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GARRA E DUTTILITÀ: NAHITAN NANDEZ, IL NUOVO GUERRIERO DEL CAGLIARI

10.08.2019 | 10:07

La rincorsa è durata più di un anno e ve l’abbiamo raccontata dall’inizio, ora però Nahitan Michel Nandez Acosta è finalmente atterrato in Serie A per giocare con il Cagliari, che nella stessa sessione di calciomercato ha aggiunto alla propria linea mediana altri giocatori di caratura internazionale come Nainggolan e Rog. Non c’è però ridondanza, perché l’uruguagio è un calciatore unico nel suo genere: buona tecnica, ma soprattutto grande senso tattico e una dose esemplare della tanto rinomata garra charrùa.

Fu proprio la sua esuberanza il motivo che convinse i suoi genitori a iscriverlo a una scuola calcio di Maldonado, dove era nato il 28 dicembre 1995. In quegli anni giocò nella squadra che portava il nome della sua città, con l’Atenas e l’Atlético Fernandino, nella maggior parte dei casi come terzino o difensore centrale. La tecnica non era infatti ancora un suo punto di forza, ma la grinta era invece parte del suo codice genetico. All’Ituzaingó venne spostato a centrocampo, in quella zona del rettangolo di gioco che lo porterà a brillare e ad attirare le attenzioni dei più blasonati club del paese. A 15 anni fece un tentativo con il Defensor Sporting, ma era troppo presto per allontanarsi di 95 chilometri da casa propria e l’adattamento non andò bene. Nel marzo 2013, invece, il quasi maggiorenne Nandez salì sul secondo treno importante che aveva transitato per la sua stazione e si trasferì nel Peñarol. Fece il trequartista e poi fu abbassato leggermente di posizione, riuscendo dopo una sola stagione a passare dalla Primavera dell’ex juventino Paolo Montero alla prima squadra, aiutato da qualche provvidenziale infortunio nel suo ruolo. Il momento di ulteriore svolta per l’uruguagio fu la promozione di Montero a tecnico “dei grandi”, nomina che lo portò a diventare uno dei pilastri della mediana aurinegra, A 21 anni e 39 giorni, dopo esserlo stato con la propria Nazionale al Mondiale U20, Nandez diventa il capitano più giovane della storia del club di Montevideo.

Il ct della Celeste Oscar Tabarez lo convoca per la prima volta con la selezione maggiore nell’autunno del 2015, ma l’anno decisivo è il 2017. A giugno torna in Nazionale dopo un periodo di assenza e non mancherà praticamente più una convocazione, ad agosto firma per il Boca Juniors. Costa 4 milioni di dollari agli Xeneizes, una cifra che Nandez dimostra di valere sin da subito, tagliando ai minimi storici il proprio periodo di adattamento a una nuova realtà e mostrando sin dalle prime sgambate tutte le sue virtù. Alla sua stagione d’esordio a Buenos Aires decide con un gol al volo il suo primo Superclasico, vince il campionato e poi anche la Supercoppa. Nell’estate del 2018 partecipa alla spedizione del suo Uruguay in Russia e lo fa da protagonista, disputando il Mondiale da titolare come esterno a destra nello schieramento del maestro Tabarez (la duttilità è un’altra delle sue migliori caratteristiche). È in quei giorni che vi raccontiamo del primo interessamento del Cagliari. La sua testa è però ancora al Boca, quindi alla Libertadores. La finale contro il River sa di dramma epico, la sua prestazione segue alla lettera il copione. Nandez è personificazione della garra: perde la testa insultando la tifoseria ospite dopo l’assalto al pullman che costringe a spostare la sede dell’incontro a Madrid, poi al Bernabeu sforna l’assist vincente per Benedetto e insegue gli avversari, recupera palloni in tackle, lancia disperatamente negli ultimi minuti, alimentando le speranze di una remuntada finale. Non tutte le storie devono avere un lieto fine per essere delle belle storie, e la sconfitta del Boca non rende la parabola di Nandez meno significativa, anzi. La verità è che non vediamo l’ora di scoprire cosa avrà in serbo per Cagliari e per l’intera Serie A il nuovo acquisto rossoblu: Nahitan “El Leon” Nandez.

Foto: Instagram Nandez