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GEMELLO, IL DEBUTTO PERFETTO

11.01.2022 | 13:30

Il calcio italiano ha un giovane nuovo volto dal quale poter guardare con fiducia al futuro. Il volto è quello di Luca Gemello, portiere del Torino, classe 2000, che ieri ha esordito in Serie A con i granata, così all’improvviso. Con Milinkovic-Savic positivo al Covid e con Berisha negativizzato poche ore prima, Juric ha scelto il giovane di Savigliano (Cuneo). E lui si è fatto trovare pronto.

Tra l’altro, debuttare contro la Fiorentina, che ha in attacco ha Vlahovic, il capocannoniere del campionato, non è semplice. Un duello, quello con Vlahovic, che si riproponeva, strani casi del destino, a distanza di 3 anni (ne parleremo tra poco). Se poi, davanti, si ritrova un Bremer, che ha cancellato il talento serbo (2000 come lui), tutto diventa più facile. Normale amministrazione per Gemello, ma bravo a farsi trovare pronto nelle poche iniziative dei viola, in particolare quella di Nico Gonzalez, su cui ha sfoderato una splendida parata, per mettere la firma nella partita perfetta di tutto il Toro, come l’ha definita tra le righe Ivan Juric a fine partita.

Il Torino è uscito dall’Olimpico con i tre punti, Gemello ha debuttato, nello stadio dove è cresciuto da piccolo come raccattapalle e ha messo anche la sua mano nella grande vittoria della sua squadra del cuore. Debuttare con un clean sheet, tra l’altro, è da sogni. Meglio di così, chi se lo immagina un esordio?

Luca Gemello entra a far parte del settore giovanile del Torino dal 2016, quando il club granata lo preleva dalla Fossanese, un club della provincia di Cuneo dove stava crescendo. Con la maglia del Toro, Gemello gioca prima in Under 17, poi in Primavera, dove nel 2018-19, il Torino arriva a giocarsi la finale di Coppa Italia, proprio contro la Fiorentina. Una Fiorentina che stravinse quella coppa grazie allo strepitoso Dusan Vlahovic, che a Gemello segnò ben quattro gol tra andata e ritorno, di cui uno di cucchiaio, su rigore.

Da quella finale, ne hanno fatta di strada entrambi, in particolare l’attaccante serbo, ma per Gemello, è stata solo questione di tempo, per prendersi le sue rivincite.

Nel 2019-20, prima esperienza tra i professionisti, con il prestito alla Fermana in Serie C, nel campionato fermato dal primo lockdown. 12 presenze per lui al primo anno tra i professionisti. Poi il passaggio nel 2020-21 all’ambizioso Renate, allenato da Amo Diana, dove arriva ai playoff, collezionando 42 partite tra campionato, Coppa Italia e playoff e dimostrando le sue qualità.

Da questa estate, Juric lo trattiene da altri prestiti, per lui era pronta la prima esperienza in Serie B che comunque sarebbe stata importante. Il portiere però non ha avuto dubbi, indossare la maglia del Torino, se pur solo per la panchina, valeva troppo. Così è rimasto. Così ha lavorato con serietà e dedizione, con costanza, crescendo, imparando dai giocatori importanti, da freschi campioni d’Europa come Belotti. Aspettando la prima chiamata, finalmente arrivata, nella sfida con la Fiorentina e prendersi la sua rivincita con quel Vlahovic, che pochi anni prima lo aveva impallinato in Primavera. Porta blindata e trionfo dei suoi contro i viola, per un debutto, che Gemello, non dimenticherà mai.
Foto: Twitter Torino