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Football Cover: Cesena, lo spot di chi non vuole arrendersi

04.03.2015 | 12:30

La rubrica dedicata ai personaggi, ai momenti, agli episodi del nostro calcio

 

 

Il calcio è il riflesso della vita, del proprio modo di essere. Finchè c’è speranza bisogna crederci, lottare fino alla fine. Nel medio lungo termine si rivelano più forti coloro che si rialzano dinanzi alle difficoltà, quando tutto e tutti li danno per sconfitti.

 

Fino a qualche giornata fa molti addetti ai lavori davano due formazioni spacciate per la retrocessione, con il Cesena che andava a fare compagnia al Parma. L’esonero di Bisoli aveva lasciato qualche perplessità, l’organico presentava alcune lacune piuttosto evidenti e si conosceva l’impossibilità di rafforzare a dovere la rosa nel mercato di gennaio, i risultati faticavano ad arrivare, ma la squadra gettava il cuore oltre l’ostacolo, qualche episodio sfavorevole l’aveva punita negli scontri diretti, l’intero spogliatoio era dalla parte del principale artefice delle promozioni romagnole.

 

La difesa faceva acqua, il centrocampo faticava a fare filtro e a costruire gioco, in avanti l’infortunio subito da Marilungo ad inizio stagione e il mancato ambientamento di Hugo Almeida al calcio italiano hanno ulteriormente aggravato le difficoltà realizzative. Sembrava tutto perduto al momento dell’arrivo di mister Di Carlo e invece, proprio nel momento in cui le speranze salvezza apparivano un’autentica utopia, è avvenuta l’inversione di tendenza. I miracoli compiuti a Mantova e nella prima esperienza al Chievo sembravano distanti anni luce, dagli esoneri alla guida di Sampdoria, Parma, Chievo e Livorno Mimmo Di Carlo necessitava di un pronto riscatto, desideroso di recuperare il terreno perduto, la sua voglia ha coinciso con lo spirito di non mollare della formazione romagnola.

 

Tutto è partito dalla vittoria al Tardini nello scontro diretto tra le formazioni maggiormente in crisi negli ultimi posti della graduatoria, quei 3 punti hanno ridato ossigeno all’intero ambiente,  letteralmente galvanizzato la domenica successiva dalla meritatissima e sorprendente vittoria casalinga contro la Lazio, grazie ad un Defrel in condizioni strepitose e ad un gruppo completamente rigenerato. Nella lotta salvezza si procede a passo lento, i 3 punti arrivano con scarsa frequenza, si va avanti a suon di pareggi sofferti e si subiscono diversi passi falsi. Due vittorie consecutive hanno consentito al Cesena di avvicinarsi sensibilmente al treno salvezza, forse tra lo stupore generale ma non sorprendendo sicuramente i protagonisti in campo, mai intenzionati a gettare la spugna nemmeno nei mesi più complicati.

 

La sconfitta di Empoli ha rappresentato un brusco ritorno alla realtà, portando scettici e detrattori a ritenere quel bottino di 6 punti un semplice e fortunoso fuoco di paglia, il campo ha però impiegato pochissimo tempo a smentirli. Il meritato e autorevole 2-2 contro la Vecchia Signora ha messo in mostra una compagine con la testa, il cuore, mille polmoni pronti a combattere fino all’ultimo respiro per raggiungere l’obiettivo stagionale, con la copertina dedicata a Franco Brienza, un grande talento ormai avanti con l’età, ma probabilmente meritevole di una carriera ben superiore in considerazione delle sue indiscutibili qualità tecniche. Il successo con la Lazio in lotta per un piazzamento Champions, la capacità di strappare il pari contro i campioni in carica confermano come il Manuzzi sia ufficialmente tornato un fortino ben difficile da espugnare, contrariamente ai mesi precedenti nei quali tante, troppe formazioni riuscivano ad avere la meglio con estrema facilità.

 

A San Siro è risultato decisivo Abbiati sulla meravigliosa conclusione di prima intenzione operata da De Feudis e si è tornati in Romagna a mani vuote. La sfida casalinga con l’Udinese costituiva l’ennesima prova del nove, senza i tre punti la corsa salvezza sarebbe diventata ancora più tortuosa. Atalanta e Cagliari si sono complicate la vita non conquistando punti tra le mura amiche rispettivamente contro Sampdoria e Verona, un’occasione d’oro da sfruttare appieno per riaprire completamente i giochi salvezza, i ragazzi di mister Di Carlo non hanno fallito l’appuntamento. A segno ancora Rodriguez, autentico incubo della retroguardia friulana, altri 3 punti ottenuti nella roccaforte del Manuzzi, dove i romagnoli stanno provando a costruire, mattoncino dopo mattoncino, il castello della serie A. Roba da non credere, ma è tutto vero, il quart’ultimo posto è a soli 4 punti, bissare il precedente miracolo della promozione non è più sinonimo di utopia. Ci sarà da dannarsi l’anima, lottare disperatamente senza alcuna certezza di raggiungere l’obiettivo, ma il Cesena ha già vinto, riaprendo una stagione virtualmente già chiusa fino a poche settimane fa.

 

Il giusto premio per una piazza appassionata di calcio, come testimoniato dal consueto grande afflusso di spettatori, abbonati e paganti, sugli spalti del Manuzzi, una società seria, ben consapevole di non poter compiere il passo più lungo della gamba dovendo fare i conti con i problemi generati dalle precedenti gestioni, oltre al Ds Rino Foschi, navigato e passionale dirigente che ha compiuto il massimo sul mercato nonostante le scarse risorse a disposizione, puntando su giocatori esperti in grado di innalzare il tasso tecnico dell’organico (Brienza), dando spazio a talenti di prospettiva (Defrel e Leali su tutti) e scommettendo su stranieri di esperienza, talvolta rischiando (Hugo Almeida), in altre occasioni azzeccandoci (Mudingayi). Qualunque sarà l’esito finale del campionato, applausi per il Cesena targato Di Carlo, un esempio da emulare nel calcio e nella vita quotidiana. Non arrendersi mai, nulla è mai perduto se ci si crede davvero.

 

Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net