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Fantantonio e lo scambio Pazzo

21.08.2012 | 13:08

Funziona così in tempo di austerità. Non hai soldi in cassa, i tuoi padroni – Moratti e Berlusconi – prima spadroneggiavano sul mercato e adesso devono accontentarsi di scambiare figurine. Belle figurine, ma l’unica strada quando la crisi ti prende alla gola. Non ci sono cinesi o sceicchi che ti sostengono veramente e allora devi aggrapparti alla forza delle idee. Che poi sarebbe la forza della disperazione.

Fantantonio (Cassano) e lo scambio Pazzo. Cassano per Pazzini. Il Pazzo per Cassano. E che nessuno si scandalizzi, perché qui bisogna colmare qualche lacuna importante. Il Milan aveva bisogno di un centravanti vero dopo la cessione di Ibrahimovic al PSG. Pato non lo è completamente, al massimo può essere adattato. Assurdo pensare che Pazzini sia diventato un brocco: ha pagato una stagione difficile (eufemismo) in casa Inter, adesso troverà le motivazioni – mica è un trentacinquenne – per riproporsi sull’altra sponda di Milano. Sulla compatibilità con Pato se ne occupi Allegri, è pagato per questo. Max sa che questa è potenzialmente una stagione di vacche magre, nella speranza che Berlusconi non gli presenti ugualmente il conto. Si sa come funziona…

Cassano è un fior di talento che ha il potere di stufarsi presto. Non so come faccia l’avvocato Bozzo a sopportare quest’onda che cambia spesso direzione, si rischia di restare affogati. Soltanto per questo meriterebbe una percentuale superiore del dieci per cento per ogni peripezia del suo assistito. Cassano ha litigato con tutti: con i padrini calcistici (Capello in testa; con Fascetti non è riuscito perché Genio ha smesso presto di allenare), con i presidenti che l’hanno coccolato (Garrone), con i fuoriclasse del cuore (Totti), magari con magazzinieri e massaggiatori. Ultimo passaggio Allegri, inevitabile. Ora dice di avere feeling con Stramaccioni: chissà per quanto, nella speranza che duri almeno un po’.

Appunti sparsi. Mai stati dubbi, malgrado allarmismi inopportuni, sul fatto che Pazzini avrebbe trovato l’intesa con il Milan. Vi abbiamo raccontato tutto, dal primo summit tra Tinti e Galliani. Tra le due soluzioni la scelta più logica: triennale fino al 2015, agli stessi soldi che guadagnava all’Inter, circa 2,7 milioni più bonus. Da segnalare il vertice Moratti-Galliani per sbloccare: evento tra gli eventi. Anche se, scusatemi, non ho capito il conguaglio di sette milioni che il Milan verserà all’Inter, mi sembrano troppi. Ma forse sbaglio io. Considerazione tattica: Cassano sarà utile, ma se Moratti ha riportato Coutinho a casa per dargli visibilità, tra Sneijder, Fantantonio e Palacio la vedo dura. E sarebbe un errore, senza dimenticare gli spazi che si chiudono per Alvarez, venduto la scorsa estate come il nuovo Pastore.

Lunga vita e massima comprensione a chi si scambia le figurine perché altre risorse non ha. Ma con le figurine bisogna poi mettere su un album che non abbia doppioni. Ce l’ho, mi manca, ce l’ho: non sempre fare l’allenatore è il massimo della vita.