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HEIN VANHAEZEBROUCK, L’ARTEFICE DEL MIRACOLO GENT

18.12.2015 | 09:01

Più facile a pronunciarsi che a scriversi, quello di Hein Vanhaezebrouck era uno dei profili di allenatori stranieri che erano stati accostati dalla stampa estera alla Lazio per l’eventuale svolta tecnica. Un altro, corrispondente all’identikit di Hamza Hamzaoglu lo avevamo sganciato noi stessi, a livello di sondaggio, un paio di settimane fa. Ma la giornata di ieri è stata altamente significativa in tal senso. Stefano Pioli ha migliorato la sua posizione, superando il turno in Coppa Italia sulla pelle dell’Udinese; l’ex tecnico del Galatasaray si è accasato al Bursaspor, mentre il 51enne condottiero belga ha rinnovato fino al 2018 il contratto con il Gent. Il minimo sindacale per Vanhaezebrouck, principale artefice del miracolo sportivo che sta caratterizzando il calcio delle Fiandre in questi ultimi mesi. Lo scorso 21 maggio, a coronamento della prima stagione alla guida dei Buffalos, il primo titolo nazionale in ben 151 anni di storia, club antichissimo quello della città di Gand, le cui origini risalgono addirittura al 1864, anche se in realtà la sezione football de l’Association Athletique La Gantoise fu istituita “soltanto” nel 1900. In estate la Supercoppa del Belgio e adesso, storia della scorsa settimana, la clamorosa e storica qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Un’impresa vera e propria, dal momento che il KAA partiva con i massimi sfavori del pronostico all’interno del proprio raggruppamento: in tanti lo vedevano come una sorta di vittima predestinata, invece le reti di Depoitre e Milicevic, gli elementi più rappresentativi della rosa, oltre a stendere il quotatissimo Zenit (che aveva già intascato il pass), hanno consentito al Gent di chiudere il girone al 2° posto, davanti alle blasonate Valencia e Lione.

 

Tornando al prolungamento, con relativo adeguamento dell’ingaggio, la società si è detta soddisfattissima del nuovo accordo che – nelle valutazioni del presidente Ivan De Witte – rappresenta un primo passo verso l’ulteriore stabilizzazione del club nell’élite del calcio belga, che tradizionalmente ha sempre visto l’Anderlecht far da padrone. Vanhaezebrouck, dal suo canto, ha esternato così le sue sensazioni al sito ufficiale della società: “A me piace sempre lavorare sul lungo termine, abbiamo esteso di un anno la validità del precedente accordo, me lo aveva chiesto la società e anche a me la cosa dà sicurezza, fa piacere quando i risultati raggiunti vengono apprezzati. La mia è stata una scelta convinta. Avrei potuto cavalcare l’onda per trovare un ingaggio all’estero, ma magari non si sarebbe trattato di un team di primissima fascia, io invece voglio vincere e so che qui posso farlo. Per me conta il progetto sportivo. L’intenzione è proprio quella di continuare a competere nei prossimi anni ai massimi livelli, perché questa non deve essere soltanto una parentesi per il Gent. C’è chi dice che comunque non resterò fino al 2018? Solitamente sono uno che rispetta i contratti firmati. La proprietà mi ha assicurato che annualmente farà tutti gli sforzi possibili per allestire un organico competitivo. I problemi potrebbero sorgere solo se alle promesse poi non seguissero i fatti. A Gand ho trovato persone che mi danno il modo di esprimere la mia idea di calcio, la cooperazione è ottima e spero di continuare a crescere di pari passo con il club”. Parole chiare e decise, che danno la misura del personaggio, ambizioso e concreto nel richiedere garanzie tecniche. Adesso ripercorriamo sinteticamente le tappe più significative che hanno sin qui contraddistinto il cammino del nostro personaggio del giorno, tecnico molto versatile, in grado di alternare indifferentemente moduli con difesa a quattro e a tre, spaziando dall’ormai canonico 4-2-3-1 al 3-4-1-2. Hein nasce a Kortrijk il 16 febbraio del 1964 ma cresce a Lauwe, sempre nelle Fiandre Occidentali. Da calciatore veste le maglie di Tournai, Kortrijk, WSC Lauwe, Harelbeke e Lokeren, squadre alle quali – eccezion fatta per la prima – è rimasto legatissimo al punto da lavorarci successivamente anche come allenatore. Le altre esperienze in panchina, al di là di una brevissima parentesi all’Ingelmunster, lo hanno visto al timone delle quasi omonime Genk e, appunto, Gent, il club del quale ha sposato la causa nel maggio del 2014 dopo un fruttuoso quadriennio al Kortrijk. I prossimi obiettivi di Vanhaezebrouck sono chiari: vincere il secondo campionato consecutivo (l’attuale primo posto in Jupiler League, con 3 punti di vantaggio sul Club Brugge e 6 sull’Anderlecht, conforta le velleità “scudettate”) e andarsi a giocare l’ottavo di Champions più morbido che l’urna di Nyon potesse riservargli, quello contro il Wolfsburg.

Foto: uefa.com