Ultimo aggiornamento: mercoledi' 08 maggio 2024 15:00

HUMMELS, UN GIOCO DA MATS

08.05.2024 | 15:00

Il Borussia Dortmund torna in finale di Champions League dopo 11 anni. Era il 2013, lo stadio era Wembley, a Londra, sconfitta bruciante nel derby tedesco, contro il Bayern Monaco, con un gol di Robben al 90′. Una gara che segnò quella compagine, all’epoca allenata da un certo Jurgen Kloop, e che aveva in campo due fenomeni, che dopo 11 anni, potranno riscattare quella finale. Parliamo di Marco Reus, una bandiera, una leggenda del Borussia, non avendo mai abbandonato il suo club, e di Mats Hummels. Il difensore, invece, aveva provato l’avventura fuori dalla comfort zone di Dortmund, cedendo proprio alle lusinghe del Bayern, vincere nel frattempo qualche Bundesliga, per poi tornare nel 2019 a Dortmund, proprio nell’anno in cui il Bayern rivinceva la Champions.

La Champions, unico trofeo che manca al grande capitano del Borussia, classe 1988, 36 anni, che vuole regalarsi l’ultima immensa gioia della carriera. Una carriera costellata da immensi trionfi, due campionati tedeschi con il Borussia di Klopp, 2011/12 e 2012-13, poi altri 3 con il Bayern e altretta te coppe di Germania e Supercoppe. Oltre al Mondiale 2014, con la Nazionale tedesca.

Ma gli manca quell’alloro contintentale, sfiorato, come detto 11 anni fa e ora, con la possibilità di riuscirci. E da protagonista, a 36 anni, non da comprimario. Hummels infatti è stato MVP delle due semifinali di Champions contro il PSG, sia all’andata, che ovviamente al Parco dei Principi al ritorno. Tutti si aspettavano Mbappé, i fenomeni parigini, e invece è uscita l’esperienza e la qualità di Mats, autore del gol che regala la finale a Terzic e ai compagni. Due semifinali strepitose e non solo, perchè Hummels, già nella fase a gironi, quando il Borussia vinse a Parigi, lo ricordiamo, nel girone del Milan, fu premiato come migliore in campo. Dato per bollito da anni, per calciatore ormai al tramonto, Mats sta tirando fuori il meglio di sè di un Borussia Dotmund in completas evoluzione. Una squadra che perde i campioni, i fenomeni, ma che non si snatura, rilanciandone altri. Basti citare le cessioni onerose di Haaland al City e Bellingham, la scorsa estate al Real Madrid, solo per citarne alcune. E il Borussia è sempre lì, una squadra che è reduce da una incredibile delusione in Bundesliga, quando l’anno scorso perse il campionato all’ultima giornata, perdendo contro una squadra senza obiettivi e regalando sul piatto la competizione ai rivali del Bayern, che chiusero a pari punti, ma con gli scontri diretti a favore.

Facile finirla lì, se ne era parlato, per Mats e lo stesso Reus, di un addio, poi la decisione di proseguire, non si poteva chiudere la carriera e una storia d’amore del genere con una delusione enorme. Ed ecco questo Borussia che dopo un anno, senza Bellingham e altri talenti ceduti, ripresentarsi all’ultimo atto della Champions, la finale, stesso stadio di 11 anni fa, e chissà, se magari anche l’avversario non possa essere lo stesso, con il Bayern impegnato nella semifinale di questa sera al Bernabeu.

La carriera di Hummels parte nel 1998, quando a 10 anni entra nel settore giovanile del Bayern Monaco, in cui lavorava suo padre Hermann Hummels. Il 19 dicembre 2006 firma il suo primo contratto professionistico, con scadenza nel 2010, e, il 19 maggio 2007 debutta ufficialmente in Bundesliga nell’ultima partita della stagione, giocata contro il Magonza e vinta 5-2. 

Il 3 gennaio 2008, a 19 anni, viene ceduto, in prestito con diritto di riscatto, al Borussia Dortmund. Scende in campo per la prima volta con la nuova maglia il 29 gennaio nella partita degli ottavi di finale di Coppa di Germania contro il Werder Brema, mentre in campionato viene schierato per 10 volte titolare, e per tre volte subentra dalla panchina.

Nella stagione successiva viene confermato titolare della difesa giallonera, in coppia con Neven Subotic. Il 18 settembre 2008 fa il suo debutto in Coppa UEFA nella sconfitta interna per 0-2 contro l’Udinese, mentre Il 9 febbraio 2009 il Borussia Dortmund lo riscatta a titolo definitivo dal Bayern, pagando solo 4 milioni di euro. La stagione successiva gioca 30 partite, con due reti, contribuendo al quinto posto finale nella Bundesliga.

Nel campionato seguente, con l’arrivo di Klopp in panchina, Hummels si conferma come uno dei migliori difensori del campionato tedesco, realizzando ben 5 gol in 32 partite di campionato, uno dei quali contro il Bayern Monaco nell’importante match vinto 3-1 all’Allianz Arena il 26 febbraio 2011. Debutta anche in Europa League, il 16 settembre 2010, nella vittoria in trasferta per 3-4 contro il Karpaty, e a fine anno è uno dei protagonisti della vittoria della Bundesliga 2010-2011.

L’anno successivo, con prestazioni eccellenti, si riconferma come uno dei giocatori migliori della squadra, che bissa il successo in Bundesliga e conquista anche la Coppa di Germania, nella cui finale, giocata contro il Bayern Monaco e vinta 5-2, va anche a segno su calcio di rigore. Nella stagione 2012-2013 si riconferma uno dei due titolarissimi difensori centrali della squadra tedesca. Il primo gol stagionale lo firma in Bundesliga nella partita vinta in casa per 3-0 contro il Bayer Leverkusen. Successivamente mette a segno altri due gol: uno ai sedicesimi di finale di Coppa di Germania contro il VfR Aalen e il secondo durante la gara di andata in Ucraina degli ottavi di Champions League contro lo Shakthar Donetsk segnando il gol del definitivo 2-2 al minuto 87′. Il 25 maggio 2013 gioca la suddetta finale di Champions League persa contro il Bayern Monaco per 1-2.

Inizia l’annata 2013-2014 vincendo la Supercoppa di Germania ai danni del Bayern Monaco per 4-2. Nel derby contro il Borussia Mönchengladbach del 5 ottobre, perso per 2-0, commette il fallo da rigore dal quale scaturirà l’1-0 avversario, e nell’occasione riceve il primo cartellino rosso della sua carriera agonistica. Un infortunio lo frena notevolmente ma riesce a recuperare a tempo per il Mondiale 2014 in Brasile, dove sarà tra i protagonisti del trionfo finale.

La nuova stagione si apre con la nomina, da parte dell’allenatore Jürgen Klopp, di nuovo capitano della squadra giallo-nera precedendo i compagni Weidenfeller, che viene nominato vice-capitano, e l’ex capitano Sebastian Kehl. L’annata del Borussia Dortmund si rivela deludente con i gialloneri che chiudono al settimo posto in classifica.

Con l’arrivo di Thomas Tuchel in panchina al posto di Klopp, il Borussia Dortmund è autore di una buona stagione che vede Hummels e compagni classificarsi secondi dietro al Bayern Monaco, guadagnando l’accesso alla Champions League nella stagione 2015-16.

Il 10 maggio 2016 viene reso noto il suo trasferimento al Bayern Monaco, per lui un ritorno, dove aveva iniziato a giocare da giovanissimo. 

In Baviera Hummels trascorre tre stagioni collezionando 116 presenze e 8 reti in tutte le competizioni, e vincendo tre campionati (dal 2016-2017 al 2018-2019), una Coppa nazionale (2018-2019) e tre Supercoppe di Germania (dal 2016 al 2018).

Il 19 giugno 2019 viene annunciato il suo ritorno,a tre anni di distanza, al Borussia Dortmund. Un ritorno per riportare al trionfo i gialloneri, almeno in Germania, e come detto, la chance arriva nel 2022-23, ma svanisce nel finale.

Il 10 aprile 2024, in occasione della gara di Champions League persa 2-1 contro l’Atletico Madrid, colleziona la presenza 500 con i gialloneri. E il resto è storia recente. Con la rete che regala l’ accesso alla finale della Champions League 2023/2024.

Il suo ruolo principale è quello di difensore centrale, anche se nelle giovanili tedesche è stato spesso schierato come mediano. Giocatore di notevole imponenza e di pregevole tecnica, è abile nell’impostazione così come nel gioco aereo. In Germania è stato più volte paragonato a Franz Beckenbauer,  anche se lui stesso ha dichiarato di ispirarsi a Gerard Piqué. Un ragazzo che ha saputo dare tanto al calcio tedesco e al suo Borussia Dortmund, lasciato, per provare la gloria in Champions con il Bayern, tornato da fligliol prodigo nel 2019, e ora nuovamente protagonista a 36 anni, nell’ultimo rettilineo della sua carriera, a tenere testa ai ragazzini terribili, ai millenials, che gli sfrecciano intorno. 

Ma nulla è impossibile per un campione del Mondo, perchè infondo per Hummels, il calcio, è un gioco da Mats.

Foto: Instagram Champions