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GARRITANO, L’ARMA IN PIÙ DEL CESENA

20.10.2015 | 09:30

“E’ stata una serata fantastica, giocare qui è stupendo e io darò tutto per questa maglia. Credo di essere cresciuto tanto, i sei mesi trascorsi a Modena lo scorso anno ni hanno permesso di maturare e adesso credo di essere pronto per questa categoria. La mia posizione? Partendo da sinistra punto meglio l’uomo, il mister ci chiede di giocare sempre in maniera propositiva e per noi esterni questo rappresenta certamente un vantaggio. Questa squadra per mentalità scende sempre in campo per vincere”. Virgolettato da attribuire a Luca Garritano, indiscusso man of the match del monday night della ottava giornata di Serie B andato in scena ieri sera al “Dino Manuzzi”. Si affrontavano Cesena e Spezia, due squadre ambiziose e costruite per centrare quantomeno l’obiettivo minimo dei playoff, sognando non troppo timidamente il salto diretto di categoria.

La differenza l’ha fatta il nostro personaggio del giorno, in grado di trascinare i padroni di casa al roboante successo per 5-1 malgrado la gara si fosse messa subito in salita, alla luce del vantaggio iniziale ligure con Postigo. Ma al tramonto della prima frazione Luca è uscito dai blocchi: nel recupero il pareggio con un preciso diagonale, dopo 5 minuti dall’inizio della ripresa il gol del 2-1 con un tocco di punta chirurgico – sempre su assist di Renzetti – e poi i due rigori procurati, successivamente realizzati da Sensi e Djuric. Un’autentica iradiddio, abbattutasi sulla malcapitata compagine allenata da Bjelica e poi bucata anche da Kone per la definitiva manita.

Le dichiarazioni che vi abbiamo riportato in apertura sono alquanto significative, nel senso che la lettura del diretto interessato è quanto mai aderente alla realtà. Questa per Garritano può essere la stagione della consacrazione: il prestito al Modena (24 presenze e 3 reti, due decisive nel playout salvezza contro l’Entella) gli è stato utilissimo. E il club di Lugaresi, avendo intuito che ventunenne calabrese può rappresentare un’arma in più per l’immediato ritorno nella massima serie, lo scorso giugno ha risolto a suo favore la storica comproprietà con l’Inter, per quanto la società nerazzurra lo tenga ancora sotto osservazione. Drago ieri lo ha schierato per la seconda volta da titolare: trovare spazio in un reparto splendidamente assortito come quello dei romagnoli (che consta di elementi del calibro di Ragusa, Ciano, Djuric, Rosseti e Succi) non è certo facile, ma il giovane esterno d’attacco, peraltro freschissimo di esordio in Under 21 (storia di 12 giorni fa in Italia-Slovenia) ha ripagato come meglio non poteva la fiducia dell’allenatore, incidendo sul risultato finale con lo strapotere di chi è munito di un repertorio tecnico superiore alla media e di un physique du rôle (1,75 per 65 kg) ideale per quelle che sono le sue mansioni sul rettangolo verde.

Luca nasce a Cosenza l’11 febbraio 1994 e cresce calcisticamente nella locale Real, prima di venire notato all’età di 14 anni dagli scout dell’Inter, che lo portano a Milano per fargli fare tutta la trafila. Giovanissimi e Allievi Nazionali, poi la Primavera: scudetti di categoria in serie e persino la vittoria nella NextGen, competizione giovanile antesignana della odierna Youth League. Il tutto al netto del formale (ma non effettivo fino al 2013) trasferimento al Cesena nell’ambito dell’affare che porta Yuto Nagatomo ad Appiano Gentile. Tra l’ottobre del 2012 e l’aprile del 2013 i debutti ufficiali con l’Inter (in Europa League contro il Neftchi Baku, in campionato lo tiene a battesimo il Parma). Nell’estate del 2013, concluso l’ulteriore biennio alla Beneamata a titolo temporaneo, si mette finalmente in macchina e raggiunge Cesena, contribuendo alla promozione in A (28 apparizioni e 2 gol) e raggranellando anche 6 spezzoni nella massima serie l’annata successiva. Il resto, dalla parentesi di Modena all’exploit delle scorse ore, ve lo abbiamo già raccontato: adesso confermarsi starà a Luca Garritano, versatile come pochi dal momento che può giostrare indifferentemente da attaccante di raccordo, esterno o punta di ruolo. Le premesse per lasciare il segno sono realmente le migliori. 

Foto: Twitter Cesena