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EVER BANEGA, LA RIVINCITA DEI PERDENTI

07.06.2015 | 11:41

“C’era un buffissimo uccello, chiamato Fenice, nel più remoto passato, prima di Cristo, e questo uccello ogni quattro o cinquecento anni si costruiva una pira e ci si immolava sopra. Ma ogni volta che vi si bruciava, rinasceva subito poi dalle sue stesse ceneri, per ricominciare. E a quanto sembra, noi esseri umani non sappiamo far altro che la stessa cosa, infinite volte”. A scrivere ciò era lo scrittore Ray Douglas Bradbury nel suo eccezionale ‘Fahrenheit 451’ riprendendo così la figura della Fenice, un mito che appartiene alla cultura umana sin dalle prime civiltà. Cadere, bruciare, rinascere dalle proprie ceneri: la fortuna di questa figura mitologica è dovuta sicuramente – come scriveva appunto Bradbury – all’incredibile somiglianza con ciò che spesso fanno gli uomini. Certo, non è da tutti riuscire a toccare il fondo e risalire sempre più in alto, ma i grandi uomini lo fanno. L’ha capito anche Ever Banega lo scorso 27 maggio quando si è trovato sul tetto d’Europa con il suo Siviglia di cui è diventato uno dei punti fermi ripagando la fiducia che il club biancorosso avevo riposto in lui ad inizio anno.

 

La storia di Ever Banega inizia però in Argentina, più precisamente al Boca Juniors dove il centrocampista arriva poco più che bambino e dove esordisce in prima squadra a 18 anni. In pochissimo tempo il giovane calciatore nato a Rosario diventa il faro della squadra gialloblu e uno dei principali artefici della vittoria della Coppa Libertadores attirando inevitabilmente l’attenzione di tantissimi club europei. A spuntarla è il Valencia che lo porta in Spagna a 20 anni per una cifra vicina ai 18 milioni di euro: la prima parentesi però col club bianconero non è all’altezza delle aspettative e i Taronges dopo soli 6 mesi lo cedono all’Atletico Madrid con la formula del prestito con diritto di riscatto fissato a 10 milioni. Se i primi 6 mesi in Spagna non erano stati esaltanti, l’esperienza a Madrid si rivela un vero fiasco: in campionato gioca poco e quando lo fa entra dalla panchina (solo 4 presenze dal primo minuto) e i Colchoneros decidono di non esercitare il riscatto e lasciarlo tornare a Valencia. Tornato ai bianconeri Banega rimane per quasi 5 anni alternando continuamente prestazioni e periodi molto positivi ad altre certamente non all’altezza e non riuscendo mai, anche nei momenti più positivi, a ripagare – sul campo si intende – quei 18 milioni spesi per un ragazzo ancora 20enne. Basti pensare all’ultima parte del 2012 quando, a causa di una disattenzione ad un distributore di benzina, finisce col schiacciarsi il piede con l’automobile infliggendosi un infortunio che lo tiene fuori dai campi per tutta la parte finale della stagione. Cenere.

 

Il centrocampista rimarrà a Valencia per un’altra stagione e mezza non riuscendo però a mettere davvero in mostra il proprio talento. La resurrezione da quelle ceneri che ormai lo circondavano però avviene proprio lì dove tutto è cominciato: nel gennaio 2014, ancora 25enne, torna in Argentina in prestito al Newell’s Old Boys. In patria Banega non vive una stagione meravigliosa ma riesce comunque a riprendere un buon ritmo e a ritrovare la continuità che per molto tempo gli era mancata. Dopo mezza stagione torna quindi in Spagna dove il Valencia, al termine di un rapporto di amore-odio durato in totale 6 anni, lo cede questa volta definitivamente al Siviglia: accordo biennale per il giocatore e 2,5 milioni di euro al club, meno di un sesto di quanto era stato pagato. Ed è proprio qui, quando sembrava ormai una semplice promessa non mantenuta, che Ever Banega risorto dalle ceneri rispicca il volo: Emery gli affida le chiavi del centrocampo della squadra andalusa e l’argentino lo ripaga segnalandosi tra i migliori della stagione e portando a casa insieme a Bacca, Vidal e compagni l’Europa League per la seconda volta in due anni. Le big d’Europa (tra cui anche Inter e Milan) hanno continuamente monitorato il centrocampista di Rosario in questi anni vista la grande qualità che ha dimostrato sin da giovanissimo ma hanno pagato forse il mancato coraggio di scommettere sul suo talento, coraggio che invece ha avuto il Siviglia quando è riuscito a strapparlo al Valencia per una cifra davvero irrisoria. Ci vorranno ben più di 2,5 milioni per prelevarlo ora dai biancorossi ma sono già tanti i club che hanno messo gli occhi su di lui per la prossima stagione: spettatrice in prima fila anche la Roma che, stando alle ultime indiscrezioni dalla Spagna, sarebbe interessata al calciatore argentino e potrebbe provare a portarlo in Italia già nelle prossime settimane.

 

Classico regista di centrocampo, 174 cm per 69 kg, Banega vanta una grande visione di gioco che abbinata ad un buon piede lo rende un giocatore ideale per i lanci lunghi e le verticalizzazioni, caratteristiche che l’hanno portato a essere uno dei punti fissi delle selezioni giovanili dell’Argentina e, col tempo, anche della nazionale maggiore. Dall’esplosione con la maglia del Boca al costoso passaggio al Valencia, dalle brevi parentesi in prestito agli alti e bassi con i Pipistrelli, da star a esubero fino a tornare star con la maglia del Siviglia: la storia di Ever Banega è la storia di un uomo che, proprio come una Fenice, è rinato dalle sue ceneri e ora sta volando sempre più in alto in attesa di scoprire quale maglia vestirà la prossima stagione. “Post fata surgo” (“Dopo la morte risorgo”).