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FALCAO, DALL’INFERNO AL PARADISO: IL RUGGITO DEL ‘TIGRE’ DOPO 6 ANNI E MEZZO

03.11.2016 | 09:30

È tornato El Tigre. Radamel Falcao, attaccante colombiano del Monaco, è il protagonista assoluto del match di ieri di Champions League contro il CSKA Mosca: il bomber ex Porto ha siglato una doppietta nel 3-0 di Montecarlo, rompendo un digiuno nella fase finale di Champions League che durava 6 anni e mezzo. L’ultimo gol nel torneo del colombiano, infatti, risale al 17 febbraio 2010, partita di andata degli ottavi di finale contro l’Arsenal, finita 2-1 per i lusitani.

Nato a Santa Maria, comune del nord della Colombia, il 10 febbraio del 1986, Radamel Falcao García Zárate inizia la sua avventura nel mondo del calcio con il Lanceros, piccolo club della seconda divisione colombiana, dove El Tigre – questo lo storico soprannome del nostro personaggio del giorno – debuttò tra i professionisti nell’agosto del 1999, all’incredibile età di 13 anni e 112 giorni, diventando il più giovane esordiente della storia del calcio professionistico del suo Paese. Ben presto fu notato dal River Plate, una delle squadre più gloriose del Sud America, che lo portò in Argentina quando era ancora 15enne. Dal 2005 al 2008 gioca nella prima squadra dei Los Millonarios, realizzando 45 reti in 105 partite. Nell’estate del 2009 arriva la chiamata dall’Europa: il Porto lo acquista per una cifra di poco superiore ai 5 milioni di euro, firmando un contratto con clausola rescissoria da 30 milioni. Le due stagioni seguenti in terra lusitana si chiudono con un bottino impressionante: 72 gol in 85 presenze e la vittoria dell’Europa League nel 2011. L’anno successivo passa all’Atletico Madrid, dove ripeterà il successo europeo alla prima stagione e sigillerà la vittoria in Coppa di Spagna nella seconda. Nell’estate del 2013 lascia i Colchoneros dopo aver siglato ben 70 gol in 91 gare ufficiali e firma per il Monaco dopo un trasferimento di 60 milioni di euro. Da qui iniziano i problemi di Falcao. L’attaccante colombiano, nel gennaio 2014, subisce un grave infortunio durante il match di Coppa di Francia contro il Monts: rottura del legamento crociato anteriore sinistro e sei mesi di stop, che lo costringono a saltare anche il Mondiale in Brasile. È un duro colpo per il colombiano. Nelle due stagioni successive, con le maglie di Chelsea e Manchester United, i guai fisici non lo abbandonano: la sua esperienza in Premier League si concluderà con 36 presenze e soltanto 5 marcature.

Il 10 giugno 2016 fa rientro al Monaco dal prestito allo United. Con i francesi rinnova il contratto dimezzandosi lo stipendio a 7 milioni di euro a stagione. La partenza non è niente male: segna la sua prima rete della nuova stagione nel terzo turno preliminare di Champions League, contro il Fenerbahçe (sconfitta ad Istanbul per 2-1). Segna anche nella partita di ritorno che vede i monegaschi vincere 3-1 sui turchi e qualificarsi al turno successivo. Durante la partita, però, subisce l’ennesimo infortunio muscolare che lo tiene in infermieria per un mese, fino al 10 settembre quando torna in campo nella vittoria per 4-1 ai danni del Lilla. Ma la sfortuna non finisce qua. Il 24 settembre, nella gara di Ligue 1 contro l’Angers, riceve un brutto colpo alla testa con conseguente commozione celebrale: un altro mese di stop. Torna in campo il 21 ottobre scorso, partecipando alla goleada (6-2) rifilata al Montpellier.

La doppietta in Champions League contro il CSKA Mosca sancisce il ritorno del vero Radamel Falcao che è diventato anche il giocatore con più di 30 gare giocate in Champions ad avere la migliore media gol: 0,91, davanti a due mostri sacri come Gerd Muller (0,89) e Ferenc Puskas (0,88). Il peggio sembra finalmente alle spalle, il Tigre è tornato a ruggire con il suo marchio di fabbrica: il gol.

Foto: eurosport.es