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Ghirardi: “Mi sono dimesso, il Parma è in vendita”

30.05.2014 | 16:05

“Con il calcio ho chiuso, ho rassegnato le dimissioni da presidente del Parma FC, dal primo di luglio inizia un’altra storia. I miei soci hanno voluto condividere con me questa mattinata da incubo, il 100% del Parma da oggi è ufficialmente in vendita. Me ne vado da vincitore. Siamo arrivati che non c’era nulla e abbiamo costruito qualcosa di importante”. Così il presidente del Parma, Tommaso Ghirardi, in conferenza stampa, all’indomani del verdetto dell’Alta Corte del CONI, che, respingendo il ricorso per la concessione della licenza UEFA, ha di fatto estromesso i ducali dalla prossima Europa League.

Confermata quindi la nostra anticipazione delle 15.02, quando vi avevamo riferito che l’ipotesi delle dimissioni andava tenuta in considerazione.

È un fiume in piena il massimo dirigente emiliano, questo l’estratto delle altre dichiarazioni, riprese dai colleghi di Tmw:

“Le licenze UEFA sono dovute ai problemi dello stadio, che abbiamo risolto, ed ai debiti scaduti coi club esterni, che il Parma ha onorato fino all’ultimo centesimo. Poi ci sono gli emolumenti: i giocatori del Parma al 31 marzo avevano tutto pagato. Abbiamo presentato tutta la documentazione: il termine ultimo era il 30 di aprile. E il 30 di aprile veniamo contattati dalla COVISOC per avere dei chiarimenti, alle 13.30. Il termine massimo era mezzanotte dello stesso giorno. Sei-sette ore prima di un giorno prefestivo ci dicono che c’è una piccola irregolarità. Lunedì chiamo personalmente e chiedo qual è il problema riscontrato. Ci dicono che su nove incentivi all’esodo non è stata pagata l’IRPEF. La decorrenza economica di quell’incentivo era il 30 giugno e in questa data bisogna pagare tutte le ritenute esistenti. Facciamo così da sette anni e lo abbiamo sempre fatto, altre società lo fanno. Nessuno ci ha mai detto nulla fino al 30 di aprile, questi anticipi sono stati fatti a novembre quindi la COVISOC doveva contestarci questa cosa a febbraio. Se noi abbiamo sbagliato, ce lo dovevano dire entro il 25 febbraio. Noi fino al 30 di aprile non abbiamo saputo nulla. Io sono convinto di aver pagato tutto e tutti e mi sono rivolto alle istituzioni per sapere quello che dovevo fare, anche in questo caso. Non posso fare nomi, ma mi è stato consigliato come muovermi da esponenti della Federazione e della Lega. Spero non ci sia niente di male nel dire questo, perchè è solo la verità. Nessuno lo può negare, ci sono state telefonate, messaggi, email con gli organi preposti. Io mi sono rifatto alla Lega e alla Federazione, che mi hanno dato indicazioni: queste hanno portato alla mancata concessione della licenza UEFA. Ho sentito che bisogna trovare un colpevole, ma non esiste! I miei collaboratori hanno fatto tutto alla regola, come sempre. Solo uno stupido può pensare che ci sia un gesto di furbizia da parte mia nel risparmiare questi 300 mila euro, dopo aver speso 13 milioni e perso 8 per la mancata partecipazione all’Europa League. Quando sarò più sereno valuterò chi mi potrà rimborsare di questi danni. Per un errore dello 0,6% delle cifre dovute, per questo ho perso quanto vinto sul campo. I miei tifosi non sono stati rispettati, perché siamo troppo corretti. Questo non è il nostro mondo, di chi tira le bombe carta, di chi urla, di chi spara. Noi siamo gente perbene e stiamo bene a casa nostra. Siete riusciti a farmi andare via dal mondo dello sport, vergognatevi per quanto avete fatto, io me ne torno al mio paesello. Chi ha il coraggio di giudicarmi, ha mai speso un euro per fare lo sport? Io sono partito dalla Seconda Categoria e sono arrivato in Coppa UEFA e ne sono orgoglioso. L’Alta Corte dichiara che è una pena iniqua circa la sentenza a noi comminata, ma che non ha possibilità di invertire la decisione. Un ex ministro che mi scrive una cosa del genere, è assurdo. Mi han fatto andare nella casa dello sport e mi ha giudicato uno che non ha mai fatto sport. Parma oggetto di attenzione particolare sui conti vista la concorrenza di club importanti? È quello di cui sono convinto ed è per questo che mollo. Ulteriore ricorso o un mio dietrofront? No, nessun ricorso. Ho deciso, tra qualche settimana libero da incarico cercherò di far valere le mie ragioni. Io in questo mondo non ci sto più, non si meritano di avere una figura come la mia. Che se ne stiano tra di loro, io del calcio non ho bisogno. Chi sono quei loro? Il sistema che non ha voluto il Parma in Europa League. Dai controllori non c’è mai stata una verifica trimestrale in sette anni, solo il 30 di aprile del 2014. Se il Parma non paga l’IRPEF deve avere penalizzazioni in classifica, le ha avute? No. Perché parlo di poteri forti dato che il Torino non è una big? Non ho parlato del Torino, non mi permetto, è andato in Coppa UEFA. Non ho fatto nomi, ho parlato solo del sistema, che deve dare un supporto tecnico legislativo, non è accaduto. Io devo solo ringraziare la gente di Parma, l’ho sempre detto. Per quello che mi hanno fatto vivere, ma ho dei sentimenti. Devo rispettare la mia famiglia, i miei valori e questa situazione non posso condividerla, non posso accettarla. Dispiacerà ai tifosi, ma tutti gli altri saranno contenti, han fatto di tutto per farmene andare e ci sono riusciti. È troppo semplice telefonarmi oggi, dovevano farlo ieri. Troppo facile. Oggi non rispondo a nessuno, cosa mi chiamano a fare? Ringrazio tutti quelli che hanno lavorato con me, faccio un grosso in bocca al lupo a Pietro Leonardi che da oggi deve sobbarcarsi questa situazione. Se procederò in sede penale? Da cittadino libero valuterò cosa fare, ci sono stati danni alla mia immagine. Una riflessione con i miei legali la sto facendo”.