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GARY NEVILLE, L’INGLESE DI VALENCIA

03.12.2015 | 12:30

Una vita (calcistica) trascorsa al Manchester United. Dal 1992, anno del suo debutto con la maglia dei Red Devils in una sfida di Coppa Uefa contro la Torpedo Mosca, fino al 2011, stagione del suo ritiro dall’attività agonistica. Anni fatti di vittorie e trofei, ma anche sconfitte. Di certo, l’Inghilterra – non solo di Manchester, ma anche intesa come Nazionale – è legata al suo nome e alle sue prestazioni in modo indelebile. Appese le scarpette al chiodo, Gary Neville inizierà il cammino più classico di chi smette di giocare, ovvero quello dell’allenatore. Ha avuto un assaggio di questa carriera prendendo il posto di collaboratore tecnico della Nazionale dei Tre Leoni, affianco a Roy Hodgson. Da ieri, avrà una squadra tutta sua. Potrà cimentarsi da solo in quell’attività che, negli ultimi anni a Manchester, faceva sostanzialmente dal campo, vista la sua notevole esperienza e personalità. Il 2 dicembre è una data che entrerà nella storia della vita calcistica di Neville: è diventato ufficialmente il tecnico del Valencia. Ha preso il posto del dimissionario Nuno Espirito Santo, che ha mollato la barca dopo la sconfitta a Siviglia in campionato, che ha relegato la squadra al nono posto in classifica con 19 punti. Un cammino finora non eccezionale, ma neanche così disastroso. Espirito Santo ha pagato, a suo dire, il pessimo rapporto con i tifosi, e ha così preferito farsi da parte. Peter Lim, l’ambiziosissimo presidente del club, ha sondato varie piste, compresa quella che portava a Frank Rijkaard, ma ha fatto la scelta forse più rischiosa in assoluto: quella di affidarsi a un giovane allenatore, forse inesperto, ma con tanta fame e voglia di emergere. Dovrà imparare lo spagnolo, Gary Neville. Da ieri, a tutti gli effetti, un inglese di Valencia. Sarà presentato ufficialmente alla stampa oggi pomeriggio, poi subito a dirigere l’allenamento perché, all’orizzonte non poi così tanto lontano, c’è la sfida con la squadra più forte del mondo, il Barcellona, in programma sabato sera al Mestalla.

Neville è giovane, a febbraio ha computo 40 anni, ma proprio per questo può dare alla squadra quella spinta di frenesia, spigliatezza e cattiveria che è mancata fino ad ora. Inoltre, aver giocato tutta la vita in un club vincente come il Manchester United è sinonimo di ambizione, spirito e carattere vincente, tutte caratteristiche che Neville porterà con sé a Valencia. Sarebbe troppo riduttivo menzionare solo i trofei vinti con la maglia dei Red Devils, ma è il parametro essenziale che fa capire la portata di quest’uomo: 12 Premier League, 4 Coppe d’Inghilterra, 8 Community Shield, 3 Coppe di Lega. E questi sono soltanto le vittorie in terra nazionale. Oltremanica, Neville ha conquistato 2 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale, poi trasformata in Coppa del Mondo per club, vinta nel 2008. L’inglese porta in dote 606 presenze con la maglia del Manchester United, al sesto posto in assoluto dietro mostri sacri come Ryan Giggs, Bobby Charlton, Paul Scholes e Bill Foulkes. La sua ultima partita è datata 24 maggio 2011, kermesse amichevole organizzata contro la Juventus e finita per la cronaca 2-1 a favore dei bianconeri. Sono tanti gli aneddoti che raccontato la storia di Gary Neville, uno di questi è quello legato ai cosiddetti Fergie’s Fieldglings, ovvero quella generazione di fenomeni lanciati allo United da Sir Alex Ferguson, di cui facevano parte Scholes, Giggs, Beckham (suo grande amico), Butt e suo fratello Phil. Considerato uno dei terzini più forti della sua generazione, ora Gary Neville inizierà una nuova vita calcistica. E non potremo dire “Go, Gary!”, bensì “fuerza, Gary!” 

 

Foto: Valencia on Twitter