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Football Cover: Saponara incanta e nascono i rimpianti

16.09.2015 | 15:55

La rubrica dedicata ai personaggi, ai momenti, agli episodi del nostro calcio

 

Il calcio italiano è spesso andato controcorrente rispetto al resto d’Europa, dove si assiste con elevata frequenza all’esordio di giovani talenti, destinati a restare titolari, o diventare prime alternative all’11 di partenza. Le prime apparizioni possono anche rivelarsi non all’altezza alle aspettative, non crolla il mondo, le società investono risorse, energie e capitali sui profili più promettenti prodotti dai rispettivi settori giovanili, o scovati in giro per il mondo, ai quali si continua a dare fiducia a prescindere dai primi riscontri ottenuti sul campo.

 

I giovani hanno bisogno di tempo per ambientarsi, crescere, non vanno portati in trionfo per la singola giocata di classe, oppure alla prima gioia realizzativa, ma non meritano nemmeno di finire nel dimenticatoio, o finire sul banco degli imputati, diventando oggetto di critiche prevenute e ben poco lungimiranti. Spesso ci si ritrova tra le mani autentici talenti, potenzialmente dei campioni, ma le società italiane non vogliono trovare né il tempo, né soprattutto la voglia per aspettarli e agire da scudo contro polemiche di ogni genere. Dimostrarsi più forti rispetto a fattori esterni, difendere le proprie strategie e la filosofia operativa in sede di mercato rappresentano aspetti ormai imprescindibili nella definizione di una società come top club moderno, in grado di valutare sempre il presente in ottica futura.

 

Tra i mille esempi quello di maggiore attualità fa riferimento a Riccardo Saponara. Talento purissimo classe ’91 capace di brillare in quel di Empoli, uno degli ambienti più rinomati a livello nazionale per la capacità di costruirsi in casa i campioni del domani, ponendo sempre come priorità assoluta lo scouting con un occhio attento ai parametri di bilancio. Il centrocampista romagnolo ha dimostrato qualità, continuità, duttilità tattica, imprevedibilità e abnegazione, le sue prestazioni non potevano passare tra l’indifferenza generale e nell’estate 2013 il Milan, dopo aver acquisito il 50% del cartellino, decide di portarlo a Milanello.

 

Le aspettative sono elevate, ma non è più il Milan dei bei tempi, la vecchia guardia ormai è altrove, l’organico si ritrova nel pieno di una costruzione epocale, il mercato latita dinanzi alle limitate risorse da investire. Se l’ambiente tranquillo di Empoli può dare una mano ai giovani che si apprestano ad affacciarsi al massimo palcoscenico, in seguito Saponara non poteva fare i conti con una situazione così complicata. Il passo da Empoli a San Siro era di per sé già significativo, le difficoltà dentro e fuori dal campo dei rossoneri hanno ulteriormente complicato l’ambientamento e la possibilità di tastare con mano l’effettiva capacità di lasciare il segno in uno dei club più blasonati al mondo.

 

Poche presenze, ben superiori le critiche e le perplessità, spesso e volentieri gratuite e fuorvianti. Non si è tenuto conto dei costanti problemi fisici che hanno condizionato la sua esperienza milanista, non mettendolo nelle condizioni tali da poter esprimere il 100% del proprio repertorio. Durante le gestioni Inzaghi e Mihajlovic si è fatto riferimento in più occasioni al desiderio della società di rifondarsi sotto il profilo tecnico, investire e dare fiducia ai giovani talenti in primis italiani, ma la strategia adottata nel caso di Saponara ha seguito un percorso esattamente opposto. Lo scorso gennaio il centrocampista di Forlì è ritornato in prestito ad Empoli, ritrovando ben presto fiducia e continuità. Ha impiegato ben pochi minuti per fare la differenza in campo e fornire un contributo fondamentale all’anticipata salvezza dell’11 guidato da Maurizio Sarri, il quale ha ottenuto risultati importanti tramite il bel gioco.

 

Nemmeno la dimostrazione che un Saponara al top della condizione fisica poteva benissimo far comodo ad un club blasonato alla ricerca di giovani tasselli di qualità per costruire il mosaico del futuro è servita a far cambiare idea alla società rossonera. Terminata la stagione soltanto l’Empoli è pronta a scommettere ciecamente su quel centrocampista ricco di talento, per soli 4 milioni il cartellino torna interamente di sua proprietà. Sono frequenti le voci che lo vedono altrove, in primis a Napoli dei vari Sarri, Valdifiori e Hysaj, ma l’Empoli resiste alle avances, non è intenzionato a smantellare la squadra privandosi dell’unico elemento in grado di cambiare il volto al match in qualsiasi momento. E mentre il Milan non ha trovato sul mercato il fantasista che tanto ricercava, rischiando perfino di veder passare alla concorrenza quel Roberto Soriano seguito, trattato ma abbandonato al rush finale, il campo premia la lungimiranza empolese.

 

Tre partite, altrettante marcature e un assist, ne sa qualcosa anche Sarri. È questo il bilancio di inizio stagione di Riccardo Saponara, a segno in ogni gara, sempre nel vivo del gioco, lesto a non fornire mai punti di riferimento alle difese avversarie, bravo ad inserirsi senza palla andando ad aggredire gli spazi. Tecnica sopraffina, predisposizione al sacrificio e un senso del goal in crescendo. Se riuscirà a mantenere questa micidiale freddezza sotto porta, l’Empoli potrà rimpiangere molto meno l’assenza in organico di una prima vera punta potenzialmente da doppia cifra. Un fantasista classe ’91 può trasformarsi nell’autentico pezzo pregiato del prossimo mercato estivo, magari dopo aver trascinato i toscani alla seconda salvezza consecutiva.

 

Il pesante k.o. interno contro il Chievo, dopo un ottimo primo tempo nel quale si era perso il conto delle occasioni sciupate, poteva mettere in pericolo determinati equilibri e riaccendere le perplessità attorno alla scelta della guida tecnica. L’Empoli invece sta dimostrando di seguire alla lettera le indicazioni di mister Giampaolo che ritorna nel calcio che conta dopo un paio di stagioni. Si tocca con mano l’identità tattica, a San Siro soltanto le giocate dei singoli hanno permesso al Milan di conquistare l’intera posta in palio, un figurone contro il Napoli e il primo meritato punto in classifica. Anche Giampaolo può tirare un sospiro di sollievo; con un Saponara a questi livelli si può davvero competere in ottica salvezza.

 

Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net