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Fanta ds, consigli per gli acquisti: Julian Speroni

01.05.2014 | 19:15

Italiani, popolo di commissari tecnici ma anche di direttori sportivi, specie con l’approssimarsi della sessione estiva del calciomercato. Nell’ambito di questa rubrica settimanale ci improvvisiamo diesse, talent scout virtuali alla ricerca di atleti potenzialmente pronti per misurarsi in Italia. Scandaglieremo soprattutto i campionati esteri, cercando di soffermarci sui profili non eccessivamente inflazionati e tesserabili a costi contenuti, in linea comunque con gli standard delle società cui “consiglieremo” il loro acquisto. Accosteremo infatti il calciatore in questione ad un novero di potenziali acquirenti, squadre nostrane cui il giocatore teoricamente potrebbe fare comodo, tenuto conto di parametri variabili quali: rosa attuale, modulo di gioco più congeniale, posizione contrattuale dei futuribili compagni di reparto.

 

 

JULIAN SPERONI (Crystal Palace), portiere classe 1979

 

Se giochi in una matricola come il Crystal Palace e la tua porta, rimasta inviolata in 4 delle ultime 5 partite, è la sesta meno battuta della Premier League avendo subito anche meno reti del Liverpool capolista, le tue qualità non sono in discussione, bastano già i numeri al di là dei miracoli salva risultato.

All’interno del nostro consueto spazio oggi accendiamo i fari sull’argentino Julian Speroni, estremo difensore – classe 1979 – che non ha ancora prolungato il contatto in scadenza con il club nel quale milita dal 2004. Autentica bandiera ma soprattutto punto di forza (unitamente al forte esterno Jason Puncheon) degli Eagles che grazie all’avvento di Tony Pulis, subentrato in panchina al tecnico della promozione Ian Holloway, son riusciti a cambiare marcia finendo con il raggiungere la matematica salvezza con tre giornate di anticipo.

Ciò premesso, vi starete legittimamente chiedendo come mai questa volta, anziché giovani prospetti o calciatori che si accingono ad entrare nella fase della maturità agonistica, vi proponiamo un portiere che va per i 35 anni.

È presto detto: per svariati ordini di motivi. In primo luogo, da sempre la durata media della carriera di un guardiano dei pali è molto superiore a quella dei giocatori di movimento. Dato comprovato dal fatto che, passando al setaccio le carte d’identità dei titolari dell’attuale Serie A, notiamo che 10 squadre su 20 schierano specialisti over 30, fino ad arrivare ai 37 anni di Morgan De Sanctis, e la cifra sale a 13 se consideriamo i classe 1984 – tra cui Samir Handanovic – che a stretto giro di posta compiranno il trentesimo compleanno.

Inoltre, aspetto più importante, perché stiamo parlando di un ottimo interprete che può fare la differenza per altri due-tre anni. Senza voler aprire il fronte relativo all’altezza ideale di un portiere, per una corrente di pensiero 183 cm non sono tanti, ma la storia (da Peruzzi e Barthez a Casillas e Valdés) insegna che ci si può ben disimpegnare anche senza essere muniti di lunghissime leve. Quel che si può perdere in copertura dello specchio lo si guadagna in agilità, infatti Julian vola con nonchalance da un palo all’altro. L’istinto è la prerogativa che lo porta ad esibirsi in parate spettacolari, non sempre perfette stilisticamente ma tremendamente efficaci. Dotato di grande temperamento e abile anche nelle uscite, Speroni detta i movimenti ai compagni della difesa, infondendo sicurezza all’intero reparto. Al Palace lo hanno ribattezzato da tempo “manos de Dios”, per i tifosi è un’istituzione e il fatto che il rinnovo tardi ad arrivare non li lascia dormire tra due guanciali, sebbene ultimamente sembra che qualche spiraglio si sia aperto. I tabloid ne parlano spesso, in patria c’è chi lo vuole al Mondiale e lui stesso nelle scorse settimane ha dichiarato di sperare nella chiamata in extremis del ct Sabella. Probabilmente non a torto, considerato che l’attuale terna dell’Argentina contempla il blucerchiato Sergio Romero, reduce da un’annata trascorsa in prestito e in panchina al Monaco, il prossimo napoletano Mariano Andujar e il non trascendentale Orión del Boca. Insomma, è evidente come l’anello debole della Selección sia rappresentato dal ruolo in questione.

Venendo adesso alle destinazioni ipotizzabili, chiariamo subito che difficilmente il sudamericano – ad oggi un parametro zero – andrebbe a fare il secondo: pur di giocare ha accettato anni di cadetteria oltre Manica, ipotizzare che si fermi dopo una stagione simile sembra alquanto avventato.

In Italia potrebbe fare al caso della SAMPDORIA: quest’anno è stata data fiducia a Da Costa, ma non è escluso che in estate vengano prese decisioni diverse. Lanciare definitivamente Fiorillo potrebbe essere eventualmente un’idea (da verificare la praticabilità), mentre di certo il sodalizio di Garrone proverà a disfarsi del sopracitato Romero, vincolato a cifre elevatissime per un altro anno.

In alternativa lo accosteremmo al TORINO o al CAGLIARI. Per quanto riguarda i granata, è vero che il ventottenne Padelli ha fatto bene al suo primo torneo da titolare ad alti livelli, ma Berni è in scadenza e il promettente Gomis – al rientro da Crotone – deve essere valutato da Ventura. I sardi, dal loro canto, dopo il balletto Agazzi-Adán (entrambi emigrati verso altri lidi) si sono affidati all’esperto Avramov, altro comprimario storico riscopertosi protagonista, ma anche il futuro del serbo oggi è avvolto dal mistero, considerato lo spirare del vincolo previsto per il prossimo 30 giugno.

Ultimo particolare non irrilevante: Julian potrebbe essere tesserato da comunitario poiché dispone anche del passaporto italiano, il cognome rivela le chiari origini familiari.

Però con il riccioluto Speroni, discutibile vessillo della Longobarda di Oronzo Canà prima dell’arrivo di Aristoteles, non ha nulla a che vedere!

                                                                                         Jody Colletti         Twitter: @jodycolletti