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FELIPE ABBRACCIA L’INTER

27.02.2015 | 10:30

Felipe Dal Bello può abbracciare finalmente l’Inter. Ieri sera, dopo aver sbrigato la pratica Celtic (definitivamente archiviata col missile terra-aria del neo valore aggiunto Fredy Guarin), Roberto Mancini ha annunciato il tesseramento del difensore brasiliano, munito di passaporto italiano, che aveva testato negli ultimi 10 giorni. Tutto come preventivato, insomma: vi avevamo detto che l’operazione era legata alla qualificazione agli ottavi di Europa League, soltanto l’ulteriore fronte aperto avrebbe infatti giustificato il ricorso al mercato degli svincolati, e così è stato.

Il centrale può cosi coronare il sogno di vestire per 4 mesi la maglia nerazzurra, ha saputo aspettare malgrado inizialmente non volesse sottoporsi al periodo di prova (“Ringrazio la società per questa opportunità. Non mi sento in prova, non pretendo nulla, ma mi farò trovare pronto se il mister e la società avranno bisogno di me”) ed è stato premiato.

Il modo miglior per mettere definitivamente alle spalle l’avventura di Parma, così travagliata in coda al punto da spingerlo alla rescissione, arrivata l’ultimo giorno della sessione invernale, la deadline per potersi poi accasare altrove entro giugno. Sulle orme di Antonio Cassano, Felipe aveva intuito che la situazione in Emilia difficilmente sarebbe migliorata, i fatti gli hanno dato ragione e adesso proverà a rendersi utile alla causa del Biscione.

Il Mancio ultimamente aveva registrato continue defezioni in seno alla Linea Maginot e l’esperienza del ragazzo ormai italiano d’adozione, avendo trascorso metà della sua vita all’interno dei nostri confini, è stata giudicata ottimale come soluzione tampone, in vista di un finale di stagione che si preannuncia in crescendo per il club di Thohir.

Felipe Dias da Silva Dal Belo nasce a Guaratingueta, nello stato di San Paolo, il 31 luglio del 1984 e fino all’età di 13 anni si dedica al calcio a 5, prima di imboccare la strada di quello a 11.

Nel 1999 un osservatore dell’Udinese, società da sempre maestra nello scovar talenti a 360 gradi in giro per il mondo, lo segnala a Manuel Gerolin, all’epoca coordinatore del settore scouting. Il sodalizio friulano lo forma nelle giovanili e poi, a far data dall’esordio del 6 aprile 2003, in occasione della sfortunata trasferta del “Bentegodi” contro il Chievo, lo lancia in prima squadra.

Dopo sette anni e mezzo ricchi di soddisfazioni passa alla Fiorentina, che il 2 gennaio del 2009 ne ufficializza l’acquisto in prestito con diritto di riscatto (poi esercitato). All’ombra dell’Artemio Franchi però lo specialista carioca non lascia il segno e così, dopo due annate (al netto della parentesi di Cesena) vissute quasi sempre da comprimario, nell’estate del 2012 va in prestito al Siena, dove torna a giocare con regolarità ma non riesce ad evitare la retrocessione tra i cadetti della compagine bianconera.

Infine il Parma: diciotto mesi tra alti e bassi(ssimi), a livello generale più che individuale ovviamente, con altre 30 presenze per aggiornare il ruolino che nel complesso parla di 235 apparizioni in Serie A, impreziosite da 8 reti.   

Adesso Felipe è di stanza ad Appiano Gentile, contratto fino al prossimo 30 giugno: una possibile vetrina da sfruttare per un ingaggio futuro o, chissà, magari per un’inaspettata riconferma. A rettangolo verde e spogliatoio l’ardua sentenza.