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Fanta ds, consigli per gli acquisti: Duje Čop

24.04.2014 | 15:45

Italiani, popolo di commissari tecnici ma anche di direttori sportivi, specie con l’approssimarsi della sessione estiva del calciomercato. Nell’ambito di questa rubrica settimanale ci improvvisiamo diesse, talent scout virtuali alla ricerca di atleti potenzialmente pronti per misurarsi in Italia. Scandaglieremo soprattutto i campionati esteri, cercando di soffermarci sui profili non eccessivamente inflazionati e tesserabili a costi contenuti, in linea comunque con gli standard delle società cui “consiglieremo” il loro acquisto. Accosteremo infatti il calciatore in questione ad un novero di potenziali acquirenti, squadre nostrane cui il giocatore teoricamente potrebbe fare comodo, tenuto conto di parametri variabili quali: rosa attuale, modulo di gioco più congeniale, posizione contrattuale dei futuribili compagni di reparto.

 

DUJE ČOP (Dinamo Zagabria), attaccante classe 1990

 

Dinamo Zagabria in copertina per il nono titolo nazionale conquistato consecutivamente, un vero e proprio record. Tra gli artefici del nuovo successo del club presieduto da Zdravko Mamic, una menzione particolare merita certamente Duje Čop, autentico trascinatore dei blu della Capitale dall’alto delle ben 31 reti stagionali, 21 delle quali realizzate in campionato. La stampa locale lo vuole comprensibilmente al Mondiale, ma finora il ct della Croazia, Niko Kovac, non ha voluto sentire ragioni.

Memori del particolare feeling instauratosi sul mercato con le società nostrane (Kovacic, Vrsaljko e Jedvaj gli ultimi approdati in serie A dalla Dinamo), oggi ci occupiamo proprio del capocannoniere della HNL, sin qui snobbato a livello europeo persino dal gran valzer dei rumors, che solitamente chiama in causa gli interpreti più disparati. È vero che la gioielleria della società croata è rinomata per i campioncini in erba, solitamente di età inferiore ai 20 anni (anche il nome di Alen Halilovic al riguardo dice più di qualcosa…), ma – con sole 24 primavere sulle spalle – Čop deve ancora entrare nella fase calda della sua carriera, gli anni migliori li ha davanti a sé.

Ha un contratto fino al 2017, la valutazione del cartellino ormai è superiore ai 3 milioni di cui parlano i portali specializzati, ma probabilmente potrebbero bastarne 5-6 per portarlo a casa.

Figlio d’arte, il padre Davor militò da meteora nell’Empoli alla fine degli anni 80, Duje nasce a Vinkovci, alle porte di Spalato, l’1 febbraio del 1990 e si forma calcisticamente nel settore giovanile del blasonato Hajduk, indossando la cui maglia disputa una quarantina di partite in campionato, cui vanno aggiunte le 38 presenze collezionate nelle due parentesi tra le file di Nacional Madeira e RNK Spalato, 38 gol totali più 27 con le rappresentative nazionali (dall’Under 16 all’Under 21) prima che si concretizzi, nell’estate del 2012, il suo trasferimento a Zagabria dove si è consacrato definitivamente dopo una prima annata di ambientamento.

Stiamo parlando di un centravanti esplosivo, ottimamente strutturato (187 cm per 75 kg) e in grado all’occorrenza di far reparto da solo, giocando di sponda per gli inserimenti dei compagni. A dispetto della stazza, la punta può anche muoversi lungo tutto il fronte per poi armare il potente destro, ma fungendo da riferimento principale può esaltare al meglio le innate doti da finalizzatore. Volendo individuare nello specifico i possibili margini di miglioramento, paradossalmente il ragazzo potrebbe sfruttare ancora meglio le sue lunghe leve per eccellere nel gioco aereo, ma nel complesso l’identikit corrisponde a quello dell’attaccante completo, abbastanza abile anche con il piede non di competenza.

Ipotizzando per Duje un eventuale futuro in serie A, indubbiamente le sue qualità potrebbero fare la fortuna di diversi allenatori. Per iniziare a misurarsi in un campionato difficile come il nostro, però, riterremmo più opportuno l’approdo in un club non di primissima fascia, dove, salvo reiterate catastrofi, i risultati si possono valutare anche nel medio-lungo periodo.

 

Lo accosteremmo in primo luogo al PALERMO, il cui salto di categoria ormai deve essere soltanto sancito dalla matematica. Per quanto abbia caratteristiche diverse, stando alle ultime dichiarazioni di Perinetti e Zamparini i rosanero in avanti dovrebbero perdere Abel Hernandez. E magari le prestazioni del bomber croato non saranno passate inosservate agli occhi del connazionale team manager Igor Budan, fidatissimo uomo del patron che – appese le scarpette al chiodo – gli ha subito aperto le porte della dirigenza rosanero.

 

In alternativa, potrebbe farci più di un pensierino il BOLOGNA, sempre ammesso che i felsinei riescano a raggiungere la salvezza. Già, proprio l’attacco quest’anno ha rappresentato l’anello debole della compagine affidata a Pioli prima e Ballardini poi. Il bottino messo insieme dai vari Bianchi, Cristaldo, Moscardelli e Acquafresca complessivamente ammonta a 8 reti, cifra francamente imbarazzante. A prescindere dall’eventuale svolta societaria, immaginare un serio restyling offensivo sotto le Due Torri è quasi d’obbligo: la scommessa Čop potrebbe risultare vincente.

                                                                                                                 Jody Colletti               Twitter: @jodycolletti