Ultimo aggiornamento: lunedi' 29 aprile 2024 10:40

FAÉ, L’UOMO DELLA PROVVIDENZA

12.02.2024 | 15:00

La Costa d’Avorio ha vinto ieri sera la sua terza Coppa d’Africa della storia. Gli elefanti, padroni di casa della competizione, hanno trionfato contro la Nigeria di Osimhen, forse la favorita della competizione, insieme al Marocco, super sorpresa un anno fa ai Mondiali in Qatar, ma grande delusione della Coppa d’Africa 2024. Un trionfo clamoroso quello della Costa d’Avorio, visto il cammino incredibile che ha avuto. Un girone pessimo, eliminazione evitata solo per la differenza reti tra le migliori terze. Esonerato quindi il CT Gasset, prima degli ottavi di finale. La federazione aveva cercato anche nomi altisonanti, come Hervé Renard, che aveva fatto bene con l’Arabia Saudita (ricordando il clamoroso successo ai Mondiali con l’Argentina), e aveva già vinto una Coppa d’Africa con la Costa d’Avorio. L’ora CT della Francia femminile ha però rifiutato e la scelta è caduta su Emerse Faé, l’uomo della provvidenza si può dire. Era il vice di Gasset, scelto poi per il ruolo di capo allenatore dopo l’esonero di quest’ultimo.

Faé ha drasticamente cambiato la mentalità dei suoi calciatori nel giro di pochi giorni. Da una catastrofica fase a gironi, eliminazione a un passo, la Costa d’Avorio si è ripresa, fino al trionfo e vincendo inoltre il premio di miglior coach della competizione. Si parla che siano stati proprio i calciatori a favorire il nome d Faé alla federazione, dopo l’esonero di Gasset.

Faé non ha fatto nulla di eccezionale, solo motivare il gruppo, caricarlo, farlo credere in se stesso. Il modulo è rimasto lo stesso della fase a gironi infatti, così come lo staff tecnico e ateltico. Insomma, cambiato poco e nulla, solo a livello mentale. Ha avuto anche fortuna Faé, qesto va detto. Agli ottavi vittoria ai rigori con il Senegal, dopo una gara ormai persa, pareggiata al 90′ da un rigore di Kessie e poi vinta. Ai quarti, con la sorpresa Mali, altra vittoria in extremis, ancora più clamorosa. Pareggio al 93’e vittoria ai supplementari al 122′, a pochi secondi dai calci di rigore. Successi che hanno caricato e motivato il gruppo, che poi è andato a prendersi anche la vittoria finale, in rimonta ancora una volta, nella finale con la Nigeria.

Faé si prende i giusti meriti, per aver saputo motivare un gruppo ormai allo sbando. Classe 1984, francese, nato a Nantes, sceglie di rappresentare la Costa d’Avorio, visto le origini paterne. Da calciatore ha avuto una buona carriera, di ruolo centrocampista interditore, conosciuto in Ligue 1 negli anni 2o00. Ha giocato nel Nantes, poi al Nizza, e poi anche al Reading in Premier.

In seguito a delle analisi del sangue, il 1º marzo 2008 venne trovato infetto dalla malaria. Il giocatore si era sentito male poco prima della gara contro il Middlesbrough del 29 febbraio, ed era tornato subito a casa, dove gli era stata diagnosticata la malattia. Secondo il referto del medico Jon Fearn, il virus era rimasto dormiente, dopo il ritorno di Faé dalla Coppa d’Africa 2008, e si era manifestato soltanto due settimane dopo. Risolto il problema, si riprende, e dall’estate 2008 al 2012 ha giocato di nuovo in Ligue 1, in prestito al Nizza dove chiude la carriera.

Sceglie come detto di rappresentare la Costa d’Avorio, anche se può vantare una vittoria di un Mondiale Under 17 con la Francia. Poi decide di ssposare la causa ivoriana,m grazie alle regole cambiate nel 2005, e gioca diverse gare con la sua Nazionale, ben 45, segnando anche un gol. Partecipa al Mondiale del 2006 in Germania e venne convocato anche per la Coppa d’Africa 2008, svoltasi in Ghana. La manifestazione si è conclusa con il quarto posto per la Costa d’Avorio, che all’epoca era la strafavorita, avendo in rosa Drogba, Yaya Tourè, Kolou Tourè, Kalou, Gervinho.

Ritiratosi nel 2012, Faé si era allontanato dal mondo del calcio, circa 10 anni seguiva come consulente esterno e osservatore di aslcuni club europei, consiglando qualche talento ivoriano, ma non aveva avuto un ruolo importante. Lo sceglie proprio Gasset nel 2022, che lo vuole come vice nella sua avventura come allenatore. E il resto è storia nota, con l’esonero di Gasset, la promozione a primo allenatore e il trionfo in Coppa d’Africa. Un destino incredibile, un destino scritto, per Faé, l’uomo della Provvidenza.

Foto: twitter CAF