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GUTIERREZ, FAVOLA VERA: SCONFIGGE IL CANCRO E SALVA IL NEWCASTLE

26.05.2015 | 09:30

Una favola  tutta da raccontare, quella di Jonas Gutierrez: “Ho avuto una seconda chance dalla vita, fino a qualche mese fa non sapevo neanche se sarei tornato in campo e adesso sono qui a festeggiare per aver segnato il gol salvezza. I nostri tifosi si sono sempre comportati divinamente con me da quando sono arrivato qui, non meritavano di vedere la loro squadra del cuore costretta a lottare per non retrocedere”.

Riavvolgiamo il nastro.

Domenica 24 maggio, stadio St. James’ Park di Newcastle: i padroni di casa, in crollo verticale (1 pareggio e 9 sconfitte nelle ultime 10 partite), affrontano il West Ham in una gara da vincere per centrare la salvezza all’ultima giornata. L’Hull City, impegnato in casa contro un Manchester Utd che non ha più nulla da chiedere alla Premier, incombe a due lunghezze. Ma non bisogna dipendere dal risultato dei Tigers di Steve Bruce (che poi comunque pareggeranno a reti inviolate), perché per i Magpies il declassamento in Championship sarebbe un disastro, per tradizione e qualità di una rosa che può annoverare – tra gli altri – elementi del calibro di Krul, Janmaat, Moussa Sissoko, Tioté e Papis Cissé.

Ebbene, il man of the match è stato Gutierrez, autore sia dell’assist per l’1-0 siglato da Sissoko, che del gol del raddoppio con un preciso diagonale leggermente deviato da un avversario. Quella esultanza sfrenata, senza maglietta, non sottintendeva unicamente motivazioni calcistiche. No, per l’argentino quel momento ha rappresentato un risarcimento importante nei confronti del destino. Nell’ottobre del 2013 al versatile centrocampista, oggi 31enne, venne infatti diagnosticato un tumore ai testicoli. Tempistica molto simile a quella di Francesco Acerbi, il difensore del Sassuolo costretto ad affrontare il medesimo calvario.

Jonas rientrò in patria per curarsi a proprie spese, tornò a giocare a gennaio in prestito al Norwich (4 fugaci apparizioni) prima di ripiombare nel tunnel e rivelare al mondo intero quasi un anno dopo, era il 16 settembre del 2014, la sua malattia. Sul web iniziarono ad apparire foto che sembravano ritrarre un’altra persona: abbondantemente sovrappeso, privo di capelli (le amate treccine un lontano ricordo), ma sorridente. Sì, perché l’ex nazionale della Selecciòn (22 presenze e 1 gol all’attivo ai tempi di Maradona ct) ha vinto la battaglia più difficile con caparbietà, determinazione e tanto ottimismo.

Lo scorso 4 marzo il ritorno in campo in occasione della sfida contro i Red Devils di Louis Van Gaal, persa di misura davanti al pubblico amico: gioia e commozione al 20’ della ripresa, quando John Carver lo ha lanciato nella mischia al posto di Ryan Taylor. Venti minuti per dare l’ultimo calcio al cancro e sancire, così, il ritorno alla vita da calciatore professionista. Un gustoso antipasto di quel che si sarebbe poi verificato all’epilogo del campionato.

Il nostro personaggio del giorno è in scadenza di contratto e non è ancora dato sapere se il Newcastle dopo 205 presenze e 12 reti gli offrirà il rinnovo, opzione comunque più praticabile dopo l’addio di Alan Pardew, frattanto volato al Crystal Palace, l’ex coach dei Magpies che non aveva certo spiccato per sensibilità sull’argomento.

Chissà, nel futuro di Jonas Manuel, nato a Sáenz Peña (barrio di Buenos Aires) il 5 luglio del 1983, potrebbe esserci la nativa Argentina, magari il Velez Sarsfield, il club che lo lanciò nel grande calcio dopo averlo formato a livello giovanile. Oppure potrebbe spuntare un’altra soluzione europea, considerato che, prima delle esperienze in terra d’Albione, El Galgo era stato protagonista nella Liga vestendo per un triennio la maglia del Maiorca.

Di certo l’esterno sudamericano può ancora dire la sua a buonissimi livelli, l’essersi riuscito a riappropriare in pianta stabile di una maglia da titolare in Premier League lo comprova. E il suo temperamento, sia in campo che evidentemente fuori dal rettangolo verde, lo rendono decisamente appetibile nel calderone dei prossimi svincolati.

Per Gutierrez è tornato il momento di concentrarsi soprattutto sul calcio. Come prima, più forte di prima. È questo quel che conta di più.

Foto: sport.es