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FREY CON LE MOLLE

24.02.2013 | 10:44

 

Da circa quindici anni protagonista in serie A, Sebastien Jacques André  Frey, 33 anni da compiere il prossimo marzo, anche ieri sera, nell’anticipo del “Renzo Barbera” contro il Palermo, è risultato tra i migliori in campo. Celebre per la spettacolarità dei suoi interventi  tra i pali e per la sicurezza che, da sempre, riesce ad infondere al reparto difensivo, il portiere francese sbarca nel nostro massimo campionato nel 1998. L’Inter lo acquista appena diciottenne dal Cannes, dove l’estremo difensore aveva svolto anche la trafila delle giovanili, e la stagione successiva lo gira in prestito al Verona allenato da Cesare Prandelli, con il quale disputa il suo primo campionato da titolare, collezionando 30 presenze e guadagnandosi l’immediato ritorno ad Appiano Gentile dove difenderà i pali nerazzurri nell’annata 2000-01. L’estate successiva viene però ceduto a titolo definitivo al Parma, dove viene chiamato a raccogliere la pesantissima eredità di Gigi Buffon (passato alla Juventus). In maglia ducale Frey disputa quattro brillanti stagioni, vincendo una Coppa Italia e concludendo la sua esperienza con ben 132 presenze all’attivo e 185 reti al passivo.  

Nell’estate del 2005 arriva il trasferimento alla Fiorentina, su input dell’attuale allenatore della Nazionale italiana che lo aveva avuto anche in Emilia. La formula è il prestito con diritto di riscatto, prontamente esercitato a fine campionato dall’allora ds viola Pantaleo Corvino, che scommette su di lui nonostante il brutto infortunio che lo aveva condizionato. In maglia gigliata il pipelet transalpino trascorre sei annate, chiudendo con 175 presenze e affermandosi ulteriormente come uno dei migliori interpreti del ruolo su scala nazionale ed europea. Messo in discussione sul finire dell’esperienza nella città di Dante, nell’estate del 2011 si concretizza il suo passaggio al Genoa a titolo definitivo. L’avventura con la maglia del Grifone inizia tra alti e bassi; Frey sconta inizialmente una non ottimale condizione fisica (lui stesso ammette l’evidente sovrappeso) ma paga anche la deficitaria generale situazione della squadra, progressivamente smantellata da Preziosi dopo i precedenti fasti della gestione Gasperini.  Anche quest’anno, sulla sponda rossoblu della Lanterna, l’obiettivo è la salvezza, divenuto decisamente più alla portata grazie all’avvento di Davide Ballardini. Sfortunata invece l’esperienza con la maglia dei Blues, con la quale il portiere nativo di Thonon-les-Bains colleziona appena 6 presenze tra under 21 e nazionale maggiore, l’ultima nel 2008.