro personaggio del giorno, Josef nasce a Praga il 16 marzo del 1990, qualche mese dopo la Cecoslovacchia – all’epoca ancora unita – cadrà all’Olimpico di Roma sotto i colpi di Roberto Baggio, a segno dopo uno slalom degno del miglior Albertone Tomba, e Totò Schillaci, l’eroe di quell’amaro Mondiale italiano che proprio ieri ha spento le sue prime 50 candeline.

All’età di 6 anni Husbauer entra nel vivaio dello Sparta, dove percorre quasi tutta la trafila delle giovanili, ultimata tra le file del Vysočina Jihlava, compagine con cui nel 2008 debutta nella serie cadetta ceca. Prima di far ritorno alla base, il centrale girovaga tra Viktoria Zizkov, Marila Pribram e Banik Ostrava. Passaggi intermedi che gli permettono di accumulare esperienza, certificata dalle 76 apparizioni – con 8 reti all’attivo – totalizzate nel complesso.

Dopodiché, nell’estate del 2011, lo Sparta Praga lo riaccoglie e il tecnico Lavicka, dopo una manciata di presenze nella formazione B, lo lancia in prima squadra, consentendogli di guadagnarsi anche le prime convocazioni in Nazionale maggiore da parte del ct Bilek, che lo fa esordire il 15 agosto del 2012 nel match amichevole contro l’Ucraina conclusosi a reti inviolate, approdo naturale per chi aveva già difeso 36 volte i colori della Repubblica Ceca in tutte le rappresentative minori, dall’Under 16 all’Under 21, assaporando la gioia del gol in 5 occasioni.

Venendo adesso alle caratteristiche tecniche, Husbauer è il prototipo del centrocampista moderno. Munito di un buon fisico (183 centimetri d’altezza per 73 chilogrammi), riesce a destreggiarsi ottimamente in entrambe le fasi: difensiva, grazie alle naturali doti da interditore, e offensiva, fino all’exploit della scorsa stagione quando con 18 reti e 9 assist ha trascinato i suoi alla conquista di campionato, Coppa e Supercoppa nazionale.

Può giocare in mediana ma anche dietro le punte, Zeman verosimilmente lo impiegherebbe nei tre di centrocampo e il ragazzo sembra avere il bagaglio tecnico adatto per imporsi anche in Italia. Ad ogni modo, Josef Husbauer sembra finalmente pronto per misurarsi fuori dai confini del suo Paese, lo Sparta ha intuito che, dopo 130 presenze e 41 gol, è arrivato il momento di salutare il gioiello di casa: il boemo lo aspetta, ma prima i due club devono trovare la definitiva quadratura del cerchio. 

Foto: stopandgoal.net